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Oggi è sabato, sta mattina i miei mi hanno svegliata alle 5.00 e mi ha detto di preparare la valigia perché saremmo partiti per Londra a sorpresa per le vacanze di natale.

Sono molto emozionata, l'unica cosa che mi turba è il dover prendere l'aereo, 6 ore in un posto stretto che devo condividere con persone che non conosco.
Inoltre non mi piace volare, lo trovo spaventoso e sono rimasta traumatizzata da un episodio che mi è accaduto quando avevo 3 anni, mia sorella ancora non era nata e la invidio da morire per non averlo vissuto.
Una forte turbolenza ha provocato un danno all'ala destra dell'aereo e siamo stati costretti ad abbandonarlo e scendere in un posto totalmente isolato dove ci hanno recuperati con un bus.

Ovviamente i miei hanno scelto il posto più lontano da New York per passare le vacanze di natale, però Londra mi piace molto e nonostante ciò apprezzo che abbiano organizzato questo viaggio.

Finisco di preparare la valigia e usciamo di casa alle 5.45 diretti all'aeroporto.

Impieghiamo circa 15 minuti ad arrivare, il volo parte alle 6.15 quindi abbiamo tempo di riposarci e prendere qualcosa da mangiare per far colazione.
Ci imbarchiamo e la voce del co-pilota annuncia la partenza dell'aereo e avvisa di allacciare le cinture.

Il volo dura poco più di 5 ore, il che non mi è dispiaciuto affatto.
Recuperiamo i bagagli e mio padre chiama un taxi che ci porterà in hotel.
Dopo una mezzoretta di viaggio il taxi si ferma e capisco che siamo arrivati, scendo dall'auto e davanti a me vedo l'imponente palazzo color nero, scuro come la pece.

Entrando ci accoglie un'enorme sala che dev'essere la hall, un po' in lontananza scorgo il bancone della reception e la indico a mio padre, che disorientato dalla grandezza dell'hotel non si ricordava di dover fare il cheek-in.
Il numero della stanza in cui staremo io e mia sorella  è il 1503 ed è al tredicesimo piano mentre quella dei miei è la 1502 ed è accanto alla nostra, devo dire che ci sono davvero molte stanze.

Percorriamo il lungo e silenzioso corridoio e finalmente arriviamo nella nostra camera.
Insierisco la chiave e aperta la porta resto a bocca aperta.
La camera è molto grande, le pareti sono ricoperte di un tessuto color lavanda, coperte a tratti da quadri che riportano le immagini di campi di fiori bianchi.
Al centro della stanza un letto a baldacchino con tende bianche e riflessi argentati, una poltroncina accanto al letto del medesimo colore delle pareti e una bianca vicino alla scrivania ugualmente bianca.
Una grande vetrata è situata al posto di una parete così da far ammirare l'intera città e non molto in lontananza scorgo la famosa ruota panoramica e il Tower Bridge.

"wow" è tutto ciò che riesco a far uscire dalla mia bocca
"wow davvero" continua mia sorella
"ora passiamo alle cose importanti, la parte sopra dell'armadio è mia, tu puoi usare i cassetti" mi dice iniziando a svuotare la valigia

"mmh va bene" dico rassegnandomi, non provo nemmeno a ribattere, non voglio litigare il primo giorno di vacanze.

Sistemo le mie cose e decido di fare una passeggiata per la città, dato che la conosco abbastanza bene siccome è la città natale dei miei nonni e ad ogni festività veniamo a trovarli.

Decido di fare un giro per la città, l'hotel si trova nel quartiere Lambeth quindi scelgo di passare per la queen's walk e arrivo davanti all'imponente ruota panoramica, la London Eye.

Tutt'intorno ci sono stand di cibo e negozi che vendono souvenir, come magliette o calamite.

Cerco di parlare con Austin ma la connessione è molto scarsa, mentre cammino non faccio quindi molta attenzione a dove vado e sbatto contro qualcuno.

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