Capitolo 6

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ANNA

Mi sveglio di botto quando sento la sveglia. Cerco di spegnerla per dormire ancora un po' ma non vuole proprio smetterla, così mi alzo riluttante.

Oh no...oggi Gilbert deve accompagnarmi a scuola! Il mio ragazzo non poteva e così la settimana scorsa gli ho chiesto un passaggio per oggi. Benissimo direi.

Scendo in cucina e me lo ritrovo davanti.

Mi accorgo di essere ancora in pigiama...ma non un pigiama normale, certo che no! E' una maglia che mi arriva a metà coscia.

Fulmino Gilbert con lo sguardo quando vedo il suo sorriso sghembo...che stronzo!

Sbuffo facendogli il dito medio e mi vado a cambiare.

Quando torno lo trovo ancora lì impalato.

Mi avvicino lentamente con un finto broncio e gli faccio di nuovo il dito medio.

<<Buongiorno anche a te, carotina. Nemici come prima? Questo è per farmi perdonare>> dice porgendomi un cornetto caldo. Come fa a far finta che non sia successo niente? Questo ragazzo è incredibile.

<<Andiamo?>> 

Lo ignoro e sbatto freneticamente il piede sul pavimento con le braccia incrociate la petto. 

<<Carotina? Dai mi dici che hai? Ti ho detto che mi dispiace e sono stato sincero...dimentica tutto, ok?>>

Continuo a guardarlo in cagnesco e poi sibilo irritata <<Non puoi far finta di niente>>

<<Oh si che posso>> dice sorridendo

<<Quindi per te non ha significato niente?>> chiedo visibilmente innervosita.

Vedo nei suoi occhi nocciola accendersi un lampo di speranza. No no Blythe, non farti strane idee. Io ti sto dando un dito, ma tu non prenderti il braccio.

<<Dipende>> risponde alla mia domanda dopo il lungo silenzio che è calato nella stanza.

<<Bene>> dico per poi prendergli il viso tra le mani e avvicinarmi pericolosamente a lui.

Spalanca gli occhi sorpreso e io sono indecisa se fare quello che ho in mente o meno. Faccio sfiorare i nostri nasi e poi le nostre labbra, ma non lo bacio. Mi allontano bruscamente da lui che ha una faccia confusa e leggermente delusa.

<<Andiamo? Che aspetti?>> domando alzando un sopracciglio. Si mio caro Gilbert, ora gioco io al tuo gioco.

<<A-Anna, cosa è appena successo?>>

<<Di che parli?>> alzo le spalle indifferente e mi scappa un piccolo sorriso.

<<Ma come puoi far finta che->>

<<Posso...come puoi tu. Ora possiamo andare, Blythe>> dico facendo un sorrisino sarcastico.

Lui annuisce e saliamo sulla sua moto. Mi stringo a lui e, anche se non vorrei, questo calore che mi provoca la vicinanza con Gilbert mi piace....


GILBERT

Ok la mia cotta per Anna cresce ogni giorno di più. Ora sono sulla mia moto con lei e faccio fatica a guardare la strada.

Arriviamo a scuola e lei scende porgendomi il casco. Le sorrido e se ne va.

Poi mi si avvicina una ragazza bionda con gli occhi azzurri. La riconosco subito: Winnifred Rose, la mia prima cotta. Andavamo insieme alle elementari ma lei non mi ha mai calcolato.

Si affianca a me e mi chiede <<Sei Gilbert. Giusto?>>

<<Si>>

<<Senti>> si gira verso di me e guardo intensamente i suoi occhi azzurri <<Tu mi piaci, e anche tanto>> rimango spiazzato dalle sue parole.

<<Ah...>> mormoro con gli occhi ancora spalancati

<<Quindi mi chiedevo se ti andasse di...>>
<<Uscire? Certo>> rispondo sorridendo. Lei sorride a sua volta e se ne va lasciandomi un bacio sulla guancia.

Rimango lì impalato, con un sorrisetto compiaciuto stampato sul volto.

Al diavolo Anna e i suoi complessi mentali. E' evidente che non le piaccio. E' stata una cosa passeggera, evidentemente. Ma è inutile aspettare che una ragazza che mi odia si innamori di me quando posso uscire con una che mi apprezza e a cui piaccio davvero.

Anna è il passato e, chissà, forse Winnifred sarà il mio futuro!

TI AMO, ANCHE SE TI HO SEMPRE ODIATODove le storie prendono vita. Scoprilo ora