𝖘𝖊𝖎: 𝖕𝖚𝖑𝖈𝖍𝖊𝖗

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pulcher: bellissimo, attraente, bello.

Elara lo osservava, attentamente, mentre si bloccò, in mezzo alla porta d'ingresso.

Le spella si irrigidirono sotto il mantello, il cappuccio oscurava il suo collo e il suo viso ma sapeva che erano tesi anche quelli. L'aveva detto di proposito—per valutare la sua reazione—e finora, aveva ragione.

Non stava impazzendo. C'era stato qualcosa tra lei e Malfoy—solo, lei non sapeva cosa.

"Non appena ti ho visto" continuò, posando la tazza sul lavandino. "Sapevo come era sentire le tue mani."

Ricordi di mani calde che scivolavano sulla sua pelle le passarono per la testa e trasalì. Si asciugò le mani con l'asciugamano vicino al lavandino per poi girarsi a guardare la sua schiena rigida, appoggiandosi al lavandino. "Più specificamente, sapevo com'era sentirle su di me."

Sembrò irritarsi e finalmente si girò per incontrare i suoi occhi. Erano duri e implacabili- ma c'era qualcosa che vacillava per uscire alla superfice. "Porterò un guaritore della mente per te domani."

Elara alzò un sopracciglio e lui continuò, freddamente. "Perché ovviamente hai qualche danno al cervello—"

"Sai che non sto mentendo." Lo interruppe, calma, facendo un passo avanti nella sua direzione.

La sua mascella si strinse. "So che credi veramente alle stronzate che stai dicendo. L'unico contatto che ho avuto con te è stato in queste due settimane."

"Oh?" stuzzicò Elara, facendo un altro passo e lui indietreggiò di uno. Lei sorrise, sapendo che lo stava rendendo nervoso. "Siamo andati ad Hogwarts insieme."
Malfoy sembrava irrigidirsi leggermente di più quando lei si avvicinava, cercando di intimidirla con la sua altezza. E nonostante era molto più alto di lei, Elara era lontana dall'essere intimidita.

"Oh, si" sogghignò, guardandola. "Perdonami. Ho dimenticato delle tre conversazioni che abbiamo scambiato su Pozioni negli anni a scuola insieme." La sua voce calò nel sarcasmo.

Elara sorrise di più mentre lui la guardava, le linee taglienti del suo viso, duro e sdegnoso. Il fatto che stava scatenando qualcosa in lui le dimostrava qualcosa.

"Quante volte hai avuto la tua mano avvolta intorno alla mia gola, Malfoy?"

Disse, innocentemente, come se stesse chiedendo com'era il tempo fuori e guardò come la sua mano tremò al suo lato come se lo voleva fare proprio in quell'istante. Non aveva dubbi che voleva soffocarla. Ma poi qualcosa scattò in quegli occhi argentei, cancellando sul suo viso ogni tipo di espressione.

Ah. Lui conosceva l'Occlumenza.

"Stai tranquilla" disse, il suo tono quasi annoiato. "se mai avessi avuto l'occasione, non saresti viva oggi."

Elara mormorò nella sua gola, imperterrita. "Capisco." Come se le avesse appena detto che era soleggiato oggi. Inclinò la testa. "Quindi non abbiamo mai parlato ad Hogwarts?" Fece quasi il broncio e inclinò di nuovo leggermente la testa. "Sai, a parte per le tre conversazioni su Pozioni."
Malfoy non esitò. "Mai."
"Non abbiamo mai studiato insieme?"

"Ero primo nel mio anno. Pensi che avevo bisogno di un partner per studiare?"

"Hermione era prima al nostro anno. Tu eri secondo. Io terza."
Sbatté le palpebre. Non si aspettava che lo ricordasse.

"Non ci siamo mai urtati nei corridoi?" continuò, ora era davanti a lui, ad un braccio di distanza.

Un muscolo si strinse nella sua mascella ma non distolse lo sguardo dal suo. "Ti evitavo come se fossi una malattia."
"Hmm." Rifletté, facendo un altro passo avanti, così minuscolo ma così grande per la poco distanza tra di loro. "Non ci siamo mai augurati buon compleanno?"

ᴛʜᴇ ɢɪʀʟ ᴡʜᴏ ʟᴏꜱᴛ ɪᴛ ᴀʟʟ/ᴛʀᴀᴅᴜᴢɪᴏɴᴇ ɪᴛᴀʟɪᴀɴᴀWhere stories live. Discover now