Letargo

466 74 29
                                    

Ho acceso la radio per non pensare, e non riportare la mia mente di nuovo a lei.
Ma come puoi dimenticare qualcosa che volontariamente hai voluto far diventare parte della tua vita.
Qualunque cosa io faccia lei è presente, nei miei gesti nelle mie parole nei miei atteggiamenti, Quella ragazzina  è riuscita a insinuarsi in ogni piega della mia anima.
E il mio corpo fa esattamente ciò che avrebbe fatto lei, moltiplicando enormemente la sensazione di non averla davvero persa.
Il mio carma continua a torturarmi e le strofe della canzone che hanno passato in radio sembrano volermi dire ancora una volta che manchi tu a tutto ciò che sono diventato.

"E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

E adesso che sei dovunque sei
Ridammelo indietro il mio pensiero
Deve esserci un modo per lasciarmi andare"

Quale sia questo modo io non l'ho ancora capito forse dovrei chiedere al Ligabue se  il segreto a lui è stato dato,mentre io non riesco a togliermi da dosso queste catene.
Sono quasi sull'orlo di una crisi isterica o forse sono semplicemente impazzito da quel giorno che ho permesso al mio cuore di innamorarsi di una creatura così fragile.
La sua fragilità è stata la prima cosa che ho notato in lei, quando riusciva a prendersi cura di tutti tranne che di se stessa.
Il suo punto di forza, ciò che mi ha fatto innamorare di lei ma che allo stesso tempo è diventato l'arma che si è puntata alla testa sparando in contemporanea a se stessa e al mio cuore.
Devo trovare ad una soluzione per questa rabbia, se almeno fumassi avrei qualcosa che mi rilaserebbe, ma il mio unico ansiolitico quello che davvero mi tranquillizzerebbe è averla qui al mio fianco ridere dei nostri ricordi e pianificare la nostra vita assieme.
Quella vita che con una semplicità disarmante, ha cestinato senza reagire, senza combattere e soprattutto senza dare a me la possibilità di farlo.
Ed io sono rimasto qui a sopravvivere con la costante sensazione di non poter più respirare.
Non è un eufemismo ho come la sensazione di essere sott'acqua e tutto ciò che mi circonda e ovattato da apatia e indifferenza.
I miei occhi sono fuscati dal suo viso e nulla mi sembra più reale.
Da quando ha deciso per me ho esattamente questa sensazione di annegamento e c'ho provato a risalire a galla a nuotare con tutte le mie forze,cercare disperatamente la luce, ma probabilmente oltre al mio cuore ha portato via anche la mia razionalità.
Sono arrabbiato frustrato con me stesso per tutto questo ma non trovo una soluzione accettabile e scarto a priori qualunque altra ragione che non sia lei.
Il rumore del telefono mi riporta alla realtà, mi ero nascosto ancora una volta nei meandri della mia mente, dove tutto mi parlava di lei e dove tutto se la prendeva con me per averla fatta scappare.
Rispondo al telefono dove ancora una volta vengo chiamato per correre giù in clinica.
Il mio lavoro è l'unico rimedio ad Alessandra,quindi Vado molto volentieri.

Dopo aver operato d'urgenza una donna, rientro nel mio studio per compilare dei referti medici,ma vengo interrotto dal mio migliore amico che aveva appena smontato dal pomeriggio.

"Amico Capisco che la tua vita è un disastro,ma rimani pur sempre il miglior chirurgo del mondo e menager di questa clinica perché stai lavorando fino a quest'ora come noi schiavi del sistema?"

"Giovanni sei il solito cretino, innanzitutto ho appena avuto un pronto soccorso e sono io di guardia e poi il disperato a quanto vedo non sono io visto che la tua bella Serena ormai ti ha messo il guinzaglio."

" Hai ragione Filippo ora sono proprio rovinato,ma finalmente capisco l'amore che ho tanto ammirato tra te e Alessandra"

" Che avevamo Giovanni,ormai siamo vuoti come le pareti del mio appartamento,prima che arrivasse lei."

" Credo tu stia parlando in modo sconclusionato,quindi ho l'obbligo morale da amico di portarti a distrarre,vieni usciamo a bere qualcosa e tanto che non lo facciamo"

L'idea non mi affascina particolarmente ma l'alternativa sarebbe rimanere un'altra serata a pensare ad Alessandra o a fissare quel vuoto che  è ritornato sulle pareti del mio appartamento da quando ho eliminato tutte le foto e i ricordi che avevo di noi due.
Giovanni mi porta in un pub dov'è entrambi anneghiamo i miei dispiaceri in una doppia porzione di ogni cosa che il menù offre compreso i vari cocktail.
Dopo averne buttati giù diversi mi accorgo che nell'angolo del locale ci sono due appetibili ragazze che ci guardano fameliche.
Il mio primo pensiero e di disgusto, non immagino nessun'altra donna al mio fianco, non desidero altra voce che la sua,altre mani che le sue,altri occhi che i suoi.. ma poi la rabbia ha il sopravvento e ripenso Con quanta facilità mi ha messo da parte.
L'ho amata come se fosse la cosa più preziosa della mia vita gli sono stato accanto l'ho sostenuta e mi sono fidato di lei, ma i risultati erano evidenti non aveva mai voluto costruire qualcosa di serio con me perché fondamentalmente neanche lei sapeva cosa volesse da se stessa.
Aveva vissuto per gli altri per compiacere gli altri è tutto ciò che era raffigurava una bugia.
Quindi avevo il diritto di riprendermi la mia vita e forse era proprio da stasera che avrei dovuto iniziare.
Faccio cenno al mio amico, ma ormai lui è un uomo accasato, quindi la ricompensa questa sera dovrà essere tutta mia.
Mi alzo non ancora sicuro della scelta che ho consapevolmente fatto con la mia testa, saluto Giovanni e gli dico di non aspettarmi perché questa sera il Filippo che per troppo tempo era stato in letargo si era svegliato.
E nulla soprattutto una donna avrebbe mai più avuto il permesso di manovrare la mia esistenza.

Succede all'improvvisoحيث تعيش القصص. اكتشف الآن