15.𝙉𝙤𝙣 𝙫𝙤𝙜𝙡𝙞𝙤 𝙢𝙤𝙧𝙞𝙧𝙚

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"Oltre cento anni fa, fece la sua comparsa un nemico naturale del genere umano. Tra le due specie esisteva una differenza disarmante, in fatto di dimensioni e forza fisica e ben presto il genere umano si trovò sull'orlo dell'estinzione.
Nell'anno 850 venne aperta una breccia anche nel Wall Rose e fu allora che accadde..."

T/n pov:

Il caldo e l'odore di vomito acido mi fanno girare la testa.
Sono immersa fino alle ginocchia dentro ad un liquido tiepido di colore rosato, che è appiccicoso e terribilmente disgustoso.

Mi guardo le mani, ricoperte di taglie e lividi. Ci metto qualche istante per capire cosa sia accaduto qualche minuto fa.
A rinfrescarmi la memoria c'è la mia gamba squartata, che non riesco nemmeno a guardare. Provo a muovere un passo, ma lancio un grido di dolore non appena mi sposto di pochi centimetri.

"Hai fatto la cosa giusta. Adesso Armin vivrà per te".
Non ho mai voluto morire, come credo sia normale che accada, ma quando ho visto il mio migliore amico sul punto di essere divorato da un gigante non ho esitato a prendere il suo posto.

Credevo che sarebbe stato diverso però, che sarebbe finito tutto subito. E invece no. Mi ritrovo rinchiusa qui dentro a passare gli ultimi istanti della mia vita.

Mi accascio lentamente, mentre una lacrima mi scorre lungo il viso.
Io non voglio morire.
Scossa da singhiozzi incontrollabili comincio a parlare in modo sconnesso, sapendo che nessuno mi potrà udire -Mi dispiace mamma, mi dispiace papà...vi ho delusi, vero? Non volevo finisse così, avevo ancora tanto da dare ai miei amici-

Mi copro la testa con le mani, cercando di trattenere un urlo di disperazione.
Sono arrivata così vicina alla morte anche il giorno della distruzione del Wall Maria, ma lì era diverso.
Avevo ancora la speranza di sopravvivere.

"E allora perché ti arrendi? Combatti con le ultime forze che ti sono rimaste, se devi morire almeno fallo con onore cercando di salvarti. Puoi farcela."
Questa vocina nella mia testa non mi dà tregua.

Molte scelte nella mia vita sono state motivate dal mio bisogno di sopravvivere, ad esempio l'arruolamento come cadetta.

Lancio un urlo, liberando tutto ciò che tenevo oppresso dentro.
Ma non è un urlo di paura o tristezza, bensì di rabbia.
Rabbia pura.

Levi pov:

Atterro sul tetto di una casa con l'aiuto del movimento tridimensionale, mentre il vento mi scompiglia i capelli.

Io e la mia squadra siamo arrivati il prima possibile, ma stiamo già cercando di renderci utili.
Anche se uccidiamo i giganti però, non abbiamo modo di chiudere la breccia.

-Arlert, cosa succede?- mi avvicino a lui mentre pongo questa domanda.
Ha la paura negli occhi, che sono ancora lucidi di pianto.

-Si...- fa una pausa mentre cerca di ricomporsi ed alzarsi -Si tratta di t/n capitano...lei...- non riesce a finire la frase che scoppia nuovamente in un singhiozzo triste.

Resto immobile, tentando di capire se io sia riuscito a cogliere ciò che mi è appena stato detto. T/n? Quella t/n è morta?

Non posso dare troppo a vedere ciò che sto provando in questo momento, ma sono decisamente scosso.
Come può quella ragazza essere morta? No, non voglio crederci.
Non sono nemmeno riuscito a parlarle di ciò che è successo quella sera fuori dalla locanda.
Non sono nemmeno riuscito a proteggerla.

Titubante poso una mano sulla spalla del giovane biondino -Dopo mi racconterai tutto, ma non c'è tempo da perdere a meno che tu non voglia fare la sua stessa fine-.
"Complimenti Levi, sei sempre molto delicato con le parole" mi rimprovero mentalmente, cercando di ammorbidire un po' il mio tono di voce.

Arlert non mi guarda negli occhi, al contrario ha uno sguardo vuoto e triste.
Io sto cercando di tenere impegnata la mente, per non soffermarmi troppo su questa notizia.

È vero, io e t/n non andavamo molto d'accordo... però...
Vengo bruscamente interrotto da una gomitata di Arlert che mi fa cadere di lato.

Mi rialzo arrabbiato e confuso da questo suo gesto, ma poi vedo la mano di un gigante avventarsi nel punto in cui mi trovavo io qualche istante fa.
Sfodero immediatamente le mie lame, pronto a colpire.
Per quello che so potrebbe essere stato proprio questa creatura ad uccidere t/n.

Anche il giovane si sta preparando a combattere, ma li faccio segno di allontanarsi, a questo gigante ci penso io.

Mi avvento su di lui, mirando al punto debole dietro al collo.
È un esemplare piuttosto grande e dalla sua espressione anche assetato di sangue.

È più lento rispetto a me, ma devo comunque fare attenzione.
Mi giro in aria pronto a colpire calibrando la forza del mio colpo.

-Capitano Levi!- la voce di Armin mi fa perdere la concentrazione.
Mi volto per vedere cosa stia accadendo ed il sangue mi si gela nelle vene.
Ci sono altri due giganti, ed uno di questi ha catturato Arlert.

Lo tiene stretto in pugno, mentre lo avvicina piano alla bocca, pronto a gustarlo.

La rabbia mi acceca, ho già perso t/n e non intendo avere il peso della vita di quel giovane sulla coscienza.
Non merita di morire.

Schivo la mano di un gigante e colpisco direttamente quello che tiene in pugno il biondino.
Armin cade, ma fa in tempo ad utilizzare il movimento tridimensionale per allontanarsi senza problemi.

In tutto questo però, non ho fatto caso al secondo gigante, che mi colpisce da dietro facendomi perdere il controllo e sbattere contro una casa.
Non mi era mai accaduto di essere così distratto durante un combattimento.

Cerco di rialzarmi valutando la gravità delle mie ferite, ma prima che io possa fare qualunque cosa noto che ho rotto anche l'ultima delle mie lame.
Merda, questa non ci voleva.

Mentre cerco di spostarmi velocemente vengo afferrato nuovamente e sbattuto a terra.
È una caduta da più di dieci metri, ma riesco ad attutire il colpo grazie al movimento tridimensionale.
Sento un forte crack, ed inizialmente penso sia un mio osso che si spacca. Quando però controllo meglio noto la bombola contenente il gas piegata in un punto, come una lattina schiacciata.

Adesso sono in netto svantaggio contro il gigante, non avendo più armi con cui combattere e l'apparecchiatura rotta.

Il gigante si ferma a fissarmi, valutando la sua prossima mossa.
Non posso fare più molto, se non provare a scappare, ma anche questo sarebbe inutile.

Lancio uno sguardo nel punto in cui poco fa c'era Armin, non lo vedo, spero che si sia messo in salvo.
Se devo morire così almeno spero di aver salvato qualcuno.

Proprio mentre quella creatura mostruosa cerca di afferrarmi, qualcosa di molto più grande di lui lo colpisce alle spalle, mandandolo al tappeto contro una casa.

Quando il polverone dovuto alla calce si disperde riesco a vedere ciò che mi ha salvato la vita.
Rimango senza parole, tutto mi sarei aspettato ma non questo.
Un gigante, un gigante mi ha salvato.

Ciaoooo,
Allora dovete scusarmi per questi quattro giorni senza che io abbia pubblicato nulla, ma avevo un bel po' di dubbi. Ci sono molte persone che vorrei ringraziare, perché ero indecisa sulla pubblicazione di questo capitolo.
Farò una parte dedicata ai ringraziamenti a fine storia, perchè davvero c'è chi mi ha sostenuta tantissimo.

Comunque spero vi sia piaciuto, e visto che oggi sono piuttosto ispirata forse stasera sarà online anche un altro capitolo.
Ho trovato difficile scrivere una scena in cui Levi veniva messo alle strette da un gigante e non sono ancora troppo soddisfatta del risultato. Credo abbiate già intuito cosa sia accaduto, ma non voglio fare spoiler.


𝐅𝐫𝐨𝐦 𝐇𝐚𝐭𝐞 𝐭𝐨 𝐋𝐨𝐯𝐞~𝐿𝑒𝑣𝑖𝑥𝑅𝑒𝑎𝑑𝑒𝑟Where stories live. Discover now