21 - Innocent

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Who you are is not what you've been

You're still an innocent


Michael's pov


«Luke, che sorpresa vederti! Entra, su», mia madre esortò Luke ad entrare in casa; il ragazzo mise piede dentro timidamente, come se non avesse mai varcato la soglia di casa mia.

«A cosa dobbiamo questa visita? Non ti fai vedere da anni».

Seguimmo mia madre in sala da pranzo, il tavolo era già apparecchiata per quattro persone.

Dopo tutto lo stress della giornata, ho pensato che tornare all'appartamento di Luke avrebbe peggiorato la situazione, così, ho insistito perché lui passasse la notte a casa mia. Forse l'ambiente familiare lo aiuterà a recuperare un po' di riposo. So che non dorme bene, nell'ultimo periodo.

«Uhm... Mi andava di passare. Io e Michael sono anni che non ci vediamo, ho pensato fosse ora di... Riallacciare i rapporti», disse Luke in risposta alla domanda che mia madre gli aveva fatto, guardandomi timoroso. Gli feci un sorriso rassicurante, intrecciando la mia mano alla sua.

Mia madre sorrise. «Beh, è un piacere riaverti qui. Su, mangiamo, abbiamo tanto tempo per parlare».

Ci sedemmo al tavolo; Luke mi guardò esitante mentre prendeva la forchetta. Gli feci uno sguardo rassicurante, poggiando la mia mano sulla sua coscia. Luke si rilassò istantaneamente.

«Allora, Luke, cosa ci racconti di bello?», chiese mia madre, casualmente, alzando gli occhi dal suo piatto per fronteggiare Luke.

Il biondo si irrigidì. «Oh... Sto andando all'università e lavoro in una piccola libreria a Potts Point. Per il resto, nulla di eccitante», replicò casualmente, stringendosi nelle spalle. Gli accarezzai la coscia.

Mia madre sorrise. «Ho sentito che il caffè è buono, a Potts Point. L'hai provato?».

Luke fece spallucce. «No, ho cominciato a lavorare lì da poco, non ho avuto molto tempo per... Provare il caffè».

«E-».

«Mamma, ti prego, possiamo parlare dopo?», interruppi mia madre, supplichevole, «Luke ha avuto una giornata un po' stressante».

Mia madre annuì, comprensiva, e tornammo a mangiare in silenzio. La situazione era tranquilla, almeno finché la mano di Luke non si posò sulla mia. Per un attimo pensai che volesse solo stringermi la mano, ma quando la spostò più su ricordai che era Luke Hemmings quello di cui stavamo parlando. Quel ragazzo che amava essere toccato nei modi e nei momenti più inappropriati possibili. Non è cambiato di una virgola...

«Luke», sussurrai approfittando della distrazione dei miei genitori, impegnati a parlare tra di loro, «non è il momento».

Luke sorrise malizioso, spostando la mia mano sempre più su. I miei polpastrelli entrarono in contatto con il cavallo dei suoi pantaloni, il sangue mi si gelò nelle vene mentre Luke si mordeva il labbro inferiore, facendomi un occhiolino. Riuscii a liberare la mia mano dalla sua stretta, colpendogli leggermente la coscia.

«Dopo».

«Volevo solo...».

Gli feci uno sguardo assassino. «Dopo», ripetei, facendolo annuire con foga.

«Ehm».

Entrambi guardammo i miei genitori, che ci fissavano imbarazzati. Mi mordicchiai il labbro inferiore. «Che c'è?».

«C'è qualcosa che devi dirci?», azzardò mio padre, facendo vagare il suo sguardo da me e Luke. Mamma ci guardava circospetta, con gli occhi sbarrati. Ricordai solo in quel momento che i miei pensavano che avessi tradito Jamie. Forse avranno fatto due più due, tirando conclusioni affrettate...

Just Saying || Muke (WAYF sequel)Where stories live. Discover now