🖤𝙲𝚊𝚙𝚒𝚝𝚘𝚕𝚘 68:

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Akaashi's pov:

Un'ora dopo circa sono venuti a farci visita Kenma e Kuuro, hanno visti i bambini e li hanno tenuti in braccio, ci hanno fatto i complimenti.

Poi li abbiamo presentati anche alla piccola Fumiko, che dormiva nel passeggino e che ora è sveglia più che mai, in braccio al suo papà continua a guardare a bocca aperta i miei due bambini, quello che saranno i suoi "cuginetti" acquisiti.

Più di una volta poi le è caduto il ciuccio dalla bocca, a furia di tenere la bocca aperta.

Se ne sono andati per l'ora di pranzo, le undici, "cacciati" dalla nazista, dato che era ora di pranzo.

Appena è entrata nella stanza Kenma e Kuuro si sono impietriti dopo le sue parole "Orario delle visite finito! Tornate poi".

Il bello è che loro se ne stavano già tornando a casa.

Io e Kotaro ci siamo fatti una risata e per pranzo ho mangiato le pizzette e le focaccine che Kotaro mi aveva portato, il cibo dell'ospedale fa passare la voglia di avere la papille gustative.

Verso le due del pomeriggio, l'orario delle visite era ripartito.

Ero pronto, sia psicologicamente che fisicamente, pronto alla transumanza dei parenti per fargli vedere i nuovi arrivati.

Sia Katsuo che Akihiro erano sveglissimi, freschi di pannolino e di tutina.

Appena scoccate le due e mezza, eccoli, arrivare carichi di regali, (sì, altri...) e di borse.

I primi ad entrare sono i miei genitori, che si precipitano da me, mio padre mi abbraccia, mentre mia mamma mi fa costanti domande sul parto, sul cesareo, mille domande.

Poi arrivano le sorelle di Kotaro, che prima vanno dal fratello, poi da me a congratularsi ed alla fine dritte verso i bambini, che sono in braccio uno a mio padre e l'altro a mia mamma.

Aspettano solo di prenderli in braccio.

Poi, i miei suoceri e la nonna.

La nonna e mia suocera hanno le lacrime agli occhi piangono, si emozionano, mi mollano sul tavolino in fondo alla sala pacchettini e regalini vari.

Mille e mila commenti, domande che non mi sono rimaste neanche in testa.

"Ma come li avete chiamata?!" salta sù a dire mia suocera mentre prende in braccio il piccolo Katsuo.

"Quello che hai in braccio è Katsuo, mentre l'altro è Akihiro..."

Akihiro è in braccio al marito, anche lui si è messo a piangere.

"Che bei nomi! Davvero graziosi!" e via anche lì un'altra lista di complimenti.

Dopotutto passiamo un bel pomeriggio, tra chiacchere, complimenti ed il piccolo Katsuo che alla fine ha vomitato su mio suocero.

Ma se n'è fregato, anche perchè all'inizio non se n'era neanche accorto!

Verso le sette di sera, accola lì, sulla soglia della camera, la nazista che annuncia che è ora di cena e che devono tutti andarsene.

Alla fine se ne sono andati, un po' a malincuore, si sono sistemati in un ben and breakfast perchè hanno intenzione di rimanere anche domani, per poi ripartire verso sera.

Verso le otto, dopo che il mio stomaco si è chiuso a causa della pessima cucina dell'ospedale, allatto i miei due piccolini, che si addormentano poco dopo la poppata.

"Alla fine pensavo combinassero di peggio..." commento mentre mio marito si avvicina.

"...pensavo si mettessero a gridare o fare le solite scene da teatro..." concludo.

"Non sei contento che abbiamo conosciuto i loro nonni e zie?"

"...e bis nonna..." aggiungo.

"Certo, certo...bis nonna..."

Mi prende la mano e me la bacia dolcemente.

"Vorrei non andarmene mai..." mi sussurra.

"Mi dicevi la stessa cosa quando dovevi tornare a casa dopo che avevamo fatto sesso..." gli ricordo ridendo.

"Io ero già diplomato o sbaglio?"

Annuisco.

"La nostra era solo una semplice amicizia...ed ora...siamo sposati ed abbiamo due bambini..." continua sospirando nostalgico.

"Abbiamo fatto tanta strada insieme..." gli mormoro prendendo il suo viso fra le mani.

"...e sono contento di aver fatto tutta questa strada con te...mi rende l'omega più felice del mondo sapere che sei il padre dei miei gufettini..."

Poggia le sue mani sulle mie.
"Anche io...non sai quanto...ti amo..."

"Anche io"

E ci lasciamo andare in un appassionato bacio.

Talmente appassionato che non ci accorgiamo della presenza della nazista sulla soglia della porta.

"Ehm...chiedo scusa... dovremmo, portare i bambini nella nursery..." aggiunge con tono imbarazzato, mentre un'infermiera entra nella stanza.

"Nursery? Davvero?" mi domanda Kotaro.

Annuisco, un po' mi dispiace.

Mentre i miei piccolini vengono portati nella nursery, accompagnati dai loro peluche a forma di gufetto, resto ancora un po' con mio marito.

"Ora vado a casa..." mi saluta alla fine.

"Ci vediamo domani..." lo saluto.

"Sei la mia gioia" aggiunge alla fine, prima di andarsene.

"Anche tu per me lo sei..." penso mentre mi risdraio sul letto dell'ospedale, per poi addormentarmi, non mi ricordo quello che sogno, ma io vivo in sogno, sto vivendo un sogno, la mia vita è un sogno, meraviglioso ma soprattutto reale.

𝗦𝗽𝗮𝘇𝗶𝗼 𝗔𝘂𝘁𝗿𝗶𝗰𝗲:

Alloorrraaaa...ho una domanda importantissima da farvi...

Che ne direste se creassi un piccolo OVA con la Kuroken?

Uh? Che dite? Vi va come cosa?

Perchè siccome parlo molto anche di loro in questa storia... volevo proprio dedicargliene una tutta loro!

Vb...fatemi sapere cosa ne pensate e...se volete che la faccia...così inizio a mettere in ballo il tutto.

Bene...spero che il capitolo vi sia piaciuto...

CIAUUUU❤️

🦉"𝙼𝚢 𝙵𝚊𝚖𝚒𝚕𝚢"🦉🖤𝙱𝚘𝚔𝚞𝚊𝚔𝚊 𝙾𝚖𝚎𝚐𝚊𝚟𝚎𝚛𝚜𝚎🖤Where stories live. Discover now