🖤𝙲𝚊𝚙𝚒𝚝𝚘𝚕𝚘 22:

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Verso le tre del pomeriggio, mentre sono seduto alla scrivania mi vengono a chiamare.

"Akashi Keji?" mi chiama una signorina in abiti da segretaria.

Mi alzo in piedi.

"Il caporeparto la vuole..."

Tutti mi guardano, compreso Okada, non mi faccio influenzare dai loro sguardi e segno la ragazza.

Mi fa salire un piano, in ascensore, in silenzio, senza dire niente.

Una volta arrivati, mi lascia davanti ad una porta che ha tutta l'aria si condurre a qualcuno di importate.

Lei bussa.

"Avanti" chiama.

Lei apre la porta e mi fa segno di entrare.

"Prego, grazie Chinatsu, ora puoi andare..." dice lui.

Mi lascia solo con il capo, faccio un piccolo inchino e poi mi invita a sedere.

E' più giovane di quanto pensassi, avrà sui quarantacinque anni neanche, siede dietro alla sua scrivania, il pc aperto e varie scartoffie sul piano.

Sudo freddo, l'agitazione mi assale e non faccio altro che tenermi la pancia.

"Signor Keji, non sia nervoso..." mi rassicura.

Distoglie gli occhi dal pc e si occupa di me.

"Lei signor Akaashi, è un ottimo dipendete, i suoi lavori ogni volta mi stupiscono sempre di più..." inizia complimentandosi.

"La ringrazio..."

"Ultimamente mi è stato riferito che lei...è in dolce attesa..."

"Sì..." rispondo un po' insicuro.

"Come mai non mi ha detto niente? Sarebbe bastata una email..." le sue parole sono tranquille, quasi comprensive.

"Mi dispiace..." abbasso lo sguardo.

Mi sento a disagio, sono un idiota, ora cosa mi dirà?

"Non tanto perchè voglio farmi gli affari suoi, ma per una questione di programmi, non posso garantire una tutela adatta al mio dipendente se non so che è in attesa..."

Sono perplesso.

"Non sto paragonando di certo la gravidanza ad una malattia, ma una tutela adeguata della madre è molto importante sul luogo di lavoro...A proposito, di quante settimane è?"

"Otto..."

Annuisce e ricontrolla il computer.

"Stia tranquillo, non licenzierei mai un dipendente come lei, le persone laboriose come lei sono rare da trovare..."

Faccio di sì con la testa, grato.

"Bene, ora che mi sembra più calmo, possiamo parlare della sua gravidanza..."

Annuisco.

"Allora, secondo la legge lei potrebbe lavorare fino al settimo mese, ma io, per evitare inconvenienti, le concedo dal quarto al settimo mese di lavorare da casa, le andrebbe bene?"

Annuisco, troppo gentile.

"Tuttavia avrei bisogno di sapere, non ora, va bene anche più avanti, fino a quanto rimarrà a casa dopo il parto, in maniera tale che possa avere il quadro generale sulla sua situazione...va bene?"

Annuisco ancora.

"Bene...allora congratulazioni per la gravidanza e ci sentiamo poi, se ha bisogno, mi scriva pure..." e si alza in piedi per porgermi la mano.

Mi alzo di scatto e la stringo istintivamente.

"Grazie mille signore, arrivederci..." e mi dirigo verso la porta.

"Arrivederci..."

Una volta fuori dalla porta mi sento come se mi fossi tolta una grande macigno dalla schiena.

Sospiro, sono al settimo cielo, il mio duro lavoro mi sta ripagando anche in questa maniera.

🦉"𝙼𝚢 𝙵𝚊𝚖𝚒𝚕𝚢"🦉🖤𝙱𝚘𝚔𝚞𝚊𝚔𝚊 𝙾𝚖𝚎𝚐𝚊𝚟𝚎𝚛𝚜𝚎🖤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora