6. Questo è amore?

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24 febbraio 2016

"Caro diario,
Non esco di casa da esattamente 17 giorni.
Mio fratello mi ha chiesto se volessi andare con lui a fare la spesa, ma ho detto no.
L'ho visto.
Ho visto il viso deluso di mio fratello.
Quanto male gli sto facendo?"

-


"E-ehi Namjoon."

Avanti Seokjin, scusati!

"Uhm?"

Dai che ce la puoi fare. Devi dire solo due parole.

"Non sapevo di questo posto, è proprio carino." Seokjin rise nervosamente passandosi una mano sulla nuca.
"Ma prima mi hai detto di esserci già stato. " disse Namjoon guardandolo confuso mentre beveva il suo americano.

Ah già, sei proprio intelligente.

Seokjin abbassò lo sguardo sul latte macchiato ancora intatto di fronte a lui che aveva ordinato minuti prima.
Quella giornata non era iniziata nel migliore dei modi, ha dovuto quasi inginocchiarsi a suo padre per lasciarlo uscire da solo senza che suo fratello dovesse andare con lui.
Gli aveva promesso di tornare a casa il prima possibile e così avevano deciso che sarebbe stato fuori solo per un'ora.
Quella mattina l'aveva passata a crogiolarsi tra le coperte, rimandare la sveglia come minimo 10 volte e alzarsi del tutto privo di forze.
Si sarebbero visti nel pomeriggio, ma da quando aveva ricevuto quel messaggio da Namjoon la sera prima era in ansia, fino all'ultimo minuto pensava di cercare una scusa per restarsene a casa.
Alla fine il pomeriggio l'aveva passato a prepararsi il meglio possibile, aveva chiamato Jimin (che quasi era più felice di lui) e alla fine arrivò all'appuntamento addirittura 15 minuti più tardi dell'orario concordato.
Sapeva che Namjoon era una persona gentile e dolce, non voleva di certo impicciarsi nella sua vita come Seokji  lo aveva accusato il giorno prima, ma era proprio per questo che stato agitato.
Non capiva se erano sentimenti negativi o meno, se pesavano nel suo cuore o se da una parte era felice di sentirsi così.
Aveva pensieri contrastanti, appena ricevuto quel messaggio era pieno di gioia, ma nel frattempo cercava scuse per dargli buca.
Forse perché teneva particolarmente alla sua immagine quando si trattava di Namjoon?
Non lasciava che nessuno guardasse le debolezze del suo cuore e vedere qualcuno avvicinarsi così tanto, scatenò una profonda paura in lui, ha cercato di allontanarlo, gli ha chiesto di smetterla di avvicinarsi, ma adesso si ritrovavano uno di fronte all'altro.

Erano seduti al tavolino davanti ad un'enorme finestra che dava sulla strada, un po' in disparte e isolati dal resto delle persone.
Il posto era completamente in legno ed aveva un aspetto vintage con sottofondo della musica classica e molto luminoso. Era un posto calmo e tranquillo, c'erano studenti che studiavano e persone che si rilassavano, ma in quel momento Seokjin era solo nervoso.
Si sentiva osservato dal ragazzo con le fossette, voleva sprofondare e diventare un tutt'uno con il pavimento sotto di lui.
"Mi scusi!"
Namjoon alzò la mano attirando l'attenzione della camerieria.
"Una torta alle fragole per favore." chiese.
La giovane donna tornò poco dopo con una fetta di torta ricoperta di fragole che poggiò sul tavolino di fronte a Namjoon, la ringraziò, e la spostò davanti Seokjin.
"Cosa?" Seokjin chiese confuso alzando lo sguardo dal latte macchiato mentre vedeva la torta davanti a lui.
"Ti piacciono i dolci alle fragole, giusto?" Sembri giù di morale, spero possa tirarti su avrebbe voluto aggiungere Namjoon, ma si limitò a sorridere al ragazzo di fronte a lui.
"Ah.. si, grazie."
Lo sguardo di Seokjin saettò dalle fossette di Namjoon alla torta e prese la forchetta tra le dita.
Stava per portarsi il pezzo di torta alla bocca ma fermò la mano a mezz'aria. Appoggiò delicatamente la forchetta nuovamente sul piattino prima di iniziare a parlare.
"Mi dispiace per ieri, non avrei dovuto reagire in quel modo."
Si scusò timidamente torturandosi le mani sotto il tavolo, il rossore si diffondeva lentamente lungo tutto il collo.

Quel Giorno Di Settembre Where stories live. Discover now