III - sᴘᴇᴀᴋ ɴᴏᴡ

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-E quale sarebbe il piano B?-

-Questo è il piano B.-

Akaashi sembrava trovarsi in uno stato parecchio confusionario: -Voglio dire, se i cavalieri riuscissero a trovare questo sentiero. Qual è il piano di riserva?-

-Oh.- Koutaro si grattò la testa, imbarazzato. -Pensavo che "piano B" stesse per "piano di Bokuto".-

Keiji sospirò rassegnato: -Allora?-

-Non ce l'abbiamo.-

Akaashi annuì come se avesse perso lo spirito combattivo già da tempo: -Fantastico.-

-Rilassati, 'Kaashi. E' la strada che usano quelli con le carovane o i contadini per trasportare il grano in città. Non ci riconoscerà nessuno.-

Se il moro fece caso al nomignolo, non lo diede a vedere.

-Spero che tu abbia ragione.-

Bokuto gonfiò il petto: -Vorrei dire che non sono mai nel torto, ma le volte in cui ho avuto ragione si possono contare sulle dita di una mano.-

-Rassicurante.- Commentò l'altro.

-Però sono convinto che non verranno mai a cercarci qui.-

Akaashi annuì appena e riprese a tenere gli occhi fissi sulla ghiaia che scricchiolava sotto gli zoccoli di Akari.

Stavano attraversando una landa deserta da almeno un'eternità.

La pianura aveva un aspetto secco e povero, tranne che per qualche brugo isolato e cespugli di ginestre.

La luce del sole avrebbe potuto risollevare il morale di entrambi, ma delle nubi grigie avevano coperto il cielo nonostante non ci fosse aria di pioggia.

-Peccato per il travestimento.- Se ne uscì Bokuto, che non si era ancora tolto quel cappello ridicolo.

Akaashi sfiorò con le dita il mantello nuovo: -Una delle guardie deve avermi visto in volto. Oppure mi hanno descritto a qualche mercante e uno di loro ha fatto la spia dopo avermi riconosciuto.-

-In effetti è difficile che il tuo viso passi inosservato.-

Le parole gli uscirono di bocca senza che riuscisse a porre alcun freno.

Si irrigidì di colpo e notò con la coda dell'occhio che Akaashi si era girato verso di lui.

-V-voglio dire, puoi biasimarli?- Proseguì, peggiorando la situazione. -C-cioè i tuoi occhi sono sicuramente...-

Penetranti. Sbalorditivi. Mozzafiato.

-Ehm... identificabili.-

-Identificabili.- Ripetè Akaashi, trattenendo a stento un sorriso divertito.

-S-sì.- Cercò di apparire convinto l'altro, mettendosi a gesticolare. -E poi, beh, hai un taglio di capelli facile da riconoscere.-

Keiji lo squadrò dall'alto in basso come se avesse detto la cosa più stupida ed esilarante che avesse mai sentito: -Certo...-

-E il naso-

-Individuabile?- Suggerì Akaashi, torando a guardare la strada. -Grazie, Bokuto-san.-

Koutaro storse la bocca e si rimproverò mentalmente per essersi comportato da perfetto imbecille.

Cavalcarono senza proferire parola per una buona mezz'ora.

Bokuto pensò che nel giro di un'ora ci sarebbe stato il tramonto, ma il cielo coperto gli aveva fatto un po' perdere la coignizione del tempo.

Long LiveWhere stories live. Discover now