ᴡɪꜱʜɪɴɢ ꜰᴏʀ ʀɪɢʜᴛ ɴᴏᴡ (ᴇᴘɪʟᴏɢᴜᴇ)

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ᴸᵒⁿᵍ ˡⁱᵛᵉ ᵗʰᵉ ʷᵃˡˡˢ ʷᵉ ᶜʳᵘˢʰᵉᵈ ᵗʰʳᵒᵘᵍʰ
ᴵ ʰᵃᵈ ᵗʰᵉ ᵗⁱᵐᵉ ᵒᶠ ᵐʸ ˡⁱᶠᵉ ʷⁱᵗʰ ʸᵒᵘ

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-Bianche.-

-Rosse.-

-Bianche!- il consigliere di corte spalancò le braccia e indicò la parete color panna. -Si uniformeranno con lo sfondo.-

-Konoha-san.- Akaashi sospirò, esausto -Sono io il Re. Le rose saranno rosse.-

Il biondino incrociò le braccia, profondamente offeso.

Akaashi scosse la testa e riprese in mano la penna.

Cominciò a stilare la lista dell'occorrente, facendo attenzione a non sporcare d'inchiostro la scrivania.

Konoha si appoggiò sul bordo del tavolo, e il legno scricchiolò sotto il suo peso.

-Non siete obbligato ad occuparvi dei preparativi. Esistono...- fece finta di contare sulla dita di una mano -circa trenta persone che potrebbero farlo al vostro posto.-

-Sai che preferisco sbrigare da solo ciò che è di mia competenza.-

-Sì. Il viaggio vi ha cambiato.-

Akaashi sollevò la mano dalla pergamena. -Davvero?-

Konoha ridacchiò e spostò la sua attenzione sulla finestra. 

Il vento di Gennaio donava all'atmosfera un'aura di fredda nostalgia.

I prati ricoperti di neve si estendevano a vista d'occhio, in contrasto con le montagne di roccia granitica.

Gli inverni del Fukurodani erano tetri.

-No,- ammise il ragazzo -siete sempre stato così.-

Il principe riprese a scrivere, ma ricambiò il sorriso. 

-Testardo?- chiese.

Il sorriso di Konoha si allargò. -Proprio quello che intendevo dire.-

Akaashi agguantò un altro foglio, consegnando il primo nelle mani del suo consigliere.

Mentre Konoha rotolava il foglio, lo squadrò per bene.

Non era cambiato di una virgola da quando aveva lasciato il castello: i capelli biondo sporco erano pettinati con cura, e gli occhi non avevano perso la loro aria furbesca.

-Non ti ho mai ringraziato per avermi salvato la vita.- disse, rompendo il silenzio.

Konoha corrugò le sottili sopracciglia. -Sì che lo avete fatto.-

-Non come si deve.- puntualizzò -Se quella notte non avessi fatto irruzione nella mia camera, Wakatsu mi avrebbe catturato.-

-Beh, sono felice che si trovi a marcire nelle segrete. Quel mostro aveva rinchiuso la servitù nello scantinato! Vi rendete conto di quanta polvere ci sia in quel posto?-

Akaashi intinse la punta della penna nella boccetta. -Non esattamente. Sarei grato se ripetessi questa storia da capo, come hai fatto le altre quindici volte.-

-Wow. La foresta vi ha cambiato sul serio.-

Akaashi roteò gli occhi al cielo. -Non è vero. Sono solo meno accondiscendente.-

-E' per questo che le rose non saranno bianche?-

-Hai colto nel segno.-

-Daranno troppo nell'occhio! Vi serve qualcosa di meno pacchiano.-

Akaashi lasciò cadere la penna e affrontò faccia a faccia il suo amico.

-Con tutto il rispetto, ma si tratta della mia incoronazione. Hai insistito per i fiori, e ti ho accontentato. Permettimi almeno di sceglierne il colore.-

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