Parte 6

4K 203 20
                                    

Gli occhi.

Rimango incastrata a fissare i suoi occhi.

Il volto è diverso da quello dei miei ricordi, forse più adulto...più maturo...

Ma gli occhi...

Quegli occhi che mi avevano fatto battere il cuore dal primo secondo che si erano posati su di me, quell'estate lontana... Quegli occhi che mi avevano seguita inconsapevolmente, quasi colpevoli, quei primi giorni di convivenza forzata nella casetta. Quegli occhi che avevo imparato ad amare, ad un centimetro dal mio viso, che giorno dopo giorno mi avevano guardato sempre più intensamente, come se fossi la cosa più bella del mondo. Quegli occhi che ridevano insieme al suo sorriso sghembo, adorabile, che mi riempiva di orgoglio quando nasceva per me o insieme al mio...

Quegli occhi sono rimasti gli stessi. 

Ed ora sono fissi su di me. Indecifrabili.

Non saprei dire per quanto tempo siamo rimasti lì in silenzio, semplicemente a fissarci. Le parole, che già sgorgavano a fatica quando solo mi permettevo di pensare a lui, sono rilegate infondo alla mia gola, incapaci di emettere anche una sola sillaba.

Intorno a noi si è formata una specie di barriera; senza che me ne fossi nemmeno accorta, Andrea si è messo alle mie spalle e mi tiene per le braccia, come  preoccupato che possa svenire da un momento all'altro. Sam è affianco a me, alternando lo sguardo da me a Sangiovanni. Anche Chiara si è avvicinata nel frattempo, posizionandosi di fronte a me,  come per proteggermi.

Sangiovanni, invece, è stato avvicinato da un uomo alto, brizzolato, in completo nero, che non riconosco e dalla ragazza bionda che era con lui il giorno prima a Milano. Entrambi cercano di attirare la sua attenzione, ma nel frastuono della musica non riesco a capire cosa dicono.

Lui, però, mi sta ancora guardando. 

Il primo momento di incredulità è passato. Ora nei suoi occhi c'è qualcosa che non riesco a decifrare. Si morde il labbro, sempre senza togliermi lo sguardo di dosso. 

Poi, come se fosse richiamato da qualcosa, i suoi occhi si posano su Chiara, immobile affianco a me e poi su Andrea, che mi tiene ancora stretta tra le braccia.

Molto lentamente ritorna a guardare me e il mio cuore protesta impazzito, come se volesse accorciare le distanze ed afferrarlo.

"Ciao Giulia".

La sua voce roca sussurra il mio nome e, nonostante la musica ad alto volume, la sento come se fosse ad un centimetro dal mio orecchio. 

"Ciao Sangio", mi sento rispondere io, come se a parlare fosse stata un'altra persona.

Mi viene spontaneo chiamarlo così, come se non fossero passati cinque anni ma solo cinque minuti dall'ultima volta che ci siamo visti... So che più tardi, a letto, nel silenzio della mia stanza, dovrò fare i conti con la mia testa e il mio cuore, che ci avevano messo così tanto tempo a cercare di dimenticare...

"Sangio, si può sapere cosa ti prende? Di là ti aspettano tutti, vuoi sbrigarti?", esclama poi la voce dell'uomo brizzolato. Lo vedo scambiarsi un'occhiata confusa con la ragazza bionda, che poi mi guarda come se fossi una specie di insetto che le si sta arrampicando sul suo vestito.

"Chi è questa ragazzina?", la sento chiedere, mentre cerca di attirare l'attenzione di Sangiovanni, posandogli una mano sul petto.

Cerco di controllare il mio respiro a quel gesto, mentre lui non smette ancora di fissarmi.

Poi, senza più dire una parola, si scrolla di dosso la ragazza bionda e il tipo brizzolato e si allontana tra la folla, sparendo dalla mia vista.

Questi ultimi mi guardano ancora, la prima decisamente scocciata e il secondo solo perplesso, prima di girarsi a loro volta e seguirlo.

Io rimango a fissare il vuoto, mentre sento Sam, Chiara e Andrea cercare in tutti i modi di attirare la mia attenzione.

"Giuls, stai bene? Ti prego, parlami!" Chiara mi sta guardando preoccupatissima "Vieni, andiamo fuori di qui".

Mi prende la mano e mi trascina fuori dal locale, lontano dal frastuono della musica.

Mi fa sedere sulla panchina fuori dal locale, dicendo ad un stupito Alex, apparso come sempre dal nulla, di andarmi a prendere la giacca. Poi si piazza di fronte a me e comincia a massaggiarmi le braccia su e giù, come ad infondermi calore.

"Cazzo, mi dispiace tanto Giu", dice poi Sam, infrangendo il silenzio. Lui, Andrea ed Alex, tornato con la mia giacca, mi stanno tutti fissando.

"Sam, come hai potuto?". Chiara gli lancia un'occhiataccia, quasi ringhiando.

"Ho cercato di dirvelo! Vi ho scritto ad entrambe che ero qui per il dopo cena organizzato dalla casa di produzione di Sangio...", risponde lui, con la voce che trema dal dispiacere.

"Conoscete Sangiovanni di persona?", interviene Andrea, con voce sorpresa. Tra tutti è quello che sembra capire meno cosa stia succedendo...

 Alzo lo sguardo su di lui, che mi guarda di rimando e, come un flash, vedo di nuovo il suo viso di fronte agli occhi.

Mi porto le mani alla faccia, cercando di respirare lentamente, desiderando con tutta me stessa di smettere di pensare per almeno mezzo secondo. Chiara mi abbraccia, quasi tra le lacrime.

Ed io immediatamente mi sento in colpa.

Che cavolo sto facendo? Mi sto comportando come una bambina e sto rovinando la festa della mia migliore amica.

"Chiara, perdonami..." comincio a dire e tutti sembrano sospirare di sollievo nel sentirmi nuovamente parlare "Ti sto rovinando il compleanno..."

"Non dire cretinate", mi zittisce subito lei "Adesso dico a tutti che la festa è finita".

"No, non voglio. Sto bene, adesso torniamo dentro".

Arriva un messaggio sul cellulare di Sam, che lo legge e impreca sottovoce.

"Che cazzo vuole fare?", lo sento sbottare poi, mentre all'improvviso una mercedes nera frena bruscamente davanti a noi.

Nell'incredulità generale, e di me per prima, Sangiovanni scende dal sedile del guidatore e viene velocemente verso di me.

Si avvicina quanto basta per tendermi la mano, senza guardare in faccia nessuno. Guarda solo me, con uno sguardo indecifrabile.

"Per favore", sussurra.

Ed io, quasi ne fossi attratta come una calamita, mi ritrovo ad afferrare la sua mano...



Chi eravamo e che potremmo ritornareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora