18 - Proposal planning

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Those messages you sent to me


Michael's pov


Una serie di emozioni contrastanti faceva a pugni nella mia testa da qualche giorno. Mi sentivo al settimo cielo, felice come non mai, forse come una persona alle prese con la prima cotta; per qualche strana ragione, mi sentivo come un adolescente un'altra volta. Pensare a ciò che io e Luke avevamo fatto mi faceva sentire le farfalle nello stomaco, la testa leggera. Nel profondo ne volevo di più. Volevo un'altra notte così con Luke, un'altra ed un'altra ancora... Ok, forse è meglio non pensarci.

Dall'altro lato, però, avevo la fottuta paura che ciò che era successo a Luke si ripetesse. So che non succederà, ma finché quel Mark è ancora a piede libero potrebbe succedere di tutto... dovrei toglierlo di mezzo, ma come? Oh, potrei semplicemente ucciderlo, come la mia testa mi sta dicendo di fare, ma porterebbe ancora più problemi di quanti non ce ne siano già.

«Michael Gordon Clifford, esci dal tuo stato di trance e aiutaci!».

Scossi la testa, alzando lo sguardo e incontrando quello glaciale di Alex. «Che vuoi?».

Alex sbuffò. «Voglio che scendi dalle nuvole e ci aiuti con questa fottuta proposta di matrimonio. Ti prego, Chase sta dando di matto».

Mi morsi il labbro inferiore, lasciando i pensieri su Luke da parte e concentrandomi su Alex e Chase. Il biondo stava davvero dando di matto, si mangiava le unghie nervosamente e si passava le mani nei capelli in continuazione. Comprensibile, visto che deve chiedere al suo ragazzo di sposarlo...

Dopo dieci anni, Chase si è finalmente deciso a chiedere a Lowe di sposarlo. Io ed Alex aspettavamo solo quello; infatti, quando quella mattina ci aveva chiamati dicendoci che doveva parlarci di Lowe, entrambi avevamo pensato che ci aveva chiamati per aiutarlo ad organizzare la proposta di matrimonio più bella del mondo ed eravamo stati felicissimi di confermare le nostre teorie.

«Cosa potremmo fare? Deve essere indimenticabile. Ma se poi mi dice no? Se suo padre si oppone e ci fa lasciare? Oddio, no. Non voglio perdere Lowe», blaterò, passandosi una mano fra i capelli per l'ennesima volta.

Scossi la testa. «Spiegami per quale motivo suo padre dovrebbe opporsi, se lui stesso ti ha dato la sua benedizione», ribattei, «E poi, perché Lowe dovrebbe rifiutare? Ti ama quanto tu ami lui, forse di più. Non rifiuterebbe neanche tra mille anni».

«Michael ha ragione, Chase. Lowe non avrebbe nessun motivo per rifiutare, state insieme da dieci anni e vivete insieme da cinque! È più che ovvio che dobbiate sposarvi. E poi, suo padre non è un problema. Lowe non si farebbe il minimo scrupolo ad andare contro di lui per te. L'ha già fatto, è andato contro entrambi i suoi genitori», Alex continuò, facendo spallucce.

Chase si morse il labbro inferiore. «Già, avete ragione. Ora però devo trovare un modo spettacolare per chiederglielo».

«Potremmo... Fargli una serenata?», suggerì Alex, facendoci voltare entrambi verso di lui, «Presentarci alla sua finestra e suonargli la vostra canzone, poi farlo scendere e... Bam!».

«Non lo so», rimuginò Chase, «Non mi sembra una cosa tanto ad effetto. E poi dimentichi che io e Lowe viviamo insieme».

«Lo facciamo andare da sua madre, dobbiamo comunque coinvolgere i suoi genitori. Magari prepariamo qualcosa di carino- è una bella idea», insisté Alex, determinato. È sempre stato quello che vuole avere sempre ragione, dopotutto.

«Beh, in effetti non è male. Però dobbiamo trovare il tempo per provare senza che Lowe lo sappia. E dobbiamo trovare un'altra chitarra».

«Per l'altra chitarra non c'è problema, potrei chiedere ad Ashton», ci pensai su, afferrando il mio cellulare per mandare un messaggio al mio migliore amico, «Qual è la vostra canzone, Chase?».

Just Saying || Muke (WAYF sequel)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora