10. Non piangere, mi fa male

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Namjoon sei tu che gridi in quel modo?
Mi si spezza il cuore sapere che la causa di quel pianto sono io.

Namjoon strinse forte la fredda mano di Seokjin, tanto che le nocche divennero bianche.
Singhiozzava parole senza un filo logico.
La stanza era fredda, si sentivano solo il "bip" delle macchine e l'eco del pianto disperato di Namjoon che rimbombava nella stanza.

Smettila.
Smettila ti prego.
Mi stai facendo del male.

"Ti prego svegliati." pianse.

Anzi.
Sono io che ti sto facendo del male.
Non so se sarà l'ultima volta che ti vedrò o sentirò.

"Ti amo così tanto.." tirò su col naso, accarezzandosi la guancia con quella piccola mano quasi senza vita.

Giuro che ti ho amato dal primo momento.
E mi pento di non averlo capito prima.
Di non averti dedicato tutto l'amore che meriti.

"Se solo ti avessi riportato a casa invece di tenerti con me.."
Il pianto di Namjoon si fece ancora più disperato.
Le lacrime rigavano il suo viso rosso mentre il suo cuore andava sempre più in frantumi.
"Se solo non ti avessi ascoltato." singhiozzò, la fronte premuta contro il petto del ragazzo dai capelli neri.

Perché tu meriti più di qualsiasi altro l'amore.
Tu che mi hai spinto oltre i miei limiti.
Tu che non ti sei arreso.

"Svegliati.."

Che mi hai rivolto la parola anche quando ancora non sapevo chi tu fossi.
Che anche adesso, mi tieni ancora la mano.
Non piangere.

"Mi senti Seokjinnie, non è vero?"

Si Namjoon, la sento la tua mano.
Sento anche le tue lacrime, sul mio petto ma anche nel mio cuore.

"Sono così fottutamente innamorato di te." sussurrò, alzando lo sguardo sul viso inespressivo.

Si, ti sento che mi dici di amarmi.
Sento anche come dici di odiarti, di non amarti e che sono io la causa della tua felicità.

"Ti prego fai qualcosa, qualsiasi cosa."

E mi fa male non poter fare nulla.
Fa male sentimi abbracciato e non poter ricambiare.
E quelle labbra, ora sulle mie guance, quanto le vorrei sulle mie.
Si, proprio così.

La porta della stanza si spalancò improvvisamente, rivelando un ragazzino biondo che respirava affannosamente, io suo sguardo saettò su tutto il corpo steso di Seokjin.
"Tu devi essere Namjoon?" ansimò.

È Jimin?
Ti prego aiutalo.
So che piangerà un sacco e che adesso si sta solo trattenendo per mostrarsi forte, ma è ancora un bambino.

"Jimin.. ?" Namjoon lo riconobbe, avevo lo stesso viso angelico della foto, ma adesso era corrucciato e pallido. Anche sul suo viso il sorriso era scomparso.
Il biondino si avvicinò frettolosamente al corpo del suo amico che giaceva in quel lettino d'ospedale.
"Cosa è successo?" rivolse a Namjoon.

Sento altre due voci, forse sono gli amici di Jimin?
Oh e c'è anche mio fratello?

"Dimmi cosa è successo Namjoon." il suo sguardo intriso di un miscuglio di rabbia e tristezza.

Sento anche mio padre, sta piangendo e urlando anche lui qualcosa fuori dalla stanza.
Dice di sentirsi in colpa, anche lui.
Se solo sapesse che è solo grazie a lui se sono ancora qui.
Stanno piangendo troppe persone, smettetela vi prego.
Soprattutto tu papà, tu sei l'ultima persona che voglio sentire piangere.

Namjoon abbassò lo sguardo e si morse fortemente il labbro inferiore, il sapore di ferro inondò la sua bocca.
"I-io non.. Ad un tratto n-non r-respirava più e-"
La sua voce si trasformò in una crisi di pianto.
Il fratello di Seokjin gli posò una mano sulla spalla e lo allontanò per tranquillizzarlo.
Si sentiva impotente, odiava guardare l'amore della sua vita andarsene senza che lui potesse fare qualcosa.
Faceva troppo male.
"M-mi dispiace, avrei d-dovuto riportarlo a c-casa."
Si afferrò i capelli saldamente.
"M-mi dispiace, mi dispiace.. N-non sapevo cosa fare.."
"Non è colpa tua Namjoon." il fratello di Seokjin cercò di consolarlo al massimo delle sue forze, ma la sua voce era piatta e anche lui era distrutto, era inutile.
Nessuna parola poteva consolarlo e mai lo avrebbe fatto.

Jimin si avvicinò all'amico e osservò il viso privo di qualsiasi espressione. Faceva strano, Seokjin era sempre stata una persona allegra a cui non mancava mai io sorriso. E adesso, l'espressione priva di vita non gli stava bene. Non gli si addiceva.
Jimin afferrò la sua mano, si chinò su di lui e iniziò a tremare, pianse silenziosamente.
Il suo amico, Taehyung, lo circondò con un braccio sostenendolo per non far cedere le sue gambe.
Jungkook invece se ne stava in disparte a guardare la scena più straziante che avesse mai visto.
Non si conoscevano tra di loro, ma il dolore che provavano era lo stesso.
Si sentivano singhiozzi, pianti, sussurri e sensi di colpa in quella stanza fredda.
O forse era Seokjin il più freddo, non la stanza.
L'atmosfera depressa fu bruscamente interrotta dal medico che entrò, invitando tutti i presenti a uscire.
Jimin si allontanò con difficoltà appoggiandosi al migliore amico, dopo averlo guardati un'ultima volta.
Namjoon invece si riavvicinò e abbracciò Seokjin più stretto che poteva, nonostante il medico lo intimasse di lasciare in fretta la stanza.

"Non morire." sussurrò al suo orecchio.
Le lacrime bagnarono le guance non più rosee di Seokjin e, dopo uno sfioramento delle loro labbra, si staccò e uscì dalla stanza nonostante il cuore gli dicesse di rimanere lì.
I piedi si spostarono a fatica dalla stanza e l'ultima persona che uscì fu il fratello di Seokjin, che diede l'ennesima forte stretta alla mano del fratello privo di coscienza.
Gli sfiorò la guancia con le dita e sorrise, gli occhi pieni di lacrime e le labbra tremanti.
Erano passate già 6 ore e la speranza diminuiva sempre di più, ma anche poca, c'era ancora.

Quanto vorrei alzarmi e abbracciarvi, la mia mente e le mie emozioni sono ancora qui.
Sono ancora vivo, ma il mio corpo non reagisce.
Se dovessi morire, adesso sono felice. Veramente tanto.
Tutto per merito tuo.
Per la prima volta Namjoon, desidero vivere.

Il tempo scorre, la vita va avanti.
Sento di essere solo.
Il ticchettio incessante dell'orologio.
Quante ore sono passate?
Forse giorni?
Lo sento.
Sento tutto.
Li sento quei pianti ovattati che provengono dalla porta.
Non ho mai sentito mio padre urlare così, neanche quando è morta la mamma.
Vorrei solo scacciare via la sua sofferenza.

Sento un fruscio e il respiro frustrato del medico al mio fianco.
Cosa significa?
Sono ancora vivo, salvatemi.




Spazio autrice
Questo due capitoli sono stati un po' una sofferenza ;^;
Quest'ultimo è un po' corto, ma non volevo aggiungere altro. Il prossimo sarà l'epilogo, è un po' più lunghino anche quello e spero che vi piaccia la fine, tanto come piace a me~
Perdonate tutti gli errori perfavore uwu
Questo viaggio si sta concludendo, ma spero che questa storia rimanga nei vostri cuori, perché ci tengo tantissimo.
Farò un capitolo speciale con i ringraziamenti e chiarirò alcune cose che forse non sono chiare.
Alla prossima stelline ❤️

Quel Giorno Di Settembre Where stories live. Discover now