𝖘𝖊𝖘𝖘𝖆𝖓𝖙𝖆𝖖𝖚𝖆𝖙𝖙𝖗𝖔: 𝖎𝖚𝖘𝖙𝖎𝖙𝖎𝖆

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iustitia: giustizia, uguaglianza, equità.

ELARA guardò Draco cadere a pezzi.

Lo guardò spingersi le dita tra i capelli, flettere la mano a pugno. Alzare le dita tremanti alla mascella e strofinarle per la frustrazione, lo guardò fare lo stesso con la nuca e guardare ovunque tranne lei.

Freya si era irrigidita sul divano, con l'aria terrorizzata e stordita, mentre Alfie russava tra le sue braccia. Persino George fissava Draco, il suo braccio che si stringeva in modo protettivo attorno a Freya.

Elara sembrava essere l'unica a cui era rimasto un briciolo di speranza. "Draco..."

"Non ho-" Si voltò a guardarla, i suoi occhi quasi selvaggi. "Non volevo..."

"Era lì?" chiese, sentendo quel nodo nauseabondo di terrore formarsi nel suo addome. "Era... Sei sicuro che fosse lì?"

Draco scosse la testa, le spalle sollevate. "Io non—non era—io ero—"

" Draco. " Aveva bisogno che lui si calmasse, aveva bisogno che lui pensasse con lucidità. Non era un lavoro che di solito doveva fare dato che lui era sempre così stoico, ma sapeva che se non l'avesse fatto, non ci sarebbe stata via d'uscita. "Draco, devi Occludere."

I suoi occhi erano solcati di rosso, il luccichio di una lacrima nei suoi occhi, ma quando lei prese di nuovo le sue mani, avvolgendole intorno e stringendole, lui sbatté le palpebre e scomparve.

"Svuota la mente", disse, gentilmente. Le sue mani erano gelate. "Occludi. Non vado da nessuna parte."

La fissò, il petto che ancora si alzava e si abbassava rapidamente, ma lei poteva vederlo mettere da parte le sue emozioni, i dettagli, tutto ciò di cui non aveva bisogno. Poteva vedere mentre i suoi occhi si schiarivano e poi si indurivano. Come le sue mani smisero di tremare e divennero invece ferme e ferme.

"Bene," sussurrò, passando i pollici sulle sue nocche. "Ora—Amelia era lì? La notte in cui hai ucciso Seamus e quei bambini. Era lì?"

Tirò indietro le spalle, allungò il collo e fece un lungo respiro. "Non lo so."

Freya era in piedi allora, svegliando di nuovo Alfie. Cominciò a gemere ma lei parlò sopra di lui, frenetica per la preoccupazione, "Cosa vuol dire che non lo sai? Come puoi non sapere se tu-" Soffocò sulla parola. "Se hai ucciso mia sorella?"

Draco non distolse gli occhi da quelli di Elara e lei sentì il suo cuore cedere. "Stavo Occludendo in quel momento. Più di quanto abbia mai fatto."

"Cosa fa quello-"

"L'Occlumanzia ha lo scopo di vagliare le cose non importanti," continuò, quasi vuoto. "Dovrebbe prepararti alla concentrazione. Blocca le emozioni, i dettagli minori, tutto ciò che potrebbe distrarti da un obiettivo. Non so se Amelia era lì perché mentre io ero..." Esitò nonostante la sua Occlumanzia. "Mentre ho fatto quello che ho fatto, ho bloccato le loro facce. Tutto su di loro. Se non l'avessi fatto, mi avrebbe... mi avrebbe ucciso."

Elara non poteva impedire alle sue mani di tremare, non poteva fermare il modo in cui le bruciavano gli occhi. Non riuscì a fermare le lacrime che sgorgarono né il modo in cui il suo battito iniziò a batterle nelle orecchie.

Draco la guardò e scosse la testa, le mani che scivolarono sulle sue braccia per afferrarle le spalle. "Non lo so. Non so se era lì o no."
Non riusciva a distogliere lo sguardo da lui, nemmeno quando Freya disse: "E perché dovremmo credere a quello che dici?"

George si alzò e prese Alfie da lei, cercando di calmarlo. Borbottando qualcosa sul metterlo a letto, lasciò la stanza, ma Elara se ne accorse a malapena. Riusciva a malapena a pensare con lucidità mentre guardava proprio Draco, le lacrime che le scorrevano sulle guance.

ᴛʜᴇ ɢɪʀʟ ᴡʜᴏ ʟᴏꜱᴛ ɪᴛ ᴀʟʟ/ᴛʀᴀᴅᴜᴢɪᴏɴᴇ ɪᴛᴀʟɪᴀɴᴀWhere stories live. Discover now