6 - Un altro divieto

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Nei giorni seguenti al compleanno del piccolo Antheo, la situazione con Regulus non migliorò per niente; anzi parve solo peggiorare. Proprio dopo il capodanno, Black era diventato ancora più schivo e asociale, si divorava libri su libri di magia oscura tanto da svuotare la sezione proibita ed era addirittura arrivato ad evitare Barty a scuola. Non aveva alcun senso, se aveva qualche problema con gli altri compagni, cosa c'entrava Barty, essendo l'ultimo arrivato e quello che ancora sapeva meno di tutti? L'unica cosa certa però era che ormai, dentro la Causa e tra i Mangiamorte, il suo atteggiamento non passava più così inosservato come prima: Bellatrix aveva iniziato un interrogatorio infinito, ad ogni incontro lo tempestava di domande: perché era in ritardo, dov'era durante le riunioni... e addirittura gli impediva di rimanere da solo col cuginetto, e quest'ultima novità allarmò Crouch e non poco. Nessun Black era mai stato tenuto lontano da Antheo (a parte Sirius, che era anche scappato di casa), per quello che sapeva, quindi per dover escludere Regulus la cosa doveva essere grave. Ma non era ancora il culmine.

La cosa peggiore riguardava proprio il rapporto tra Antheo e Regulus. "Mia madre non vuole lasciarmi con lui durante le riunioni" gli aveva detto il ragazzino un giorno "Mi ha chiesto di dirti se puoi passare del tempo con me mentre è impegnata". Da che Regulus aveva preso ad ignorare Antheo e gli schiamazzi che faceva, era anche passato a chiamarlo di nascosto e aveva preso a fargli domande strane: cosa pensasse della Causa, che idee aveva dall'Oscuro Signore e, cosa ancora più inquietante, sembrava aver scoperto qualcosa di troppo tra Voldemort e Antheo.

In effetti, ogni volta che l'Oscuro Signore si faceva vedere, riservava tutta una serie di attenzioni ad Antheo diversamente dagli altri: se ai Mangiamorte dava un saluto formale, proprio da capo, con Antheo arrivava anche agli abbracci. Si comportava... come un padre molto apprensivo. Per questo motivo, vedendo la situazione ripetersi decisamente troppe volte per essere una semplice formalità, Barty decise che a scuola avrebbe per forza di cose dovuto intercettare Regulus e chiedere chiare spiegazioni, e non avrebbe accettato giri di parole, lui avrebbe fatto una domanda e la risposta doveva essere coerente.

Ma per tutti i draghi, Barty non poteva imporsi compito peggiore. Quando faceva di tutto per evitare tutto e tutti, Regulus gli si era quasi accollato, ed ora che lo cercava pareva introvabile. Ma perché i Black dovevano essere tanto complicati? Se lo cercava nei dormitori, era nel bagno dei Prefetti o al campo di quidditch per allenarsi, ma se andava nei luoghi segnalati, Regulus era in biblioteca; e se Barty si precipitava in biblioteca, Regulus era finito o in sala grande, o in un'aula per sessioni di studio, o in sala comune; ma se Barty correva nei luoghi decisi, di Regulus nemmeno un capello. "Ma cos'è?!" sbottò un giorno ad un compagno di squadra "Ha imparato in anticipo come ci si smaterializza? Si può volatilizzare? Ogni volta che chiedo dov'è e vado nel luogo stabilito, PUFF! Non c'è!"

"Ci hai fatto caso anche tu?" disse il compagno, e la risposta allarmò Barty "Io avrò perso almeno due chili solo per rincorrerlo. Se lo vedo in lontananza nei corridoi, basta che mi passi davanti uno studente di chissà che casa e non lo vedo più. Per me sta impazzendo per via della sua famiglia" da un po' di giorni, Walburga e Orion Black, i genitori di Regulus, lo stavano assillando con la storia del matrimonio, ora che lui era l'unico figlio maschio riconosciuto, doveva provvedere lui a preservare il sangue Black, e dunque già stavano preparando un contratto di matrimonio con qualche figlia di maghi sanguepuro, e come ci si poteva aspettare, Regulus non la prese per niente bene. "Pensi che sia per questo motivo?" chiese Barty perplesso, e il compagno annuì piano.

Ma, se l'atteggiamento di Regulus aveva iniziato a fare il giro della scuola, la sfortuna volle che anche casa Crouch lo venne a sapere. Non era nuova ormai l'amicizia tra Barty e Regulus, anzi: la madre del giovane Crouch aveva iniziato a lasciare libero il figlio ad andare a casa Black per passare del tempo con Regulus e a sfogarsi per bene, vedendolo sempre triste a casa, ma dopo quella notizia, Bartemius piombò nell'ufficio di Silente con una faccia per niente contenta. Di sicuro stava partecipando ad una delle solite campagne elettorali che avrebbero potuto avvantaggiarlo meglio nella sua posizione al Ministero, quindi essere interrotto per vedere se il figlio stava seguendo cattive compagnie non lo aveva reso per niente felice.

"Buongiorno Bartemius" disse allegro Albus, non capendo onestamente il motivo della visita. Ma Crouch senior non rispose bene al saluto: "Voglio parlare con mio figlio, adesso" il suo tono era scocciato, proprio come la sua faccia, voleva solo tornare al Ministero e terminare quello che aveva fatto ma, come padre, doveva almeno assicurarsi che suo figlio non facesse stupidaggini. Albus Silente si sistemò gli occhiali a mezzaluna che aveva sul naso, non aveva avuto lamentele su Barty da parte di nessun insegnante: "Bartemius, amico mio, tuo figlio è un eccellente studente. Sa molte cose e impara molto in fretta, i suoi voti sono buoni e..."

"Fammi parlare con lui, ho una certa fretta" tagliò corto Bartemius senza nemmeno dare lo sguardo al preside, che rassegnato fece chiamare Barty. E lo sguardo sorpreso (in negativo) del ragazzo non migliorò l'imbarazzo generale: "Padre? Che cosa fate qui?" chiese cercando di dare al suo tono meno disgusto possibile; pochissime volte suo padre era venuto a scuola, e non certo per sapere di suo figlio.

"Devo parlarti figliolo, in privato. Sappi che è molto urgente e ho interrotto un lavoro molto importante per venire qui"

"Non dovevate nemmeno scomodarvi..."

"Ascoltami" iniziò l'uomo, come se il figlio non avesse parlato "Non voglio più vederti insieme a Black o ad altri membri di quella famiglia. Da questo momento in poi ti proibisco di fare qualsiasi cosa che abbia a che fare con quei maghi, intesi?" la richiesta, che suonò più un ordine, arrivò alle orecchie di Barty e colpì come una doccia gelata. Non era possibile, già era solo al mondo e l'unica persona che lo aveva accettato come amico adesso gli veniva allontanata brutalmente da suo padre che nemmeno sapeva i dettagli, non era giusto: "Non potete farlo! Regulus è l'unico amico che ho qui con cui riesco ad avere un dialogo migliore di un semplice 'ciao'! Non puoi vietarmi di vederlo!" alzò un po' la voce, solo per essere sicuro che, almeno quella frase, arrivasse alle orecchie di suo padre, che pareva sempre sordo quando voleva esprimere la sua opinione "non puoi impedirmi di vedere Regulus, o Bllatrix o Antheo!"

"Figlio mio!" la voce dell'uomo sovrastò quella del figlio, zittendolo "Non posso credere che tu stia frequentando quello scapestrato! quel ragazzino non è una buona influenza per te né per altri! E non ti permetto di vedere nemmeno quella donna o altri che abbiano rapporti con lei, sono gente malata che hanno strane idee in testa, e Dio solo sa se siano anche peggio! Ti ripeto: Black non deve più far parte delle tue amicizie!"

"No! Regulus e Antheo sono tutto quello che ho, sono gli unici che non hanno bisogno di conoscere la mia famiglia per volermi bene, e Antheo è solo un bambino, che male può fare?!"

"Basta!" Bartemius sbatté una mano sul tavolino al centro della presidenza, richiamando il silenzio "Tu NON FREQUENTERAI MAI PIù quella famiglia, a meno ché non ci siano motivi PURAMENTE SCOLASTICI URGENTI! Questa è la mia ultima parola" disse e facendo un cenno di saluto a Silente se ne andò come era venuto.

Barty rimase lì, impietrito e disgustato da una tale sconsideratezza, ma sta volta non sarebbe stato alle regole del padre, non di nuovo.

Famiglia acquisita || Barty Crouch Jr COMPLETATAWhere stories live. Discover now