COVID

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La situazione è precipitata in pochissimi giorni, forse nemmeno io mi sono resa conto di quanto sia reale davvero tutto questo.
Ho studiato per anni sui testi di illustri professori e ho approfondito la storia della medicina andando a volte anche agli antipodi di quello che davvero mi interessava, ma quello che è successo all'improvviso va al di là di ogni comprensione.
Ma probabilmente va aldilà anche di ogni pronostico si potesse fare, quelle innumerevoli polmoniti anomali si sono trasformate nei primi casi di coronavirus è tutto ciò è accaduto anche in Italia.
Notizie di contaggi che crescevano di intensità giorno dopo giorno, ora dopo ora, istante dopo istante.
Nuovi contagi in tutta la nostra bellissima penisola che dal mostrare le sue immagini a turisti di tutto il mondo che ci guardavano con invidia per i meravigliosi scorci che la nostra Italia offriva e per tutto ciò che di meraviglioso abbiamo, per i nostri sorrisi,per la nostra gioia di vivere, ma soprattutto per il nostro calore umano,ora il mondo intero guardava alla tv e i social network per vedere quale disastro stava succedendo in quella Italia che ormai stava morendo.
In questo miscuglio di sentimenti il mio pensiero corre veloce a Filippo, avevamo in sospeso così tante cose è ora questa pandemia metteva a rischio la possibilità di rincontrarci.
La paura che gli potesse capitare qualcosa mi attanagliava mi paralizza va, lo conosco molto bene e sono sicura che non si sarebbe risparmiato per aiutare le persone, sarebbe stato in prima fila a combattere questo mostro che nessuno davvero conosceva bene.
Ho tanta paura se solo potesse stringermi un attimo, Se solo io potessi chiedere scusa per tutto quello che gli ho fatto passare, Se solo potessi ricominciare a sperare...
Gli ospedali della Lombardia sono ormai al collasso e in un attimo la vita di noi medici è passata dal salvare le vite a decidere chi abbia più diritto di morire.
Le sale rianimazione e tutta la strumentazione che servirebbe per salvare delle vite non sono sufficienti, eravamo un paese all'avanguardia ma per il covid-19 non è abbastanza.
L'Italia intera ha scoperto quando fa male questo virus che si sposta come uno sciame inferocito da una regione all'altra toccando anche la mia terra.
Quella terra di sole di mare e di spensieratezza si è trovata in una morsa fatta di distanziamento sociale chiusure di attività ,bambini a cui è stato rubato il futuro e uomini a cui ha distrutto la dignità, sorrisi nascosti da mascherine e occhi che piangono allo scoperto.
L'armaghedon predetto si è abbattuto sul mondo facendoci percepire che davanti a tutto ciò siamo spettatori inermi e che non possiamo fare altro che chiederci: "A chi toccherà ora?"
Ogni sera come un evento a cui non si può rinunciare, famiglie intere si radunano davanti alla TV, proprio come in passato quando i caroselli erano un momento di aggregazione,
Ma ora purtroppo a parlare è il capo della protezione civile che ogni sera alle 18 pronuncia il bollettino di morte di tanti Italiani.
Quante storie di vita, quanti desideri mai realizzati Ma soprattutto quanto dolore nel morire lontano dai propri cari potevano raccontare quei corpi ormai senza vita.
E chi rimaneva?
Chi riusciva a sopravvivere?
Tutti avevano una sola consapevolezza tatuata nei loro occhi avrebbero portato per sempre con se il ricordo del dolore è una coscienza macchiata per essersi salvati a discapito di qualcun altro.
Il senso di colpa lo percepivo anch'io mi sentivo privileggiata nonostante avessi perso anch'io mia madre, ma ero stata con lei fino alla fine avevo potuto salutarla vivere i suoi ultimi istanti e soprattutto ho potuto pianger la donandogli la dignità  della sepoltura.
Ma le lacrime non sono finite, ne ho versate tantissime ogni volta che dovevo chiudere quei sacchi.
La sola scritta di un nome fatta con un pennarello nero ad indicare la storia di quella persona.
Mi ripetevo che non era giusto Mi ripetevo centinaia di volte  che non ci sarei riuscita, Fino a quanto è diventata un'abitudine inumana.
Dal punto di vista emotivo e devastante la mia testa il mio cuore vorrebbe solo dimenticare.
Mentre tutti continuano a cantare e a gridare a gran voce: "Andrà tutto bene" nel mio cuore so bene che ne usciremo con delle lacerazioni all'anima che difficilmente potranno guarire.
Come sono stata stupida a pensare che il mio singolo dolore dovesse rendermi infelice, ho fatto di tutto per farmi del male senza pensare che quello che mi è successo Era semplicemente il circolo della vita che mi avrebbe dovuto spingere ad andare avanti a non rimanere ferma con le mie paure.
Ed ora che potrei correre da lui e dirgli che sono pronta a riprendermi la mia vita e a condividerla con lui non posso più farlo quel semaforo e di nuovo rosso ed è impossibile tornare indietro.

Mi scuso se questo capitolo può contenere informazioni dolorose,o magari non spensierate come gli altri capitoli,ma mi sembrava giusto scriverlo perché il racconto mi è venuto in mente proprio vivendo alcune di queste scene..da questo il titolo :"Succede all'improvviso".

Succede all'improvvisoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora