37

451 13 0
                                    

Io: posso farti una domanda, papà?

Po: dimmi, Lenn

Io: perché, quando avevo 5 anni, hai chiesto che io crescessi con te a palazzo? Gli dei non possono intervenire direttamente nella vita dei mortali, è una delle Antiche Leggi

Mio padre si ferma sospirando e si volta verso di me con espressione seria

Po: ho visto i tuoi poteri quando li hai usati per contrastare i miei e contro Tifone, li hai controllati alla perfezione e devo essere sincero... gli dei devono temerti più di quanto pensi, sei la più potente semidea mai esistita -dichiara con orgoglio puro nella voce ed io sorrido

Po: come sai dalla storia di Ermes e Luke, noi sappiamo il futuro dei nostri figli. Sapevo fin dall'inizio della tua potenza ed è proprio per questo che ho fatto quella richiesta. Se non fossi cresciuta con me, senza sapere la verità fino ai tuoi dodici anni, età in cui Lyse ti avrebbe portata al Campo Mezzosangue spiegandoti tutto, beh... -si ferma con un sospiro e incastra i suoi occhi nei miei

Ad un tratto non sono più sulla spiaggia con mio padre, mi ritrovo invece nella sala dell'Olimpo. Accanto a me c'è mio fratello Percy ma molto più piccolo di come l'ho conosciuto, sembra avere... 12 anni. Abbassando lo sguardo ed esaminandomi velocemente mi rendo conto di avere anch'io 12 anni

I troni sono tutti occupati, persino Ade che di solito ha il permesso di salire sull'Olimpo solo al solstizio d'inverno. Ci avviciniamo con le gambe tremanti. Gli dei sono immobili e muti, ma si avverte una tensione nell'aria, come se avessero appena concluso una discussione. Ci avviciniamo al trono di nostro padre e ci inginocchiamo ai suoi piedi

Io/Percy: padre

Non oso alzare lo sguardo. Ho il cuore a mille. Percepisco l'energia emanata dai presenti

Zeus: non dovreste rivolgervi prima al padrone di casa, ragazzi? -chiede alla nostra sinistra ma io e Percy teniamo la testa china e aspettiamo

Po: pace, fratello. I ragazzi mostrano deferenza a loro padre. Come è giusto che sia

Zeus: insisti a riconoscerli, dunque? -chiede minaccioso -riconosci questi figli che hai generato rompendo la nostra sacra promessa due volte?

Po: ho già ammesso le mie infrazioni, i miei errori. Ora vorrei sentirli parlare

Un'infrazione. Un'errore. Mi sale un groppo in gola. Tutto qui? Sono soltanto questo: un'infrazione? Il risultato dell'errore di un dio? Stringo i pugni e i denti per evitare di urlargli contro i peggiori insulti esistenti

Zeus: li ho già risparmiati una volta -brontola -azzardarsi a volare nel mio dominio... bah! Avrei dovuto fulminarli per la loro impudenza

Po: e rischiare di distruggere la tua stessa Folgore? -chiede calmo -ascoltiamo ciò che hanno da dire, fratello

Zeus brontola ancora un po' per poi decidere di ascoltarci

Zeus: poi deciderò se scaraventarli o meno giù dall'Olimpo

Po: Perseus, Nélida -ci chiama -guardatemi

Ubbidisco e alzo lo sguardo, non saprei dire che cosa leggo sul suo viso né nelle sue emozioni. Non c'è nessun segno di affetto o di approvazione. Niente che mi infonda coraggio. È come guardare l'oceano: certi giorni capisci di che umore sia. La maggior parte delle volte, però, è insondabile, misterioso

Cosa che mi fa indurire ancora di più lo sguardo

Po: rivolgetevi al Consiglio degli dei, ragazzi -ci ordina -raccontate a tutti la vostra storia

Così mio fratello spiega tutto alle divinità, per filo e per segno di quello che io e lui abbiamo passato per recuperare la Folgore e di come siamo arrivati al Campo. Poi tira fuori il cilindro metallico, che comincia a mandare scintille alla presenza del dio del cielo, e lo poggia ai suoi piedi

Ti sarò leale, promesso {Libro 3}Where stories live. Discover now