XX - ꜱᴛᴀʏ ʙᴇᴀᴜᴛɪꜰᴜʟ

769 61 272
                                    

-Chi va là?-

Akaashi analizzò il futuro imminente che li attendeva con fulmineità.

1. Si trattava di un passante, attirato forse dal rumore dei cavalli e dall'abbigliamento insolito di Oikawa. In tal caso, sarebbe stato sufficiente congedarlo con un saluto senza ricorrere alla magia.

2. Avevano a che fare con un brigante, ma questo giocava in loro favore, perchè i suoi amici avevano esaurito quasi tutto il denaro a disposizione.

3. L'opzione peggiore era quella di una guardia dei confini, ma la taglia sulla testa di Akaashi era giunta difficilmente così distante. La soluzione, comunque, era quella di liberare l'Ahuiztol e sperare che non si ritorcesse contro di loro.

Il fuggitivo girò la testa per incontrare due occhi scuri e affilati.

I capelli color cenere erano folti e ricoperti da uno strato di fuliggine.

Il ragazzo indossava dei vecchi stracci che una volta dovevano essere color magenta, e un paio di scarpe rovinate dal fango.

Akaashi rilassò le spalle.

Probabilmente, decretò, si erano imbattuti in un innocuo contadino che soffriva di fame e solitudine.

Le sopracciglia nere dell'individuo, in forte contrasto con la pelle, si piegarono in avanti.

-Devo ripetere la domanda?-

Forse Akaashi si era sbagliato.

-Stai chiedendo a noi?- temporeggiò Kuroo.

Il broncio del ragazzo si fece ancora più accentuato.

-Vedete qualcun altro, nei dintorni?-

Oikawa lasciò andare il busto di Akaashi, pronto ad intervenire con un incantesimo, se fosse stato necessario.

Kuroo si guardò attorno senza mai perdere di vista i suoi compagni.

-No, non direi.- disse.

Nei secondi successivi, non fiatò nessuno.

Lo sconosciuto sollevò le braccia in un gesto di incredulità.

-Allora, potete rispondere alla mia domanda?-

-Possiamo o dobbiamo?- riprese Kuroo -Perchè c'è una bella differenza tra-

Il ragazzo sfoderò una lunga asta di ferro da dietro la schiena e gliela puntò al petto.

Kuroo emise un urlo strozzato quando una punta del forcone premette sulla sua gola.

-Perchè sempre a me?- mormorò -Prima Matsukawa, adesso questo tipo. Sono sempre io quello che viene minacciato!-

-Se stessi più zitto, ti risparmieresti tutte queste sconvenienti coincidenze.- borbottò Kenma, aggrappato dietro di lui.

Il moro si voltò, scioccato. -Devi fare la parte del puntiglioso anche mentre mi uccidono?-

Kenma roteò gli occhi all'indietro.

-Non stai morendo.-

-No?- fece eco lo sconosciuto, allungando il ferro in avanti.

-No.- ribadì Iwaizumi, la mano già sull'elsa della spada. -Se lo ammazzi, sarai il prossimo a seguirlo.-

La determinazione del ragazzo non vacillò.

-Punti tutto sulla maggioranza? Perchè sono un abile combattente.-

-No.- ammise Iwaizumi. -Punto tutto su quell'essere davanti a te.-

Long LiveDonde viven las historias. Descúbrelo ahora