Capitolo 12

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Dopo quello che ha detto ieri sera Rebekah, non sono più riuscita a dormire. Che cosa voleva dire con quelle parole?
Esco dalla mia camera e vado in cucina a prepararmi la colazione. Il mio udito amplificato non percepisce alcun rumore, quindi intuisco di essere in casa da sola.

Sta mattina non c'è scuola, quindi vado a casa Salvatore per vedere se Rebekah è là, anche se mi sembra un po' strano, visto che non sopporta nessuno dei miei amici.
Entro in casa di Damon e Stefan e trovo tutti quanti.
"eccoti, Bekah, ti stavo cercando. Cosa ci fate tutti qua?"
"stavamo discutendo di un piano per uccidere Klaus". Io rimango un po' basita da quella risposta di Damon.
"ah, e quale sarebbe il piano?" chiedo io.
"abbiamo risvegliato Mikael".
"cosa?? Ma siete impazziti?" chiedo io allarmata.
"che vuoi dire? È un'ottima idea" mi risponde Elena.
"Rebekah, tu sei d'accordo?" chiedo.
"se è per uccidere Klaus, sì, sono d'accordo, Krys"
"ma Mikael ci ucciderà tutti, non potete fare una cosa del genere."
"e tu cosa ne sai? Ah giusto, magari te l'ha detto Klaus durante le vostre telefonate notturne" a quella risposta di Damon, io rimango scioccata.
"perché non avete chiamato anche me per dirmi di venire qua e discutere di questi piani?"
"perché tu sicuramente diresti tutto a Klaus. Abbiamo scoperto delle vostre chiamate segrete. Inoltre devo dire che in estate vi siete avvicinati molto" dice Stefan indifferente.
"ok io me ne vado. Dopo però non venite a chiamarmi quando Mikael vi tradirà e vi ucciderà tutti." mentre finisco di dire questa frase, dalla porta entra quello che dovrebbe essere Mikael. "la ragazzina qua ha ragione, probabilmente non dovreste fidarmi di me. Ma sapete anche che io sono l'unico che possa aiutarvi ad uccidere Klaus" dice Mikael avvicinandosi a me. "non provare ad avvicinarti" dico a Mikael. "altrimenti cosa mi fai? Sei soltanto una ragazzina, non puoi farmi assolutamente niente"
"tu dici? Vedremo" dico io avviandomi verso la porta. Prima di uscire, sento Mikael che mi urla "saluta il tuo Klaus anche da parte mia".

Ritorno a casa infastidita e arrabbiata. Non ci posso credere che i miei amici abbiano appena risvegliato un vero mostro. Non mi aspettavo questo da loro, ma soprattutto non me lo aspettavo da Rebekah; colei che ha passato gran parte della sua vita a scappare da quell'uomo, ora lo ha risvegliato solo per uccidere Klaus.
Mikael ha sempre trattato male i suoi figli, soprattutto Klaus. Lo picchiava, lo sfidava, lo sgridava di continuo, solo perché aveva la colpa di essere nato da un tradimento della madre.
Adesso tutti pensano che Klaus sia il mostro, ma io penso che sia solo una persona che va capita, una persona con l'animo spezzato e che ha bisogno di amare e di essere amato.

È sera. Stasera ci sarebbe dovuta essere una festa a scuola, ma la palestra si è allagata e quindi è stata spostata alla mansione dei Lockwood.

Ora ci troviamo tutti a casa di Tyler, e la casa è piena zeppa di persone. Vedo che i miei amici stanno andando a prendere da bere e alcuni stanno ballando. Io decido di andare a fare una passeggiata in giardino.
"sei meravigliosa come sempre, tesoro". Una voce con l'accento inglese attira la mia attenzione.
"ciao, Klaus" gli dico girandomi verso di lui e sorridendo.
"va tutto bene?" mi chiede leggermente preoccupato, notando il fatto che continuo a torturarmi nervosamente le mani tra loro.
"beh io.. Ecco.. No, non va tutto bene".
"che è successo? Qualcuno ti ha fatto qualcosa? Chi devo uccidere?"
"no no, non devi uccidere nessuno. È solo che.. Beh ecco, i Salvatore e gli altri hanno risvegliato Mikael"
"che cosa??"
"io gli ho detto di non farlo, che era pericoloso, ma era troppo tardi. Mikael era già stato risvegliato e l'hanno anche invitato in casa Salvatore."
"ma perché l'hanno fatto??"
"per ucciderti.. Prevedono la tua morte stasera"
"perché me l'hai detto?" mi chiede dolcemente Klaus.
"perché a te ci tengo." gli dico io convinta e guardandolo negli occhi. Il suo sguardo, da nervoso, noto che si addolcisce un po'. Si avvicina a me e mi abbraccia.

Dopo un po' di tempo, gli dico che ci vediamo dopo e mi allontano da lui per andare a prendere qualcosa da bere, ma mentre sto per entrare, qualcuno mi mette sulla bocca un panno intriso nella verbena, e da lì il buio.
Mi riprendo dallo svenimento e noto che sono tra le braccia di un uomo. Davanti a me si avvicina Mikael. "che cosa vuoi?" gli chiedo io infastidita.
"ora lo vedrai" mi risponde lui ghignando.
L'uomo dietro di me mi prende da un braccio e mi strattona davanti alla porta principale della casa. Di fianco a me c'è Mikael, mentre l'uomo misterioso continua a tenermi il braccio in modo saldo. Dentro la casa, davanti alla porta, c'è Klaus. Io e lui ci stiamo guardando negli occhi, fino a che Mikael comincia a parlargli "bene, figliolo. Eccoti qua, finalmente. Dopo secoli che ti cercavo, finalmente ti ho trovato."
"lasciala andare" ordina Klaus riferendosi a me.
"fammi pensare... No."
"non ho paura di te" gli dice Klaus.
"se non hai paura, perché non esci a parlare con me, come un vero uomo?"
Mikael, infatti, non può entrare in casa dei Lockwood perché, in quanto vampiro, deve essere invitato.
"qui intorno è pieno dei miei ibridi. Mi basta solo uno schiocco di dita, e loro si scaglieranno contro di te." gli dice Klaus.
"non esci? Vedi, sei solo un piccolo bastardo. Sei un fifone. Pensi di avere coraggio solo perché ci sono i tuoi servi ibridi che fanno le cose al posto tuo. Mentre tu te ne stai lì a non fare nulla, loro fanno il lavoro sporco. E poi, visto che sono vampiri, chi lo dice che io non li abbia soggiogati? Nessuno ha mai tenuto a te in tutta la tua inutile vita. Ora c'è questa stupida ragazzina che ti vuole un minimo di bene e io la ucciderò." dice Mikael riferendosi a me. Io guardo Klaus negli occhi e incontro subito il suo sguardo. A lui scende una lacrima e io gli faccio un debole sorriso incoraggiante, per fargli capire che tutto andrà bene.
Subito dopo, io do una gomitata all'uomo che mi tiene ferma, e con la velocità da vampiro, riesco appena in tempo a pugnalare Mikael dritto nel cuore con un paletto di quercia bianca che ho preso dalla valigia di Rebekah sta mattina quando ero a casa da sola. Appena faccio in tempo a pugnalarlo, però, Mikael, prima di essiccarsi del tutto, mi lancia addosso un fiammifero infiammato.
Si sa, infatti, che un vampiro può morire bruciato.
Il mio corpo comincia a bruciare. Vedo Klaus e gli altri che si precipitano da me.
Poi il buio più totale.

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