Capitolo 29

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È mattina, e il sole entra dalla finestra, illuminando tutta la mia camera. Mi giro nel letto, ma non trovo nessuno. Vado in bagno e poi scendo per fare colazione. Mi siedo al tavolo, ma vedo che Hayley non è ancora arrivata. Ad un certo punto sento un forte odore, segno che sta arrivando la lupa, e sussurro "che puzza di cane". Rebekah trattiene una risata, mentre Elijah e Klaus mi guardano male.
"ho sentito quello che hai detto, sai?" mi dice Hayley. Io alzo le spalle, poi Elijah mi dice sorridendo "comunque anche tu non scherzi. Anche i tuoi vestiti puzzano di cane". Io mi acciglio, mentre sento Klaus che ridacchia. Fortunatamente è Rebekah a cambiare discorso, parlando di quello che dovranno fare oggi.

Sono in camera mia, e sono sollevata dal fatto che Rebekah abbia deciso di non dirmi niente riguardo a quello che è successo in quel locale ieri sera. Probabilmente ha scelto di non dire niente per non farmi tornare sull'argomento, visto che lei sa più di tutti quanto io sia sensibile per quanto riguarda quelle situazioni.

Bussa Elijah, dicendomi che è pronto il pranzo. Scendo e, con mia sorpresa, noto che al tavolo ci sono prelibatezze non a base di sangue. "come mai questo cibo?" chiedo io. In quel momento arriva Camille, e quindi intuisco che quel mangiare sia per lei. Alzo gli occhi al cielo. L'umana si siede vicino a Klaus e vedo che mi lancia un'occhiataccia.
"perché quel muso lungo? Una volta eravamo amiche" dico io fingendo di essere triste.
"ho visto i tuoi occhi l'altro giorno. Sei un mostro" sibila lei.
"così mi ferisci" dico mettendomi la mano sul cuore teatralmente.
"e sei anche una ruba fidanzati" sussurra Camille.
"ah sì? Che peccato. Sta notte quando Klaus ha dormito con me, mi ha detto che non eravate fidanzati. O sbaglio?" chiedo io guardando Klaus. Tutti mi guardano scioccati, mentre l'ibrido risponde "sì, è vero. Io e Cami non stiamo insieme. Ehm, ora però pranziamo."
Io sorrido vittoriosa, mentre gli altri sono ancora a bocca aperta.

Qualcuno bussa alla mia porta. Apro ed è Rebekah, la quale entra senza il mio permesso. "no prego, entra pure eh" dico io sarcastica.
"stai zitta. Dobbiamo parlare." dice lei chiudendo la porta alle sue spalle.
"di cosa?"
"hai dormito con Klaus??" chiede lei alzando la voce.
"abbassa la voce. E la risposta è sì." rispondo io. Lei ha ancora la faccia scioccata, quindi io ridacchio, e le dico "e poi non è la prima volta che dormo con Klaus."
Lei mi guarda e mi lancia un cuscino. "ti prego, smettila. Non voglio sapere la vita sentimentale di mio fratello."

È pomeriggio, ed esco perché devo andare a prendere delle sacche di sangue in ospedale.
Quando esco dall'ospedale, dietro di me arriva un uomo che mi impala poco sotto al cuore, al che io svengo.

Mi risveglio in uno stanzino legata ad una sedia. Le corde che ho sui polsi e sulle caviglie sono intrise di sale, quindi mi bruciano la pelle.
Nella penombra avanza un uomo, fino a che viene davanti a me e rivela il suo volto. "William" dico io a denti stretti.
"sono proprio io. Dopo anni e anni, finalmente sono riuscito a prenderti."
"sale sulle corde. Che cosa sai di me?" gli chiedo accigliata.
"non so molto, ma so cosa sei e anche che ti sei resa immune alla verbena. Sai, ti ho seguita per 600 anni, quindi dovevo per forza sapere qualcosa su di te."
"vuoi uccidermi? Forza, fallo. Ah, giusto. Non puoi" dico io sorridendo in modo sadico.
"so perfettamente che non posso ucciderti del tutto, ma posso torturarti per giorni, settimane, mesi... E anche secoli, perché no?" dice lui ghignando.
"lo sai che sei patetico? 600 anni sprecati a cercarmi, quando potevi benissimo viverti la tua miserabile vita. Però in effetti non mi interessa molto, quindi sentiamo il tuo grande diabolico piano." dico io in modo sarcastico.
"vedo che il tuo sarcasmo non si esaurisce mai; nemmeno in questi momenti. Comunque, se proprio desideri saperlo, il mio piano è quello di strapparti la pelle pezzettino per pezzettino ogni giorno, fino a che poi guarisci del tutto. Poi ricomincerò da capo e lo farò ancora e ancora. E magari, chissà, ti butterò anche un pizzico di sale addosso, tipo così." spiega lui, lanciandomi una manciata di sale sul corpo. Io urlo di dolore, mentre la mia pelle si brucia, fino a che guarisce, anche se abbastanza lentamente.
"questi sono i tuoi grandi piani per la tua vita? Torturare me? Beh, non hai pensato che magari qualcuno mi possa venirmi a cercare?" chiedo io.
"intendi i Mikaelson? Se parli di loro, dubito che riescano a trovarti, visto che ho fatto occultare la tua posizione a una strega."

Non so quanti giorni siano passati, forse quattro, forse cinque. So solo che sono stanca e che voglio andarmene da questo posto infernale. Sono giorni in cui quel William continua a torturarmi con il sale e tagliandomi la pelle con un coltellino. Le guance sono secche a causa delle lacrime versate che ora si sono asciugate, sono affamata e mi sento svenire a ogni secondo che passa.
Sento che si apre la porta. William cammina verso di me.
"ti stai divertendo, bambolina?"
"va' all'inferno" sibilo io. Detto ciò, mi tira un altro po' di sale e se ne va, mentre io grido dal dolore.

Sarà passata più di una settimana e mezza e nessuno mi ha ancora trovata. Sono giorni che provo a contattare con la mente i Mikaelson, ma inutilmente, visto che sono troppo debole per riuscirci.

I giorni, le ore, i minuti e i secondi passano estremamente lentamente, e io in questo periodo sono già svenuta circa sei o sette volte a causa del dolore lancinante.
Chi lo sa quanto è passato da quando sono qua. Non mi sento più le gambe, è come se stessi per morire da un momento all'altro, ma purtroppo non posso, essendo immortale. Tossisco sangue dalla bocca continuamente, i vestiti sono ricoperti di sangue e ho alcune ciocche di capelli sul viso.
Sto per chiudere gli occhi per riposare un attimo, ma sento il rumore della porta. Mi acciglio, visto che William è passato a torturarmi qualche ora fa, quindi temo che sia ancora lui che venga a farmi del male.
Davanti a me, però, con mia sorpresa, si presenta Elijah. "Elijah" sussurro io, cercando di sorridere, anche se sono troppo debole per fare anche quello.
Lui mi slega le corde e libera i miei polsi e le mie caviglie bruciate. Appena cerco di alzarmi in piedi, sto per cadere a terra, ma Elijah riesce a prendermi al volo e mi prende in braccio. Tra le sue braccia mi addormento, finalmente sentendomi al sicuro, dopo giorni e giorni costantemente in pericolo.

Mi risveglio in un posto che non è più quel pietoso stanzino, quindi mi rendo conto che Elijah non è stato un sogno. Apro gli occhi completamente ritrovandomi in una stanza che riconosco essere della tenuta dei Mikaelson, visto il suo inconfondibile stile antico, ma il letto non è il mio. Cerco di alzarmi, ma mi fa male dappertutto, e ricomincio a tossire sangue. Dalla porta entrano subito Klaus ed Elijah che mi prendono e mi rimettono a letto. Guardo il viso di Klaus, fino a che svengo di nuovo.

A fatica apro gli occhi. Sento qualcosa sulla mano, quindi cerco di muoverla. Di fianco a me noto Klaus, che sta dormendo seduto su una sedia di fianco al letto, che mi sta tenendo la mano. "Klaus" sussurro io. Lui si sveglia di soprassalto. "sei sveglia" dice sorridendo, poi continua "come stai?"
"sono stata meglio, lo devo ammettere. Ma diciamo che non mi sento molto male."
Lui, con gli occhi lucidi, ridacchia, e poi dice "vedo che il tuo sarcasmo è intatto".
"certo che sì, quello non mi potrà mai abbandonare." affermo con un sorriso.
"temevamo di averti persa per sempre." mormora lui.
"che vuoi dire?"
"sei rimasta svenuta per tre giorni. Abbiamo contattato una strega e ci ha detto che è stato a causa del fatto che eri troppo debole, e il tuo corpo ha avuto bisogno di tre giorni per rigenerarsi del tutto."
"caspita. Che ne è stato di William?"
"l'ho ucciso io con le mie mani" mi risponde Klaus. Io sorrido.
"Come mi avete trovata in quel posto? Quanto ci sono stata?" chiedo io.
"ti abbiamo trovata perché abbiamo setacciato tutta la città, visto che non riuscivamo a fare l'incantesimo di localizzazione. Sei rimasta lì per due settimane e due giorni."
"ah, sei rimasto lì a contare proprio i giorni precisi, vedo." gli dico sorridendo maliziosamente.
"hai voglia di scherzare anche dopo essere svenuta per tre giorni?" domanda lui sorridendo.
"ma io non sto affatto scherzando." dico io, mentre lui mi guarda divertito.
Dalla porta entrano anche Elijah e Rebekah. "oh mio dio, ti sei svegliata, come stai?" mi chiede la mia migliore amica, venendo verso di me.
"sto perfettamente bene. Volevo ringraziarvi per essere venuti a cercarmi." dichiaro io.
"non avremmo potuto fare altrimenti. Sei la mia migliore amica da sempre, e poi Klaus stava impazzendo, quindi dovevamo per forza trovarti. Appena ti abbiamo riportata qui, infatti, ha insistito sul metterti sul suo letto."
Io guardo l'ibrido divertita, mentre lui guarda male la sorella.
"comunque, non vi libererete facilmente di me. Ora, scusatemi, ma devo farmi una doccia". Gli altri ridacchiano e poi escono da camera mia.

La strega che ha contattato Klaus aveva ragione. Il mio corpo ha impiegato tre giorni per rigenerarsi completamente dopo tutto ciò che ho subito. Infatti, ora non ho più un graffio sulla pelle e mi sento quasi come nuova. E, per fortuna, anche il problema di William è stato superato.

An Original Love | N.M.Where stories live. Discover now