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"tu.." dico sorpresa di vederlo
Voglio dire era a Londra
Credevo non lo avrei più rivisto e invece eccolo qui, il mio nuovo vicino
"A quanto pare ci rincontriamo, biondina" risponde lui sorridendo
"Vi conoscete?" chiede mia madre raggiungendoci
"ci siamo incontrati sulla London Eye" dice rivolgendosi a mia madre
"È quello che mi ha rotto il telefono" aggiungo io 
"oh si come dimenticarlo" scoppia a ridere lui 
"Comunque piacere di conoscervi" dice distogliendo lo sguardo da me, stringe la mano a mia madre e a mio padre
Mia sorella continua a fissarlo
"Che c'è sei rimasta incantata?" le dico a bassa voce sorridendo
"cos- no no, piacere Liz" prende la mano del rompiscatole
Saluto i genitori e li facciamo entrare in casa
"Prego la tavola è pronta" dice mia madre mentre gli Anderson si accomodano
"Allora Carter" comincia mia madre "ho saputo che andrai alla Bronxdale"
"esatto" dice mentre prende un boccone di cibo
"anche Jess va lì, potrebbe presentarti i suoi amici" continua
Un colpo di tosse mi esce spontaneo, nessuno fa caso a nulla
"oh sarebbe fantastico" dice con un sorriso tirato sul volto e gli occhi verso di me
Il pranzo passa abbastanza velocemente, devo dire che è una bella famiglia, sono simpatici
I miei genitori e quelli di Carter hanno deciso di spostarsi a casa loro e successivamente andare a fare una passeggiata per mostrargli la città e le strade più convenienti per evitare il traffico
Io, mia sorella e il signorino siamo rimasti a casa e ora siamo sdraiati sul divano a guardare un film
Io sono sotto la copertina, sto morendo di freddo, infondo gennaio si fa sentire
Sento Carter alzarsi e venire vicino a me sotto la coperta
"Che fa-" mi interrompe
"shh, tua sorella sta dormendo" rivolgo lo sguardo verso di lei e noto che sta sbavando
Non ci penso un secondo che prendo il telefono e le scatto una foto
"Così impara a postare le mie foto imbarazzanti" dico mentre la salvo nella galleria
"Mmh vendicativa, mi piace" mi sorride
Ad un certo punto sento una presenza attorno a me, Carter ha avvolto le sue braccia attorno ai miei fianchi
Un senso di imbarazzo percorre dentro di me, ma non ci faccio molto caso e appoggio la testa sul suo petto mentre finiamo di vedere il film

[...]
"Ma dai ero sicurissimo che fosse il maggiordomo" dice lui deluso dal finale
"Io credevo fosse la dentista, abbiamo sbagliato entrambi" accenno ad una risata
"Ti va di andare a prendere un gelato?" mi chiede speranzoso
"Carter mi sto congelando, come fai ad aver voglia di un gelato?"
"Allora una cioccolata calda" mi propone un'altra opzione
"Ok ci sto, ti porto in un posto"
Usciamo cercando di non fare troppo rumore per non svegliare Liz che dorme beatamente da un paio d'ore e ci dirigiamo nella mia caffetteria preferita, Starbucks
"Questo posto è enorme" rimane ad occhi spalancati quando varchiamo la porta
"Già"
Ordiniamo entrambi una cioccolata calda e ci sediamo al primo tavolo che capita
"Allora, so che non abbiamo avuto un primo incontro molto piacevole" dice mentre io sorseggio piano la mia cioccolata
"Ma possiamo rimediare, no?"
"Mmh e come, ormai è successo haha non possiamo tornare indietro nel tempo" continuo io sorridendo per la cosa strana che ha detto
"Non è stato poi cosi male, si ok mi hai rotto il telefono e ho dovuto ricomprarlo, siamo rimasti bloccati per mezz'ora sulla London Eye senza poter chiedere aiuto ma infondo non è stato così tremendo" ma cosa ho detto? Non è stato male? È stato tremendo
Però mi sto rifacendo su di lui, mi ci trovo bene
"Torniamo a casa?" mi chiede mentre ci portano via le tazze vuote che contenevano le cioccolate
"Va bene" rispondo alzandomi, mi segue e torniamo a casa
Ad aspettarmi però trovo Austin che mi viene incontro, mi prende per i fianchi e davanti a Carter mi bacia
"Mi sei mancata" mi dice a bassa voce
Gli sorrido
"ei biondina, non mi avevi detto di avere un ragazzo" si avvicina a noi Carter
"oh si giusto, Austin lui è Carter, il mio nuovo vicino"
"Vedo che siete già in confidenza" gli lancia un occhiataccia
"Ci eravamo già incontrati a Londra" continuo
"Si è fatto tardi, i miei mi staranno aspettando, ci vediamo biondina"
"Ci vediamo rompiscatole" gli sorrido e quando se ne è andato rivolgo lo sguardo verso Austin
"Non ti sei fatto sentire..." gli dico abbassando lo sguardo
"Scusa ho avuto molto da fare" si giustifica
Oh andiamo in 2 settimane non ha trovato il tempo per scrivermi
"Però ora sono qui, cosa vuoi fare?" mi chiede prendendomi la mano
"Beh in realtà sarei abbastanza stanca, preferirei vederci un altro giorno, ti va bene?"
"oh.. si certo, fammi sapere" mi lascia un bacio sulla fronte ed io entro in casa
I miei non sono tornati, vorrei che Carter non se ne fosse andato...
Entro in camera e ascolto un po' di musica, per cena ordiniamo il sushi visto che mia madre non ha avuto il tempo di cucinare
Vado a dormire, domani è l'ultimo giorno prima di tornare a scuola e io e Cass abbiamo organizzato di andare a fare shopping nonostante il mio armadio stia esplodendo

[...]
suona il campanello
prendo la borsa, il telefono e vado alla porta
"hey" mi dice Cass salutandomi con un abbraccio
"andiamo, devo raccontarti un po' di cose" le dico mentre chiudo la porta di casa
"uuu questioni sentimentali, dimmi tutto"
ci incamminiamo verso la Fifth Avenue per girare un po' i negozi e per tutto il tragitto le racconto di Austin e del fatto che lo sento distante, a lei non è mai piaciuto ma sa che ci tengo e cerca di odiarlo un po' meno, o almeno cerca di non esternarlo troppo
"Non posso assicurarti che sia stato impegnato e non abbia avuto tempo di scriverti neanche una volta in tutte le vacanze natalizie, però se volesse chiudere con te non penso sarebbe venuto a casa tua per salutarti, è stato un gesto carino"
Potrà anche esser stato un gesto carino ma io in quel momento stavo bene con Carter
"Per quanto riguarda Carmen"
"Carter" la correggo seccata
"Carter, per quanto riguarda lui è appena arrivato, conoscetevi meglio. Oh e sicuramente ad Austin ha dato fastidio vedervi ridere insieme, è geloso te lo dico io"
"che sia geloso, lo vedrà ogni giorno a scuola gli conviene abituarsi"
Chiudiamo il discorso e entriamo in un negozio
Provo qualche maglione e un infinità di paia di jeans, tutti rigorosamente scelti da Cass
Usciamo con quattro buste in mano, sia io che lei
Torno a casa, infilo il pigiama e inizio a sistemare le cose di scuola per domani
Inizio con il prendere il libro di filosofia, quel mattone mi fa pesare lo zaino più di quanto non pesi già, mi verrà una scoliosi
Prendo gli altri libri, la calcolatrice e afferro velocemente l'astuccio evitando così di dover raccogliere da terra ogni cosa presente al suo interno
Mi stendo sul letto e stressata dallo shopping compulsivo di Cass mi addormento

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