Il mio dono

549 81 12
                                    

Prima di partire devo organizzare le cose in modo da non dimenticare nulla, inoltre mi tocca tornare a casa per prendere qualche abito più pesante e documenti necessari che mi serviranno per il comune Mi sono già fatta una lista per essere sicura che la mia testa non faccia come al solito confusione.
Per fortuna per la parte organizzativa se l'è vista Filippo, avrò addirittura che mi viene a prendere in ospedale per portarmi all'aeroporto visto che sono la delegata dell'ospedale per partecipare al congresso medico che si terrà a Milano.
Sono molto emozionata perché questo sarà il mio primo congresso e non voglio fare brutta figura ne deludere le aspettative di Filippo che si è preso cura di noi in maniera Così altruistica.
Non saprei nemmeno quanti Grazie gli dovrei dire, iniziando Probabilmente dal fatto che mi ha regalato una possibilità di realizzare me stessa.
Questa mattina è Giovanni di turno quindi vado Tranquilla via, si occuperà lui di mamma.
Inoltre quando ieri ho chiesto al mio capo un giorno di permesso me lo ha concesso a patto che potesse accompagnarmi e quindi oggi passeremo un'altra mezza giornata insieme.
Non sono dispiaciuta ma pensare che Filippo dovrà accompagnarmi a casa e vedere tra le foto e i ricordi la vera Alessandra quella prima della clinica prima che la madre si ammalasse e prima che il padre morisse,mi agita abbastanza.
Comunque mi ripeto per tranquillizzarmi che se voglio che questo rapporto inizi ad avere solidità ha bisogno di poggiare su fondamenta, e cosa c'è di meglio che vedere quell'Alessandra sognatrice,E felice che riemerge ora solo quando sono tra le sue braccia.
forse vedendo quelle foto e vedendo il mio mondo si renderà conto che qualche speranza di ritornare così è auspicabile anche per me.
I miei pensieri e le mie paure hanno rubato ancora una volta del tempo che potrei dedicare a Filippo.
Per fortuna mamma mi avverte che è già molto tardi quindi prendo la borsa e scendo di corsa.
Come al solito Filippo é già lì che mi aspetta, la ritardataria della coppia sono sempre io.
Saliamo in macchina e dopo 20 minuti siamo a casa Mi scuso in anticipo se troverà qualcosa fuori posto ma gli spiego che la casa Ormai è disabitata da oltre 8 mesi da quando il nostro domicilio é ormai la sua clinica.
Credo che a Filippo piaccia molto la mia casa,lo vedo dai suoi occhi analizza ogni foto e ogni cenno di storia che trova per casa.
E quando arriva nella mia stanza rimani senza fiato nell'apprezzare Il meraviglioso Panorama che si vede.
Guardandomi mi sussurra
"tuo padre aveva ragione"
So esattamente A cosa si riferisce una sera nel suo appartamento gli avevo spiegato bene perché avevo avuto quella camera e cosa mi ripeteva mio padre ogni volta che c'entrava.
I miei occhi si inumidiscono Questa volta però non per il dolore per la perdita, ma per il dispiacere che mio padre non incontrerà mai Filippo, sono sicura che sarebbero andati davvero d'accordo.
Le mie lacrime vengono asciugate dai suoi baci,e i miei dispiaceri in un attimo si trasformano in emozioni.
È la prima volta che io e Filippo siamo completamente soli, è capitato che siamo stati spesso nel suo appartamento ma avevo la certezza che due piani più sotto c'era la mia mamma.
Ora invece c'eravamo solo noi, un uomo e una donna che hanno in comune un dolore, che hanno in comune una professione, che hanno in comune una speranza quella che questo rapporto si evolva in qualcosa di più grande.
Non ha bisogno di parole so esattamente il suo corpo cosa mi sta chiedendo, e anche il mio gli sta rispondendo senza che io proferisca parola.
Sono felice di fare l'amore qui per la prima volta nella mia stanza, nel mio universo e qui che ho sognato il mio principe azzurro e qui che ho sperato che mi venisse a salvare dai dolori che la vita mi ha posto davanti ed è sempre in questa camera che ho deciso di volermi concedere a lui Com'è il dono più prezioso che ho, me stessa.
Dopo che i nostri corpi si sono cercati e trovati per poi scoprire di appartenersi in un giro tondo di attenzioni e sentimenti condivisi..Filippo mi chiede perché avevo concesso la mia prima volta a lui e perché non gli è lo avevo detto.
Speravo non me lo chiedesse per l'imbarazzo dell'argomento Ma so che ha bisogno di sapere altrimenti non me l'avrebbe chiesto.
" in questi mesi hai fatto tanto per me e non parlo della Cure e delle attenzioni che come medico hai mostrato a mia madre,Ma intendo il prenderti cura di me l'essere pronto sempre a fasciare le mie ferite,aspettare pazientemente che le mie paure venissero emarginate, ed infine riuscire a dare di nuovo voce al mio cuore, e per questo che volevo donarti questa cosa che per me era importante.
E se non ho avuto il coraggio di dirtelo è stato solo l'imbarazzo, è strano per una ragazza della mia età non aver avuto nessun ragazzo prima.
Ma prima di te non c'era stato nessuno che era riuscito a farmi battere il cuore, non c'era stato nessuno che io ritenersi all'altezza di farmi sfiorare l'anima"
Come un fiume in piena le parole mi escono sincere, e arrivano diritte al suo cuore che mi stringe in un caldo abbraccio.
Eravamo così stanchi che ci addormentiamo stretti l'uno nelle braccia dell'altro.
Dopo qualche minuto però
lo squillo del telefono mi fa sobbalzare.
Sono nella mia camera e a fianco a me c'e Filippo,il mio sguardo si appoggia al suo torace che si intravede in quella camicia ormai sbottonata è un pensiero sorvola veloce il mio cuore:" se avessi dormito per sempre sul suo petto non mi sarebbe mai potuto succedere qualcosa di brutto"
Il telefono continua a squillare quindi devo alzarmi per paura che qualcosa potesse essere successo a mamma.
Per fortuna é solo un dannatissimo Call center che mi propone non so quale pacchetto vantaggioso e che gentilmente declino visto che tutto ciò che posso desiderare e li nel mio letto.

Succede all'improvvisoWhere stories live. Discover now