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Ci ritroviamo davanti ad un piccolo appartamento all'esterno bianco, come tutto il resto del villaggio.
A decorare l'entrata sono dei vasi con delle piantine grasse, credo.
Non sono neanche botanica.

Neil apre la porta e mi fa passare per prima.
Anche gli interni della casa sono bianchi tranne per alcuni oggetti celesti.
Mi piace lo stile di questa casa.
Appena si entra, sulla destra, c'è un divano bianco in pelle che fa da barriera tra l'entrata e la televisione.
Davanti invece, la prima cosa che si vede appena entrati è la cucina. I mobili sono bianchi lucidi, ma la cosa che mi attira di più è l'isola che si trova al centro della stanza.
Mi sono sempre piaciute.

Neil mi fa un cenno indicando la finestra della cucina che si affaccia su un piccolo portico da dove si sentono delle persone ridere.
"Oh no ci sono i genitori di..."
"Neil sei a casa!" urla una donna sui cinquanta anni.

Non so quanti anni abbia in realtà, ma se li porta davvero bene e lo stile non le manca.

"Devi presentarci qualcuno?" sorride lanciandomi un'occhiata.
"Si...mamma lei è Evelyn Cooper. Può stare da noi questa estate?"
Le rivolge uno sguardo al quale solo un uomo senza cuore avrebbe detto di no, perciò accetta.
"Falla accomodare nella stanza libera e poi raggiungeteci" sorride "oh che sbadata. Piacere Eliza"
"Piacere mio, mi dispiace disturbarla"
"Nessun disturbo cara, spero ti senta a casa" mi sorride e torna fuori.
"Si, è decisamente imbarazzante" si gratta la nuca camminando verso il corridoio tra la cucina e il salotto.
"Non è vero, è stata carina. Insomma, all'inizio pensavo che foste tutti montati che sparlano di noi del paesino"
"Ehi, chi ti dice che non sparliamo di voi?" ironizza.
Apre la porta di una stanza che non è grandissima, ma è sicuramente più grande della cucina di casa mia.
C'è un armadio che ricopre un'intera parete e un letto matrimoniale al centro della parete di fronte.
Una finestra da su un balconcino, e dalla parte opposta c'è un'altra porta dalla quale intravedo un bagno.
"Scusa, non è grandissima"
"Scherzi? È più grande questa camera che casa mia"
"Dai vieni, ti presento a mio padre e a mia sorella e poi possiamo uscire. Ti è andata male per Clare e Frederic"
Torniamo in cucina e sta volta andiamo nel portico.
Un ragazzo è seduto sull'altalena a dondolo e guarda il telefono.

Non so chi sia, ma decisamente per lui impazzirei.

Due uomini sono seduti a tavolo intenti a vincere una partita di carte, mentre Eliza parla con una donna e una ragazza della mia età che implora aiuto con lo sguardo.
Appena ci vede sorride.

Smette mai di sorridere questa donna?

"Kyle" chiama l'attenzione probabilmente del marito "lei è Evelyn, starà da noi per questa estate"
L'uomo si alza per stringermi la mano e ricambio la stretta.
Sono in una situazione di imbarazzo in cui non so cosa fare, ma fortunatamente la ragazza si alza e si presenta.
"Sono Naomi, la sorella di Neil, te lo sei scelto proprio male, fattelo dire" alle sue parole il ragazzo del dondolo si lascia scappare una risata, ma subito dopo torna a dare attenzione al telefono.
Porgo la mano a quelli che immagino siano Clare e Fredric dopodiché Neil mi trascina fuori di casa, non prima di aver richiamato l'attenzione del ragazzo del dondolo.
"Mi lasciate qui? Davvero?" urla Naomi.
"Si! Ci vediamo sta sera!" la liquida Neil.

"Taylor l'inverno non ti ha addolcito affatto" scherza Neil dandogli una spallata scherzosa che lui ricambia con un ghigno.
"Affatto. Non sono il tipo che fa queste cose" dice rivolto a me "ma piacere, Taylor"

Taylor.
Prima non ho fatto caso al nome.
Lo guardo bene e mi convinco che non possa essere quel Taylor.
È di un'altezza e una muscolatura che farebbe innamorare qualsiasi essere vivente. Indossa un cappello ma si intravedono dei ciuffi castani sotto di esso.

"Evelyn, ma vi prego, chiamatemi Evy"
"Mi stai chiedendo spudoratamente di chiamarti? Sinceramente non sei il mio tipo" continua lui, sempre con un ghigno.
"E tu sei troppo strafottente per essere il mio"

Raggiungiamo un chiosco al quale bancone sono seduti tre ragazzi.
"Evy loro sono James" dice indicando un ragazzo biondo con gli occhi verdi "Micael" indica un ragazzo moro con gli occhi azzurri "e Logan"
"Ci dispiace ma è la prima sera, non abbiamo organizzato nessuna festa, ci rifaremo domani" ammica il biondo di cui ho già dimenticato il nome.
"James vai a provarci con un'altra, vedo Neil un po' geloso" lo rimprovera Micael mentre Taylor va a sedersi su uno sgabello per ordinare qualcosa da bere.
Guardo Neil e gli rivolgo un sorriso quasi impercettibile, ma che i ragazzi colgono perché lo prendono in giro per tutto il tempo in cui restiamo lì.

"Credo sia ora di andare. Ho promesso a mia madre che almeno sta sera sarei stato puntuale. Domani stessa ora, stesso posto?" dice Logan.
"Andiamo anche noi" dice Neil alzandosi, così lo faccio anche io.
Saluto tutti con la mano prima di seguirlo verso casa.

"Ti sembriamo ancora stronzi pettegoli montati?"
"Un pò di meno" ride.
"Tranquillo Neil non aspettarmi" dice qualcuno alle nostre spalle.
Vedo Taylor correre prima di raggiungerci.
"Potevi anche dirmi che saresti restato a cena da me"
"Sono cazzi miei quello che faccio a cena" lo beffeggia lui facendomi ridere.

La cena non dura molto e devo dire di non mangiare così bene da sei anni a questa parte.
"Era davvero tutto squisito, complimenti davvero" rispondo a Eliza quando mi chiede com'era il cibo.
"Non ti hanno insegnato che si mastica prima di parlare?" si intromette Taylor ricevendo due occhiatacce da parte dei genitori.
"Tu non dovresti parlare e basta" lo stuzzica Naomi.
"Ragazzi" si intromette Kyle.
Naomi gli lancia un'occhiata come a dire "continuiamo dopo" mentre lui se la ride.
Aiuto Eliza a sparecchiare prima di seguire i ragazzi nel portico.

"Smettila di parlare a tavola con loro, sai che non posso risponderti come si deve" dice Naomi a Taylor.
"Lo faccio apposta" ride.

Quando Taylor se ne va sono le tre e mezza del mattino.
Non sono mai rimasta sveglia così tanto, infatti mi sembra di fluttuare in un paradiso marziano.

Esiste?
Non lo so.
Al momento non saprei dirvi neanche come mi chiamo.

Neil se ne accorge e mi si affianca per andare nella, ormai, mia stanza per evitare che cada.
"Vuoi...cambiarti? C'è...hai portato un pigiama?" chiede imbarazzato.
"No, tranquillo, dormo così. Almeno oggi"
"Va bene" sghignazza.
Mi lascia un bacio sulla guancia ed esce dalla camera.

Mi ha dato un bacio?
No sto sicuramente sognando.
E se non stessi sognando?
Cosa significa?

Non mi do una risposta perché la stanchezza ha la meglio su di me.

rich villageWhere stories live. Discover now