Capitolo 15

50 0 0
                                    

Sono ancora confusa da ciò che è accaduto questa mattina però cerco di non farmi influenzare dalla negatività ma di fregarmene il più possibile.

Attualmente siamo a pranzo e Ron sta raccontando una storia delle sue, quelle che fanno ridere proprio perché lo descrivono perfettamente.

RW: "Che ne dite se stasera la inauguriamo la sera dei giochi?"

HG: "Devo finire di studiare quindi non ho intenzione di sprecare tempo, penso che T/n la pensi come me, vero?"

Dice guardandomi con un espressione seria.

T/n: "....in realtà penso che sia una cosa carina e poi io potrei conoscervi meglio."

La faccia di Herm subito si ammorbidisce ma cerca di sforzarsi di non sorridere.

HG: "Va bene, ma solo per stasera."

Dice puntandomi l'indice contro.

T/n: "Certo, mamma."

Scoppiamo a ridere mentre i ragazzi ci guardano.

HP: "Ma tu le capisci? Perché io ci provo ma non comprendo neanche una frase, figuriamoci il loro umorismo."

Dice guardando Ron.

HG: "Non siamo noi complicate da decifrare..."

T/n: "...siete voi ottusi."

Così ci alziamo contemporaneamente e usciamo dalla Sala Grande, appena siamo fuori, lontane dagli occhi degli altri, ci diamo il cinque.

HG: "Ho sempre voluto farlo."

Sorridiamo sapendo di aver fatto un'uscita memorabile.

Svolgiamo le nostre ultime ore di lezione e poi ci rifugiamo nel nostro dormitorio.

Ci mettiamo sdraiate entrambe sul mio letto mentre leggiamo, quando sentiamo un rumore provenire dalla finestra.

Chiudo il libro che ho in mano e mi dirigo verso la sorgente di quel suono.

Finalmente posso dirlo: ODIO I GUFI.

Questo è grande, con ciuffi ed espressione feroce: fa più paura di quello che mi portò la lettera in estate.

Ha una lettera nel becco.

T/n: "Herm sono gufobica, puoi fare tu?"

Si alza sbuffando, apre la finestra, prende la lettera e richiude girando la maniglia.

HG: "Complicato?"

T/n: "Si, molto, tu puoi stare tranquilla, ci sei abituata, io ho scoperto da poco che i gufi vengono schiavizzati e resi piccioni viaggiatori."

Cerco di fare la faccia più severa possibile ma fallisco e scoppio in una risata e Herm fa lo stesso.

Mi passa il foglio che è stato piegato perfettamente in quattro.

Lo apro.

La prossima volta starò più attento,

D.

P.S. Muffliato è un incantesimo e serve a impedire a qualcuno di udire una conversazione

Mi mordo forte il labbro inferiore per evitare di sorridere ma Obvious girl se ne accorge.

HG: "Qualche ammiratore segreto?"

Scuoto la testa, perché so che se parlo la mia voce uscirà strana e insicura.

Mi prende la lettera dalle mani e sale sul letto in piedi.

T/n: "Hey ridammela."

Dico inseguendola per la stanza ma lei scappa e la legge ad alta voce facendomi arrossire.

HG: "D? Chi è D? Lo conosco?"

Finalmente riesco a strappare il biglietto dalle sue mani.

T/n: "Non ho idea di chi sia..."

HG: "T/n? Mi stai nascondendo qualcosa?"

T/n: "No..."

Mi guarda inarcando un sopracciglio e scannerizzandomi, come fanno le stampanti, per leggermi.

HG: "Non dirmi che hai una cotta?!"

T/n: "No, non mi piace nessuno eww."

Entro in modalità difensiva.

HG: "Eddai raccontami di questo super fusto che ti ha rubato il cuore."

T/n: "Non ho una cotta per nessuno."

HG: " E allora chi è D?"

T/n: "Sarà solo uno stupido scherzo."

HG: "Sarà, ma mi sembri strana."

T/n: "Io sono strana per definizione."

HG: "Allora diciamo....più del solito?"

Prendo un cuscino e glielo lancio dritto in faccia, lei perde l'equilibrio e cade sul suo letto.

Da lì comincia una dura lotta di cuscini che finisce con noi senza fiato sdraiate a terra che ridiamo.

Ci sistemiamo, raccogliamo la decina di piume che sono fuoriuscite dai cuscini e che sono atterrate sui mobili della camera e iniziamo a fare i compiti per il giorno seguente.

Finiamo ed è già ora di cenare.

Ci cambiamo e andiamo a mangiare.

Mentre siamo seduti mi giro verso il tavolo serpeverde.

Vedo Draco che mi guarda con uno sguardo disgustato ma non capisco i suoi sbalzi di umore.

Manco fosse incinto o avesse il ciclo.

I suoi occhi rimangono duri e impossibili da leggere, così mi arrendo e rivolgo la mia attenzione ai miei amici.

Forse lo fa con tutte, magari è un playboy che mi ha marchiata come preda o vittima dei suoi scherzetti: beh se lo pensa, sta fottendo con la ragazza sbagliata.

Non farò la mosca di turno che cade nella ragnatela del ragno.

Ho rispetto per me stessa, non come tutte quelle oche che, durante i pasti o lezione, fanno a gara per sedersi accanto a lui, sapendo benissimo che si metterà a sedere di fianco a Zabini o quella ragazza con i capelli neri corti.

Non so chi sia.

Intanto Ron sta cercando di organizzare i giochi per stasera, così finita la cena ci mettiamo seduti nella stanza comune.

Giochiamo a carte e ad alcuni giochi da tavolo che non conoscevo perché giochi famosi nel mondo magico, mi sono dovuta far spiegare le regole.

Sono brava a giocare ma a volte riesco a barare un pochino, rende tutto più spicy.

Poi ho scelto un gioco babbano: obbligo o verità.

Abbiamo fatto qualche giro ma niente di interessante: Ron ha dovuto leccare il pavimento, Harry ha raccontato la sua figuraccia più grande, Herm ha dovuto bussare ad un dormitorio a caso e io ho percorso dieci volte il perimetro della stanza, per citare le cose più interessanti.

Fino a quando...

HG: "Harry obbligo o verità?"

HP: "Obbligo."

HG: "Chiuditi nel tuo dormitorio con T/n per 12 minuti."





JUST YOU AND MEWhere stories live. Discover now