Capitolo 9

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GILBERT

E' da ore che non ho notizie di Anna, voglio sapere disperatamente come sta.

Marilla, seduta accanto a mia madre, piange sulla sua spalla. 

Io sono in piedi e cammino avanti e indietro da molto tempo....sono preoccupato, ho paura.

Finalmente un dottore si avvicina e io, Marilla e i miei genitori diciamo all'unisono 

<<Come sta?>> 

Il dottore abbassa lo sguardo dispiaciuto e poi ci dice

<<E' stabile, ma non sappiamo ancora se riuscirà a superare la notte. Non respira autonomamente e ha subito un trauma cranico a causa del forte impatto con l'auto>>

Mi sento crollare il mondo a dosso.

 Non sappiamo ancora se riuscirà a superare la notte

Quelle parole mi rimbombano in testa.

Il dottore ci dice che possiamo entrare uno ad uno nella stanza. La prima è Marilla...

ANNA

E' tutto buio, non riesco a muovermi.

Sento un silenzio assordante finchè non viene interrotto dal rumore di una porta che si chiude.

Poi sento la sua voce...Marilla. 

<<Oh Anna...la mia bambina>> sento il suo tocco sulla mia mano. Vorrei tanto abbracciarla, confortarla perchè ha appena perso suo fratello e potrebbe perdere anche me.

Mi sento dannatamente in colpa per non esserci per lei in questo momento. Avrei dovuto fare la persona matura ed evitare di ubriacarmi come qualcuno che scappa dai propri problemi.

Ho lasciato colei che mi ha cresciuto, la mia mamma, di fatto, ad affrontare da sola un dolore enorme, causandogliene io stessa un altro.

<<Anna tu devi essere forte, ho bisogno di te. Tu hai riempito di luce la mia vita, così come quella di Mattew. Ah, sono sicura che lui stia vegliando su di te in questo momento, spero che serva a qualcosa>> dice accarezzandomi dolcemente la guancia

<<Non so cosa farei senza di te...vivi, Anna. Fallo per me, per Mattew, per tutte le persone che ti amano. Sai, Gilbert ti ha salvato la vita. Se non fosse stato per lui nessun codardo si sarebbe fermato ad aiutarti. Non finirò mai di ringraziarlo. Non fartelo scappare, piccola mia, lui ti ama davvero...me lo ha detto prima, mentre aspettavamo l'esito del tuo intervento>> ha la voce triste e rotta dal pianto.  Mi concentro sulle sue parole e...aspetta...

Cosa? Gilbert mi ha salvato le vita? Mi ama?

<<Ora devo andare, c'è un'altra persona che vorrebbe vederti>>

sento che esce e successivamente entra qualcun altro che si siede accanto a me

<<Anna...>> dice quel qualcuno poggiando la sua mano sulla mia. Lo riconoscerei d'ovunque quel tocco, anche nelle peggiori situazioni...

GILBERT

Entro nella stanza e la vedo lì, stesa sul lettino dell'ospedale, collegata ad una macchina che la aiuta a respirare e che monitora il suo battito. Ha una fascia attorno alla testa ma i suoi capelli rossi ricadono comunque sulle sue spalle. 

E' così bella. Mi siedo accanto a lei e sussurro <<Anna...>> le prendo la mano

<<Non puoi capire quanto ho avuto paura, ho ancora paura, di perderti. Io voglio vivere con te tutta la mia vita, non puoi abbandonarmi ora >> sorrido leggermente

<<Ti amo più di me stesso e non oso immaginare un mondo senza di te. Senza i tuoi occhi azzurri e grigi, come un cielo annuvolato, sempre curiosi e furbi; senza i tuoi capelli rossi così particolari, sono quelli che ti rendono una perfetta carotina>> faccio una risata malinconica dopo l'ultima affermazione, mi manca troppo.

<<Senza la tua voce...>> chiudo gli occhi e una lacrima mi riga il viso <<non so cosa farei se non riuscissi più a sentire la tua voce, anche quando mi insulti, farei di tutto pur di sentirla di nuovo. Fatti forza perchè io non accetto di vivere in un mondo dove non ci sei tu, mia bellissima, dolce carotina. Tu sei una risorsa troppo grande per questo pianeta: sei intelligente, astuta e hai una fantasia che potresti distribuire a tutti...che faremmo senza la tua immaginazione>> sorrido lievemente

<<Ricordati che qualsiasi cosa succeda io ti amo e ci sarò sempre...sempre per te>> concludo con  voce rotta dalle lacrime silenziose che scendono pian piano sul mio volto

<<A dopo, carotina>> sussurro per poi lasciarle un bacio sulla fronte.

Mi fa male vederla così, vedere tutta la sua vivacità spenta in maniera talmente drastica da far fatica a riconoscerla. Quella in quella stanza non era Anna, era una semplice figura piatta. Anna è tutt'altro. E' la vita in persona...non saprei come descriverla meglio.

Vivi carotina, vivi per me...

ANNA

<<A dopo, carotina>> sussurra Gilbert per poi darmi un bacio sulla fronte. 

In questo momento vorrei fermarlo, dirgli di restare con me, abbracciarlo, baciarlo, parlare con lui...ma sono incapace di fare tutto ciò e questo mi tortura.

Le sue parole mi hanno riempita di forza e voglia di vivere.

Mi ha ripetuto più e più volte che mi ama, che non saprebbe che fare senza di me. E io sento di dover vivere. Devo essere forte per lui e per tutte le persone che mi amano. 

Anche se ora, debole come mi sento, abbandonarmi a me stessa sarebbe la cosa migliore, non lo farò. Io ho bisogno di rivedere la luce del sole e le persone a cui tengo.

 Non mi perdonerei mai se dovessi lasciarle andare così...no, la morte non è un'opzione.

TI AMO, ANCHE SE TI HO SEMPRE ODIATOWhere stories live. Discover now