Chapter 22

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Pov's Rafe

Averla potuto avere a fianco una notte potevo reputarlo un nuovo traguardo, ma quella stupida pogues era così pacata e fin troppo buona per uno come me, l'avevo maltrattata e lei ogni volta trovava ancora il sorriso per riuscire a guardarmi in viso.

Nonostante tutto l'odio che ci fosse tra di noi non sarei mai stato capace di ucciderla come spesso la minacciavo.

Vagavo nei miei pensieri mentre me ne tornavo a casa, quello che più mi percuoteva era il suo esile corpo in intimo, non avrei esitato un minuto di più a sbatterla al muro, se non fosse stato che era lei; non dico questo perché è una pogues, ma semplicemente perché non avrei voluto farla soffrire più di quanto non lo avessi fatto già.

Al pensiero di lei che dorme sul mio petto, di lei che indossa i miei vestiti, di lei che si risveglia nel mio letto, se solo potesse essere la quotidianità! Non stavo pensando seriamente questa cosa? Altro che la cocaina, lei era la mia cazzo di droga!

Non riuscivo a starle lo tanto fin da quando eravamo piccoli, eppure quella ragazza non se lo era mai resa conto, queste cose lei non le notava o almeno non ci faceva caso.
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Pov's Gaia

I giorni per me successivi furono un inferno, mi svegliavo alla mattina e tutti i miei amici se ne erano già andati via, avevano provato a convincere mio fratello se potevano restare con me o almeno farmi venire con loro, ma lui era irremovibile, dovevo restarmene in punizione.

Nonostante tutto non me la passavo male, aveva tutto: il mare, una bella vista, il sole, cibo, acqua, mancavano solo loro, i miei amici, ma alla fin fine avrei scontato questa noiosissima pena cercando di godermela al massimo, se solo non fosse stato per il fottuto pensiero di Pope! Rafe aveva colpito il mio amico senza un motivo, lo aveva fatto così? Non mi davo una spiegazione plausibile e sicuramente per me avremmo anche potuto evitare di parlarci per il resto dei nostri giorni, tanto amici non eravamo, l'odio c'era e lui era così dannatamente complicato.

Oltre a questo maledetto pensiero puntato nella mia testa c'era quello della Royal Merchant, i miei amici erano riusciti a trovarla, ma a quanto pare l'oro non era in essa e quindi aveva scombussolato un po' tutti, perché non ci spiegavamo dove si potesse trovare altrimenti.

"G" sentì urlare dal pontile, ecco erano arrivati, quando si parla del diavolo spuntano le corna! Aprì la porta e vedetti Pope, Kiara e Jj venirmi incontro.
"Oh Gaia sai quanto ti capisco" mi abbracciò Kia "i miei genitori sono uguali" sbuffò e mi prese per braccetto portandomi dentro casa.
"Sai che serata è questa?" mi chiese Pope rincorrendoci per tutto il viale, dubitai qualche secondo e poi ricordai: "la serata cinema" esclamai alzando le braccia in aria, ma subito mi rattristai perché non sarei potuta andare con loro.

"Dopo fatemi sapere come sarà il film" dico sedendomi a tavola e prendendomi un bicchiere d'acqua. "Oh avanti tu verrai con noi" alzò le braccia in aria Jj "vedi tuo fratello? Beh io no e nel caso diremmo che sarà colpa di Pope che ti ha trascinata alla serata cinema" all'ultima sua frase lo guardammo confusi e subito dopo riprese a parlare "si vabbè dirò che è stata colpa mia!" sbuffò gettando il suo cappello sul tavolo "avanti, fra mezz'ora si parte!" batté le mani ed io mi precipitai in camera.

Sembrava che non uscissi da un'eternità, ma in realtà erano stati solo tre giorni; spalancai le ante del mio armadio presi dei pantaloncini corti neri, sopra ci abbinai un top bianco e infine una camicia a quadri. Per i capelli invece gli lasciai sciolti che mi ricadevano per tutta la schiena, risaltando così il loro colore dorato.

Arrivammo al parco, dove trasmettevano il film, prima del previsto, eravamo in anticipo di ben dieci minuti! Nel frattempo che Jj e Pope sistemavano gli asciugamani a terra, Kiara era andata a prendere la scorta di cibo e io ero tornata al Twinkie per prendere una serie pieghevole.

"Ei bellissima" sentì dire da qualcuno e subito dopo venire seguito da risatine, mi voltai di colpo e notai essere tre ragazzini palesemente ubriachi "vieni con noi?" mi domandarono, ma io girai dritta e li ignorai "aspetta" uno mi afferrò per la spalla e mi girò violentemente "lasciatemi stare" dissi in tutta calma "signorina ma noi ci vogliamo divertire" a quelle parole un brivido mi percorse la schiena.

"L'avete sentita?" qualcuno piombò in mezzo a noi due e spinse indietro uno dei ragazzi che mi stavano importunando, subito dopo gli sferrò uno pugno che lo fece accasciare a terra facendo così poi scappare i restanti.
Il ragazzo in questione si voltò verso di me e poi si passò una mano tra i capelli, Rafe.

Sussultai e feci un passo indietro stringendomi le mani "un grazie sarebbe gradito!" mi venne incontro e io per paura indietreggiai ancora. "Cosa stai facendo?" mi prese violentemente per il polso, stringendolo a sua volta e mi portò vicino al suo corpo, io non esitai un secondo di più ad abbassare lo sguardo.

"Che stai facendo stupida Pogues?" mi chiese alzandomi il viso verso il suo e notò il mio sguardo essere spaventato. "Cos'hai?" mi domandò seriamente, ma in questo momento non sapevo cosa sarebbe uscito da me, se della rabbia o della semplice tristezza.

"Hai già rimosso quello che hai fatto a Pope?" chiesi incrociando le braccia al mio petto "era necessario colpirlo così ferocemente?" sbottai ripensando alla vista del mio amico con il volto ricoperto di sangue.
"Avanti se lo meritava" cercò di difendersi, ma le sue scuse non erano plausibili e tanto meno che perdonabili. "Rafe non è vero e lo sai anche tu, perché non lo ammetti?" alzai leggermente il tono della voce per farmi più seria, ma ottenni solo che un sorriso divertito da parte sua.

"Sei molto bella da arrabbiata"

scelta difficile || rafe cameronDove le storie prendono vita. Scoprilo ora