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Passiamo la serata nella discoteca del villaggio.
"Ho bevuto troppo" ammetto più a me stessa che alle altre che al momento non mi stanno neanche ascoltando.
Sbuffo e un po' a fatica riesco a raggiungere l'entrata per prendere una boccata d'aria.
Vedo tutto sfocato e la testa mi gira parecchio.

Dovevo dare ascolto al barman quando mi ha detto che quel drink era molto alcolico.

Non essendo abituata a bere, dopo il sesto, questo è il risultato.

Brava Evy, continua così.

"Evelyn?" mi sento chiamare, ma non so da che parte proviene la voce e neanche da chi.
La ignoro e cerco di non cadere nel tragitto per andare sulla panchina di fronte alla discoteca.
Ma fallisco.
Mi preparo a sbattere la testa per terra ma il tempo passa e sembra ancora non essere successo niente.
"Ce la fai ad alzarti?" chiede la stessa voce di prima.
"No" rido.
La voce sbuffa e sento che mi poggia a terra prima di sollevarmi e iniziare a camminare.
Non so chi sia, neanche dove mi stia portando, ma l'alcool mi impedisce di muovermi.
"Chi sei?" riesco a chiedere in un sussurro.
"Un folletto. Ti sto per portare nel mondo dei folletti"
"No, non mi piacciono i folletti"
"Mi dispiace, ormai è troppo tardi"

Il folletto apre una porta silenziosamente e la richiude allo stesso modo dopo avermi avvertita di fare silenzio.
Poi sento che mi adagia su una superficie comoda.

Sarà un letto di zucchero filato.

Non so bene cosa sia successo dopo perchè sono sprofondata in un sonno profondo, so solo che la mattina mi sono svegliata in una stanza che non era la mia.

Mi guardo intorno.

Le pareti sono grigie chiare mentre i mobili sono di un grigio più scuro.
Ci sono due porte, entrambe bianche, penso che una delle due conduca al bagno.

Mi giro dall'altra parte del letto e vedo che non sono sola.

Aspettate.
Non sono sola?!?
Cosa cavolo ho fatto ieri sera?

Mi alzo dal letto e apro la prima porta che mi capita avanti, e sono felice di vedere che è del bagno.
Una volta chiusa mi guardo allo specchio.
Sono struccata e ho delle occhiaie che mi arrivano sotto ai piedi.
Per non parlare dei capelli.
Non indosso il vestito che ho messo ieri sera ma bensì una maglia bianca.

Di chi è questa maglia?
Ma soprattutto, dove diavolo sono?

Inizio a fare avanti e dietro per la piccola stanza reggendomi la testa tra le mani per cercare un modo per uscire da qui.

Eravamo entrambi vestiti perciò immagino che non sia successo niente tra noi.
Lo spero vivamente.

Mi faccio coraggio ed esco dalla stanza, ma appena aperta la porta, trovo Taylor Gray appoggiato allo stipite.
"Hai finito di parlare da sola?" chiede ridendo.

La faccia assonnata gli da ancora più fascino.

Ci metto poco a ricollegare tutto.
Ho dormito a casa di Taylor, nel suo letto, accanto a lui, con i suoi vestiti.
"Cosa ci faccio qui?" gli chiedo, ma forse sono sembrata un po' troppo brusca.
"Preferivi stare nel letto del vecchietto stupratore? Ok, la prossima volta me ne starò su una panchina a guardare la scena. Magari prenderò anche dei pop corn"
"Ti ringrazio ma...perchè non mi hai riportata a casa?"
"Eliza e Kyle sono contro l'alcool. Se ti avessero vista così probabilmente ora saresti assieme a tuo padre" torna ad allungarsi sul letto.
"Posso riavere i miei vestiti? Se Neil..."
"Sono nella vasca da bagno. Ti sei vomitata addosso ieri sera e...li ho lavati. O almeno ho fatto del mio meglio"

La persona che più odio al mondo si è preoccupato per me tutta la sera tanto da farmi dormire con lui e mi ha anche lavato i vestiti?
No, deve essere per forza successo qualcosa.
Non può essere vero.

Chiudo la porta del bagno a chiave e cerco di sistemarmi il più possibile, poi torno da lui.
"Mi hai anche struccata?" gli chiedo accennando un sorriso che non riesco a nascondere.
"Mi avresti sporcato tutto il cuscino di stucco" tenta di nascondere i suoi gesti.
"Non ero truccata tanto" mi giustifico.
"Stai meglio senza"
Mi lancia un'occhiata fugace prima di tornare in piedi.

Mi accorgo solo ora che oltre ai boxer non indossa altro.
Ma prima non era vestito?

"Grazie di tutto, io me ne vado"
"Non fai colazione?"
"La faccio a casa, si è fatto tardi"
"Va bene, allora ci si vede in giro" gli sento dire una volta chiusa la porta.

Fuori dalla casa decido di controllare il telefono, intasato da chiamate di Neil.
Prima di richiamarlo però decido di chiamare Olivia.
"Dove sei andata a finire?!" risponde.
"Taylor mi ha portato a casa sua e..."
"Hai dormito da Taylor?!" urla e sento Chase borbottare qualcosa.
Ci mancava solo lui.
"Senti poi ci vediamo e ti spiego tutto. Tu per favore di a Chase di non dire niente"
"Certo, tranquilla"
"Ieri Naomi è tornata da sola a casa?"
"Si"
"Hai visto o sentito Neil?"
"No, ci siamo separate"
"Perfetto. Io sta notte ho dormito da te"
"Va bene" ride "a dopo"
"A dopo"

Chiusa la chiamata mi ritrovo di fronte a casa.
In salotto e in cucina non c'è nessuno, così come in veranda.
La porta della stanza di Naomi è socchiusa e vedo che dorme ancora, perciò decido di bussare a quella di Neil.
Sembra non aprire nessuno quindi faccio per tornare in camera, ma è in quel momento che un Neil seminudo ricoperto di goccioline di acqua decide di aprirmi.
"Ehi" lo saluto.
"Ehi. Tutto bene? Non sei tornata ieri sera, mi sono preoccupato"
"Si io...ho bevuto un po' troppo e sono andata da Olivia"
"Entri?" chiede spostandosi per darmi accesso alla sua camera.
"Mi cambio e arrivo"

Ed è esattamente quello che faccio.

Ha lasciato la porta aperta così entro senza bussare e mi stendo sul letto a pancia in giù.
"Hai fatto?" gli chiedo.
"Quasi!"

Mi guardo un po' intorno e analizzo la camera, anche se l'unica cosa che mi colpisce è il disordine.
Il mio istinto di malata dell'ordine mi dice di alzarmi e mettere in sesto questo posto, mentre la mia pigrizia dice 'no'.

Ripenso a tutto quello che mi ha detto e fatto Taylor ma il flusso di pensieri viene interrotto da Neil.
"Ci sono" dice mentre si infila la maglietta.
"Ho tanta voglia di un cornetto al cioccolato"
"Sbrighiamoci allora, James ne è ossessionato"

rich villageWhere stories live. Discover now