Capitolo 31- L'Manburg

397 38 131
                                    


Nick pov

Una volta sveglio corsi a scuola molto più felice ed energico del solito, talmente tanto che permisi perfino a un essere umano in classe mia di usare la mia matita.

Alla prima ora avevo inglese, alla seconda latino, alla terza arte, alla quarta storia dell'arte e quinta e sesta scienze.

La prima ora, come la seconda, passò abbastanza in fretta; mentre la terza e la quarta che Dio mi spari in testa volevo dormire sul banco.

Dopo scuola, che volò corsi alla Fontana delle rane felicissimo e non appena vidi yogurt lo presi in braccio e gli baciai la guancia, poi, feci l'occhiolino a Shroud.

Erano adorabili, entrambi rossi come peperoni.

"Andiamo?"

Mike ridacchiò

"Che cosa-"

M: "Ci stai rompendo la volpe" disse indicando Yogurt che era tutto rosso e scodinzolava dalla felicità come se non ci fosse un domani.

Ridacchiai e posai yogurt per terra sempre tenendogli la mano.

Presi la mano anche di Shroud e iniziammo a camminare verso le rovine di L'Manburg

Camminammo per un po' finché non arrivammo davanti alla maestosa prigione che avevamo deciso fosse la prima tappa.

Sam ci portò all'interno, posammo gli zaini e tutto quello che avevamo nelle chest, entrammo nel corridoio delle celle e mentre Sam ci spiegava come funzionavano i circuiti e tutto osservavamo le celle.

Arrivati alla fine del corridoio c'era una porta di massima sicurezza protetta da ulteriori laser.

Sam mi guardò, disse a Shroud e Mike di ascoltare senza farsi vedere, mentre io Toxic e Yogurt potevamo entrare con Sam.

Aveva in mano un fucile pronto a qualsiasi movimento falso, delle patate e dell'acqua.

Disattivò i laser ed entrammo, la cella era separata da un muro di lava che venne disattivato.

Passammo dove pochi istanti prima c'era lava ed entrammo nella cella.

Nel momento in cui entrai vidi un ragazzo, doveva avere massimo 30'anni.

Era biondo, aveva i capelli da sotto le scapole, due occhi verdi da invidiare a chiunque, diverse cicatrici e dei vestiti arancioni con la scritta 001

Era la persona che aveva riportato in vita mio padre: Dream.

Mi misi seduto per terra dall'altro lato di dove era seduto lui mentre Sam cambiava le provviste.

Dream sorrise un po', mi guardò e continuò a sorridere.

Non capivo

"Mi scusi? Ha bisogno di qualcosa?"

D: "No no, sei molto simile a tuo padre, tutto qui... Me lo saluti? Non li vedo da molto entrambi i tuoi genitori"

"Uhm certo signore"

D: "Come mai siete qui?"

Sam: "Volontariato"

♡What are we?♡Where stories live. Discover now