🖤𝙲𝚊𝚙𝚒𝚝𝚘𝚕𝚘 5:

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Il mio calore non tardò ad arrivare, e qualche giorno dopo il nostro anniversario ero fertile come non mai, lo facemmo circa quattro volte e quattro giorni dopo la fine del calore, feci il test.

Ero in bagno e Kotaro era seduto sul letto, in trepida attesa.

Anche io ero ansioso di conoscere il risultato.

Ma fu una delusione, entrambi i test che avevo comprato erano negativi.

Uscii dal bagno e Kotaro mi venne incontro tutto agitato.

"Allora?!"

Mi dispiaceva dirgli che era negativo, ma non potevo nasconderglielo.

"E' negativo..." sospirai.

"Oh..." mi fece eco lui.

"Beh...non sempre il calore e l'ovulazione coincidono! Possiamo fare altri tentativi!"

Le sue parole mi confortavano e mi sentivo amato, mi fecero capire che lo desiderava anche lui.

"Non abbatterti..." e mi abbracciò.

Da quel giorno, lo facemmo tutti i giorni, il seguente calore non portò risultati positivi, allora pensammo di cambiare atmosfera e per tutto il mese successivo, calore compreso, lo facemmo in luoghi differenti sul divano, sotto la doccia, in cucina, in macchina per avere un brivido di eccitazione in più.

Visto che era estate pensammo di cambiare aria, andammo una settimana di vacanza al mare.

Forse era proprio quello che ci voleva, un'ambiente nuovo, più di una volta alla sera lo facemmo sulla spiaggia, tra gli scogli, isolati, solo io, lui ed il rumore delle onde.

Provammo anche varie posizioni, ma senza successo.

Da lì passò un altro mese, un altro calore, ma il test dava sempre negativo.

Iniziavamo entrambi a preoccuparci, ma ci concedemmo un'ultima possibilità.

Al mio calore di settembre, sin dai primi sintomi pre-calore, fino alla fine lo facemmo intensamente, quasi senza amore, con il solo obiettivo si concepire, un tentativo disperato di procreare, cedendo agli istinti animali che facevano parte di noi.

Le spinte di Kotaro erano quasi insistenti, come se ogni volta che i nostro bacini si scontrassero lui dicesse: "ti prego, fa che sia la volta buona, mettilo incinta, ti prego..."

Dalla posizione che avevamo scelto non ci guardavamo neanche negli occhi, avevo i fianchi alzati ed il viso che sprofondava nel cuscino impregnato dell'odore del mio Alpha, la posizione che mi veniva più naturale durante il calore.

Quando terminai il calore passai quattro giorno di ansia perenne, oltre al lavoro, la storia del test negativo e tutto il resto mi sentivo più debole e vulnerabile che mai.

Feci il test nel tardo pomeriggio, poco prima che Kotaro tornasse a casa dal lavoro.

Era il decimo test di gravidanza che compravo, gli altri nove erano nel cassetto più in basso e remoto del ripiano del lavandino.

Tremavo, la paura mi stava divorando, ti prego, deve essere positivo, non ne posso più...

Appena scaduto il tempo lo guardai, mi vennero le lacrime agli occhi.

Poco dopo Kotaro tornò a casa.

"Keji...! Keji!" mi chiamò.

Una volta in camera mi ritrovò raggomitolato nella mia parte di letto.

Si sedette affianco a me.

"Keji...hai fatto il test...?" mi domandò.

Non dissi nulla, ma lo vidi allungare lo sguardo verso il comodino, dove avevo appoggiato il test, negativo...

"Oh..." sospirò lui.

In quel momento mi sentii deluso, da me stesso, avevo deluso Kotaro che tanto voleva un bambino con me.

"Keji...non piangere..." mi consolò.

Troppo tardi, dai miei occhi iniziarono ad uscire copiose quantità di lacrime, che mi asciugai velocemente contro il cuscino.

Nella testa mi rimbombavano più e varie emozioni negative; vergogna, tristezza, delusione, paura, rabbia.

Tutte in una volta sola.

"Keji..." il mio Alpha tentò di consolarmi.

L'unica cosa che riuscii a fare fu gettargli le braccia al collo, piangendo sulla sua spalla.

"Kotaro...perchè non ci riusciamo?" singhiozzai col cuore pieno di tristezza.

Mi strinse a sé, cercando di calmarmi, accarezzandomi lievemente la schiena.

"Non è giusto! Perchè?!" ammisi con rabbia.

"Sono una delusione..." mi autocommiserai con tristezza.

"Non è vero Keji...la colpa è anche mia..."

"Ho paura Kotaro...ho paura..." ammisi mentre sentivo chiaramente che emettevo dei feromoni che esprimevano a pieno la mia agitazione.

Di risposta, lui emise dei feromoni tranquillanti per calmarmi.

Ho paura, perchè?

Sono in perfetta salute, ho i calori regolari, la mia mente è pronta alla cosa così come il mio corpo...ma allora...cos'ho che non va?

Sono un omega maledizione!

Dovrei essere nato per procreare!

Ho ventisei anni, sono giovane e fertile, perchè non ci riusciamo?

"Kotaro...mi dispiace..."

Lui non mi rispose, non comprendeva a pieno il mio dolore ma quantomeno tentava...

Lo amo anche per questo... condivide i miei dolori.

𝗦𝗽𝗮𝘇𝗶𝗼 𝗮𝘂𝘁𝗿𝗶𝗰𝗲:

E' triste?
Volevo mettere un po' di tristezza all'interno di questa omegaverse🙃🙂.
Vabbè, spero che vi sia piaciuto!

🦉"𝙼𝚢 𝙵𝚊𝚖𝚒𝚕𝚢"🦉🖤𝙱𝚘𝚔𝚞𝚊𝚔𝚊 𝙾𝚖𝚎𝚐𝚊𝚟𝚎𝚛𝚜𝚎🖤Where stories live. Discover now