Parte 3

3.7K 141 11
                                    

Quando apro la porta di casa, Chiara mi viene incontro saltellando tutta contenta, come un cucciolo felice di rivedere il proprio padrone.

"Ama ti devo troppo raccontare la serata che ho passato...", comincia a dire, tutta elettrizzata. 

Poi mi guarda in faccia e la sua espressione cambia di botto "Cos'è successo? Perchè hai quella faccia?"

"Quale faccia?", ribatto io, posando la borsa per terra e togliendo le scarpe, senza incrociare il suo sguardo.

"Quella faccia! Sputa il rospo, è successo qualcosa vero? Dov'è Sam?". Chiara si guarda intorno, come aspettandosi da un momento all'altro che mi tiri fuori Sam dalle tasche.

Non rispondo e faccio per avviarmi verso la mia stanza ma Chiara, cocciuta come roccia, mi si piazza davanti a braccia e gambe spalancate.

"Giulia Lola Stabile adesso tu mi dici cosa ti è successo o giuro che io ti strappo le sopracciglia una per una!".

"Adesso siamo passate alle minacce?", cerco di ridere.

"Muoviti, vieni qui...siediti". Chiara mi afferra per un braccio e mi costringe a sedere sul divano. Poi corre a preparare due tisane, mentre io rimango lì immobile a fissare il soffitto.

Quando torna mi tende una tazza e va a sedersi sul terra sul pavimento a gambe incrociate.

"Dove è finito Sam? Mi avevi detto di preparagli la stanza degli ospiti; ho anche costretto Alex a pulire il bagno!"

Come se fosse stato evocato al suono del suo nome, Alex, in accappatoio rosa (il mio) e in ciabatte (quelle di Chiara a forma di alce), fa il suo ingresso in salotto.

"Beh, dov'è quel figaccione di Samuele? Mi avevi detto che avrebbe dormito qui stasera!", esclama immediatamente, guardando Chiara come se l'avesse accoltellato alla schiena.

"Non guardare me, è lei che mi ha detto di preparare la sua stanza", sbotta Chiara, alzando gli occhi al cielo "E per l'ennesima volta, Alex, Samuele non è gay, mettitelo in testa!"

"E io che ho pulito a fare il bagno per tutta la sera? Mi sono anche depilato e fatto la pedicure...", brontola lui, venendo a sedersi accanto a me sul divano e sventolando uno smalto dei piedi verde acido.

"Il turno del bagno era comunque tuo, signorino, non è che si pulisce solo quando arrivano gli ospiti", intervengo io. Alex mi guarda offesissimo, spalancando gli occhioni blu come un bambino.

"Però mi piace il tuo smalto!", mi affretto a rassicurarlo, mi fa male il cuore solo al pensiero di poter far arrabbiare questo cuore di panna del mio coinquilino.

"Non cambiamo discorso!", riprende severamente Chiara, riportando la sua attenzione su di me "Forza Giuls, comincia dall'inizio. Perchè Sam non è con te?".

Sospiro, mentre la miriade di sensazioni che stavo provando fino a quel momento ripiomba su di me travolgendomi letteralmente. D'istinto mi afferro le gambe con le mani e me le stringo al petto.

"Mi ha detto che è tornato a Milano perchè ha accettato un lavoro; ha affittato un appartamento qui vicino, quindi non aveva più bisogno di un appoggio. Resterà qui per molto tempo. Mi dispiace non avervi avvisato".

"Ma figurati farfallina, ci saranno altre occasioni per rifarsi gli occhi", mi rassicura Alex, accarezzandomi i capelli. 

Chiara gli lancia un'occhiataccia prima di riportare la sua attenzione su di me "E? Perchè questa cosa ti provoca quella faccia?"

Scrollo le spalle, fissando un punto nella parete bianca di fronte a me. 

Con la coda dell'occhio vedo Chiara ed Alex scambiarsi un'occhiata preoccupata.

Chi eravamo e che potremmo ritornareWhere stories live. Discover now