🖤𝙲𝚊𝚙𝚒𝚝𝚘𝚕𝚘 9:

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Mercoledì pomeriggio presi un giorno libero dal lavoro per andare al centro di fertilità con Keji.

Una volta arrivati ci fecero sedere in una sala d'aspetto totalmente bianca, le sedie di un colore azzurrino sbiadito ed un tavolino con sopra delle riviste ti vario tipo.

Alla reception c'era un'infermiera seduta al computer che picchiettava costantemente lettere e numeri sulla tastiera.

Sbuffai mentre tenevo stretta la mano di Keji.

"Sono agitato..." gli confessai rompendo il silenzio presente nella stanza.

"Devi semplicemente venire in un barattolino di plastica...lo avrai fatto centinaia di volte..."

"Sì, ma non c'è gusto se ti dicono di farlo..."

Roteò gli occhi.

"Bokuto Kotaro e Akaashi Keji?"
ci chiamò all'improvviso una donna in camice bianco con una cartellina in mano.

"Siamo noi" fece Keji alzandosi.

"Bene...visita per il controllo della fertilità...seguitemi pure..."

Era ancora più imbarazzante detto ad alta voce, meno male che a parte l'infermiera al computer e noi due non c'era nessun altro.

Sempre tenendo Keji per mano ci avviammo dietro al medico.

"Bene...signor Akaashi, lei può anche accomodarsi nel mio studio, lei conosce già quello che deve fare giusto?"

Lui annuì.

"Mentre lei signor Bokuto deve seguirmi..."

Sospirai.

"Dai, ci vediamo dopo..." mi salutò.

"Fammi gli auguri..." e gli diedi un piccolo bacio.

Lui entrò nello studio, mentre io seguii la dottoressa, che mi condusse in un corridoio lungo e pieno di porte.

"Bene...per lei...la numero 24... al momento non ci sono altri... non si senta in imbarazzo..."

Sospirai sollevato, mentre le dottoressa aprì la porta di una stanzina dalle pareti biancastre e con un'unica finestra chiusa.

Una poltrona, un tavolino pieno di riviste e una piccola TV con varie confezioni di CD sotto.

"Come vede abbiamo molto materiale per la stimolazione sessuale..."

Lo vedo, lo vedo.

"Bene...allora ha trenta minuti, una volta finito dovrà chiudere il barattolino col tappo e mettere il suo nome e cognome..." mi dice porgendomi un sacchettino trasparente con dentro il tutto.

Mi lasciò in mezzo alla stanza, mentre lei si dirigeva verso la porta.

"Mi scusi...poi a chi dovrò... darlo?"

"In segreteria..." mi rispose prontamente.

"Ah...un'altra cosa...niente lubrificante né saliva, non vogliamo che il seme si contamini..." mi raccomandò.

"Ok..."

"Bene...ora la lascio...vado ad occuparmi di suo marito..."

Chiuse la porta ed io rimasi solo, diedi un'occhiata a quello che avevano, ma non mi "ispirava" molto.

Mi sedetti sulla poltrona ed iniziai a sbottonarmi i pantaloni, abbassandomi anche le mutande.

Me lo fissai per un paio di istanti, poi presi il telefonino ed aprii la galleria.

Avevo una cartella con delle foto di Keji molto sexy, da quando stiamo insieme ne ho raccolte almeno un centinaio, qualcuna me la mandava lui, altre gliene avevo scattate io.

La mia preferita era una che gli avevo scattato mentre ci facevamo a vicenda un servizio fotografico un po'...hot.

Era sdraiato sul letto a pancia in sù, dalla foto si vedono le sue bellissime gambe e le sue parti più intime.

E' sexy, molto...

Poggiai il telefonino su uno dei braccioli della poltrona ed iniziai a fare le mie "cose".

Dopo circa venti minuti rilasciai tutto il mio seme nel barattolino.

Faceva un po' strano visto da lì.

Chiusi il tutto e ci scrissi il mio nome con un pennarello indelebile.

Una volta passato in segreteria trovai Keji su una delle sedie che mi aspettava.

"Allora?"

"Tutto a posto!"

"Grazie di averlo fatto per me..."
e mi baciò dolcemente.

"Tutto pur di farti felice..."

Una volta a casa domandai a Keji:

"Entro quando avremo i risultati?"

"Ehm...la dottoressa mi ha detto che dovremmo andare a a ritirarli venerdì pomeriggio..."

"Venerdì non credo di poterci essere, ho una riunione importante...mi dispiace..."

"Non fa niente..."

Poi calò il silenzio.

"Dovremmo...tenere in considerazione tutte le possibili situazioni..." iniziai io.

"Quali?"

"Beh...se fossi io quello sterile dovremmo affidarci ad un donatore...e...se fossi te... dovremmo prendere un surrogato..."

"Non dire così..." e mi abbracciò.

"Ci saranno altri motivi..."

"Sì...Ma comunque vada prometto di restarti fedele..."

"Grazie amore mio..."

Lo amo, più di ogni altra persona al mondo, non lo abbandonerei mai...lui è l'omega che mi ha donato la sua verginità, il suo amore ed il morso che ho sul collo.

🦉"𝙼𝚢 𝙵𝚊𝚖𝚒𝚕𝚢"🦉🖤𝙱𝚘𝚔𝚞𝚊𝚔𝚊 𝙾𝚖𝚎𝚐𝚊𝚟𝚎𝚛𝚜𝚎🖤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora