Capitolo 1

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AMBIENTATA AI GIORNI NOSTRI

ANNA

La sveglia suona alle 7 e già di prima mattina ho voglia che questa  giornata finisca. Mi alzo malvolentieri stropicciandomi gli occhi e stiracchiandomi per più di 5 minuti e vado in bagno a farmi una doccia. Asciugo i capelli e mi vesto con un jeans, una maglietta corta nera e un paio di converse basse. Raccolgo i capelli in due trecce alla francese e scendo in cucina per fare colazione. Trovo la mia madre adottiva, Marilla, a preparare dei deliziosi pancake. Le do un bacio sulla guancia e mi siedo a fare colazione con lei. Marilla e Mattew, suo fratello, mi hanno adottata quando avevo undici anni ed ero in una casa famiglia. I miei genitori biologici sono morti quando avevo 2 mesi, non ricordo nulla di loro. Quando sono arrivata a casa Cuthbert mi hanno accolto come se facessi già parte della famiglia e io, ormai, mi sento al sicuro con loro. 

Marilla ha una migliore amica che io considero come mia zia, infatti la chiamo "zia Jane" da quando l'ho conosciuta. Zia Jane ha 2 figli: Mary, 2 anni più grande di me e la mia migliore amica e Gilbert, mio coetaneo e acerrimo nemico. Io e quest'ultimo abbiamo iniziato con il piede sbagliato e non siamo più riusciti a non odiarci a morte. Ricordo ancora il giorno in cui lo conobbi:

Flashback

Sono da poco arrivata a casa Cuthbert e Marilla mi sta presentando Jane, la sua migliore amica da sempre, e i suoi due figli: Mary e Gilbert. Mary è molto simpatica e dolce e siamo qui a chiacchierare da ore. Gilbert non sono riuscita bene ad inquadrarlo, ci sta guardando in silenzio da quando si è presentato. Devo ammettere che è molto carino: ha dei grandi occhi nocciola e i capelli castani ricci  e scompigliati. Mi sembra un ragazzo dolce, ma appena gli chiedo se vuole stare un po' con noi mi guarda con disprezzo e dice:<<Non mi va di giocare con te, pel di carota>> a questo punto mi alzo, prendo un libro bello pesante e glielo sbatto in testa urlando:<< Beh allora non ci parlerò mai con te!!>>

Fine flashback

Da quel giorno ci parliamo, si, ma con sarcasmo, frecciatine e tanto, ma tanto odio. Lui mi ha soprannominata "carotina" e io l'ho sempre odiato per questo. Mi prende spesso in giro per i miei capelli rossi, cosa che non ho mai sopportato da parte di nessuno, da quando ho memoria. I miei capelli sono sempre stati una vergogna per me. Avrei sempre voluto assomigliare alle eroine delle storie d'avventura, che hanno i capelli corvini, castani o biondi, ma mai rossi.

Una cosa che adoro di me sono i miei occhi, che sono un misto tra il grigio e l'azzurro...li ho sempre paragonati ad un cielo nuvoloso. Inoltre amo recitare e scrivere racconti d'avventura e d'amore, sono sempre nel mondo della favole. Lo sono anche in questo momento, persa nei miei pensieri, raccontandovi delle mie qualità, i miei difetti, dei miei amici e nemici. Marilla mi riporta alla realtà...eh si sono in ritardo per la scuola anche oggi. Esco di casa a piedi: ho la patente da quando ho compiuto 18 anni, ma mi piace camminare. Purtroppo, però, noto che si sta facendo tardi. Ormai sono troppo lontana da casa per prendere l'auto!! 

Mi si accosta una macchina. E' Cristian, il fratello di Diana, un'altra delle mie migliori amiche. Ho una cotta per lui da 2 anni. Ha un anno in più di me e va già al college, ma quest'ultimo è in zona e non si è dovuto trasferire. Lo vedo quasi ogni giorno e lo posso considerare uno dei miei più cari e intimi amici.

<<Vuoi un passaggio Anna? Vedo che sei in ritardo>> chiede ridacchiando. Io senza pensarci due volte mi fiondo nell'auto e partiamo a tutta velocità. Parliamo del più e del meno e solo ora noto che i suoi occhi sono molto simili ai miei, azzurri con delle pagliuzze grigie. Ha i capelli neri leggermente lunghi e un sorriso dolce e rassicurante. Arriviamo a scuola e lo saluto dandogli coraggiosamente un bacio sulla guancia. Lui fa il suo bellissimo sorriso e mi saluta. Noto Gilbert all'entrata e alzo gli occhi al cielo...

GILBERT

Anna da un bacio sulla guancia a Cristian e  io contraggo la mascella innervosito. L'ho sempre odiata, ma allo stesso tempo sono protettivo, a modo mio, con lei. Noi due abbiamo un rapporto particolare: la prima volta che l'ho vista ho pensato che fosse una ragazzina strana e bruttarella, ma con il tempo si è trasformata in una ragazza intelligente, astuta, forte e soprattutto bellissima. Però mi tratta sempre male e per questo, essendo molto orgoglioso, come tutta la famiglia Blythe, sono costretto anche io a farlo. Mi passa davanti e io la seguo dicendo :<<Buongiorno anche a te carotina>> e le tiro leggermente la sua treccia alla francese. <<Non rompere Blythe>>esclama afferrandomi il polso per impedirmi di tirarle l'altra treccia. <<Ci siamo alzate di malumore stamattina>> rido sarcastico e lei ribatte sorridendo acida :<<Quando ci sei tu sono sempre di malumore>> 

<<Ti voglio bene anch'io carotina>>le sorrido ironicamente sbattendo le palpebre e le tiro di nuovo la treccia, stavolta più intensamente. Lei stringe il mio polso storcendolo. Faccio una smorfia di dolore...Dio quanto fa male.

<< Ti detesto Blythe>> dice lasciando la presa e andandosene. Mi soffermo a guardarle il di dietro e sorrido. La giornata non poteva iniziare meglio...

TI AMO, ANCHE SE TI HO SEMPRE ODIATOWhere stories live. Discover now