22. La Newte

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Cerco di prendere sonno ma come ogni notte i miei pensieri vagano in tanti ricordi e tanti pensieri.

Chi è W.C.K.D.?

C'entra qualcosa con i creatori?

Perché ci hanno messo qui?

Quell'affare in metallo è davvero la chiave per uscire di qui?

Perché io ho dovuto uccidere il Dolente? Non poteva farlo Minho o Thomas... Perché la Scacertola si è rivolta a me?

L'unica cosa che sento è il respiro di Thomas che taglia il silenzio, assieme allo stridere delle pareti di sasso e le urla dei Dolenti oltre a quelle grandi e fredde mura di pietra, per il resto solo silenzio.

Ho anche una piccola paura ad addormentarmi in realtà... Mi sento come se non volessi farlo... Forse per paura di altri ricordi... Anche se è una cosa che vorrei fare.

Fino a quando non sento un rumore di foglie secche che si rompono, mi alzo in piedi e vedo una torcia che si avvicina.

"Chi è?" chiedo, Thomas si sveglia e mi affianca, "Ma che" sussurra il ragazzo poi la luce arriva davanti a noi, "Sono io" dice il ragazzino appoggiando la torcia a terra, "Ciao Chuck, perché non dormi?" chiedo.

"Potrei chiederti la stessa cosa... Tenete, per correre serve la pancia piena" dice allungandoci dei panini oltre le sbarre in legno.

"Grazie" diciamo io e Thomas, il ragazzino sorride poi guarda in basso, "Cos'hai li?" chiedo notando che sta tenendo in mano un piccolo oggetto.

Lui sorride e ci mostra una piccola statuetta in legno, "Oh è venuta proprio carina" dice Thomas osservandola, "È bellissima, ci stavi lavorando il giorno che siamo entrati nel Labirinto, vero?" Chiedo ricordando che stava intagliando qualcosa nel legno.

"Già" dice guardandola attentamente come se per lui fosse la cosa più preziosa, "Per chi l'hai fatta?" chiede Thomas, "Per i miei genitori" confessa il Chuck.

Ma che cosa dolce...

"Te li ricordi?" chiede il moro, "No... Ma probabilmente li avevo anch'io... Anche se non me li ricordo e non mi mancano... Ma forse a loro manco" spiega il ragazzino facendo un leggero sorriso.

Non deve essere facile essere il più piccolo e sentire un vuoto del genere... Forse anche io avevo dei genitori che adesso mi stanno aspettando, una sorella, degli amici...

Ma ho una sensazione dentro al petto e so che c'è qualcuno fuori... Che mi aspetta...

"Sono sicura che gli manchi Chuck" dico sorridendogli, "Ormai siamo diventati tutti una grande famiglia" dice una voce avvicinandosi alla gattabuia.

La luce della torcia rivela la figura di Newt che si siede accanto a Chuck.

"Sapete... Da quando sono qui mi sono sempre chiesto cosa ci fosse fuori di qui, ovviamente anche se c'è qualcuno che aspetta il mio ritorno, ormai, dopo tre anni, mi ero abituato all'idea di non uscire... Ma ora abbiamo una possibilità no? Potrai rivedere la tua famiglia Chuck" sorride Newt.

Anche se sono qui nella Radura da poco più di un mese loro sono diventati la mia famiglia.

"Già, lo spero e voglio sottolineare che vi voglio un mondo di bene" confesso sorridendo a Newt che mi guarda, "Anche per me... Non so chi fosse la mia famiglia prima di tutto questo, ma una cosa la so... Adesso siete voi la mia famiglia" dice Chuck.

Che carino... "Mi verrebbe da abbracciarti" dico ridendo, "Domani quando esci puoi abbracciarmi" dice facendo un sorriso.

"Hey vacci piano Pive, lei è troppo grande per te" dice Newt strofinando una mano tra i riccioli marroni del ragazzino.

Katy In The MazeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora