13.𝘾𝙤𝙨𝙖 𝙚̀ 𝙨𝙪𝙘𝙘𝙚𝙨𝙨𝙤?

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T/n pov:

Mi sono svegliata con un mal di testa infernale che non mi dà tregua.
Ho tutt'ora delle occhiaie che creano due solchi profondi ed incavati sotto ai miei occhi in modo indelebile.

Non ricordo molto di ieri sera, ho esagerato con l'alcol senza pensarci nemmeno. D'ora in poi starò più attenta prima di fare cazzate simili.

Nemmeno i miei compagni sono messi troppo bene, a giudicare dalle loro facce e dagli occhi rossi. Si muovono tutti lenti, come un gruppo di zombie.

In questo momento ci stiamo dirigendo verso le mura. Il nostro primo compito è veramente molto semplice: dovremo solo controllare l'efficacia dei cannoni e dargli una pulita.
Nulla di troppo impegnativo.

Non ci siamo ancora divisi tra Gendarmeria, Ricerca e Guarnigione, perciò è quasi come se stessi andando ad allenarmi con i cadetti.
Sembra una giornata come le altre.

Eppure della serata di ieri ho pochi ricordi, frammentati e sconnessi tra loro.
È tutto lucido fino ad un certo punto, dopo di ché non sono più sicura di nulla.

So per certo che ho incontrato il capitano Levi, che stranamente si era deciso a rivolgermi la parola.
Ma poi che è successo? Cosa ci siamo detti?
Mi do un pizzicotto per non far vagare troppo la mente.

Non tutto ciò che è accaduto mi è completamente chiaro, perciò decido di chiedere ad Armin se può rinfrescarmi la memoria.
Regge l'alcol molto bene, anche se non si direbbe.

Mi avvicino a lui posandogli una mano sulla spalla per farlo voltare -Non è che mi spiegheresti che diamine è successo ieri? Non riesco a ricordare tutto e non vorrei aver detto cazzate-.

Di Armin mi posso fidare, non ho paura di parlargli a cuore aperto.
Risponde con il suo solito dolcissimo sorriso -Bhè vedi...sei uscita per prendere una boccata d'aria...- fa una pausa mentre annuisco pensierosa -Poi in realtà sei rientrata dopo un bel po'-.

Resto un secondo ferma elaborando queste affermazioni, non ricordavo di essere stata fuori così tanto -E poi che è successo?-.
Inizio seriamente a preoccuparmi.

-Dopo sei tornata dentro abbastanza arrabbiata. Ti sei seduta vicino a Jean e hai ricominciato a bere borbottando cose incomprensibili tra cui alcuni insulti. Farfugliavi tipo qualcosa riguardo a dei nani credo...-.

Nani? O cazzo.
-E voi mi avete lasciata continuare a bere senza fare nulla?- comincio ad arrabbiarmi, soprattutto con me stessa.

-Vedi, è qui che arriva la parte divertente- Armin parla mentre attraversiamo le piccole vie della città, fra gli sguardi indiscreti dei passanti -Quando ho provato a fermarti mi hai insultato e spinto via. Così ho chiesto ad Annie, visto che siete amiche-.

Doppiamente o cazzo.
Io detesto Annie.
-Ed è riuscita a fermarmi?- domando, conoscendo in parte la risposta.
-In realtà no, si è presa anche due schiaffi in faccia piuttosto forti- replica lui come se nulla fosse.

-Eh?! Due schiaffi?- vorrei fingere di essere dispiaciuta...ma nemmeno la migliore attrice ci riuscirebbe.

-Due schiaffi e un pugno in faccia, più qualche insulto sul suo naso- si infila le mani in tasca senza nemmeno guardarmi.
Sono una cattiva persona se mi piacerebbe tanto scoppiare a ridere e battermi il cinque da sola?
Almeno ieri sera ho fatto qualcosa di utile.

-Dovresti scusarti con lei- la proposta del biondino mi spiazza, ma faccio finta di nulla annuendo -Certo Armin, lo farò-.
Altra bugia.

Rimaniamo in silenzio, mentre cerco di ripescare i ricordi che mi mancano.
Che è successo là fuori?
Perché ero così arrabbiata quando sono rientrata?
Conosco una sola persona che insulterei usando aggettivi come "nano".

Mi riscuoto da questi ragionamenti nel momento stesso in cui arriviamo ai piedi delle mura.
Guardo in alto, spingendo indietro la testa. Sono veramente alte viste da qui sotto, è strano pensare che possano essere distrutte.
Sono così grandi e spesse che il solo pensiero sembra ridicolo.

Mi sento così inutile al loro cospetto, ma allo stesso tempo molto protetta.
Io più di tutti dovrei sapere che però anche qui dentro non siamo al sicuro.
Ho visto con i miei occhi la facilità con cui è andato in frantumi il Wall Maria, quasi come fosse fatto di sabbia.

-Ehy t/n! Tutto bene?- Mikasa si avvicina a me, con la sua inconfondibile sciarpa rossa al collo.
Mi affretto a rispondere e ad unirmi di nuovo al gruppo.

Ormai ho fatto la mia scelta, il Corpo di Ricerca è quello giusto per me.
E allora perché mi sento così? Ho come l'impressione di aver sbagliato qualcosa...ma non è detto che c'entri con l'Armata Ricognitiva.

~Sulle mura qualche ora dopo~
T/n pov:

Non riesco a smettere di domandarmi cosa sia accaduto ieri, nonostante le innumerevoli spiegazioni di Armin.
Mi manca ancora un piccolo tassello del puzzle, ma l'unico che può risolverlo è Levi. Lui era fuori con me, di sicuro sa cosa è accaduto.

È altrettanto ovvio che io non andrò a parlargli. Ora che sono nel Corpo di Ricerca potrei anche finire nella sua squadra, e poi mi toccherà stare con lui ventiquattro ore su ventiquattro.

Da una parte sono curiosa di sapere cosa è successo, perdo la calma molto facilmente, ma da quello che mi hanno detto ero veramente infuriata.
Dall'altra ho paura delle cazzate che posso aver combinato.
Ma adesso basta pensarci, mi sto facendo paranoie assurde.

Finisco di lucidare per bene la base di un cannone, che ora riflette la luce solare in un turbine di colori.
Circa mezz'ora fa Sasha ha rubato dalle cucine della carne che non vedo l'ora di addentare.
Non si direbbe, ma sono una persona molto golosa, ed è da un po' che non mangio qualcosa di decente.

Mi fermo appena vedo il comandante Erwin venire verso di noi, seguito da alcuni soldati veterani.

Cerco di pulirmi le mani il più velocemente possibile in uno strofinaccio che ho a portata di mano.
Credo di avere anche il viso sporco, ma non ho tempo per sistemarmi.

Avvicino la mano chiusa a pugno al cuore, nel nostro tipico saluto militare.
Ha un volto dai lineamenti severi, ma sembra una persona buona e determinata. Chissà cosa vorrà dirci.

Resto in ascolto, come stanno facendo tutti i cadetti, ma mentre il comandante inizia a parlare, sento un rumore improvviso.

All'inizio penso possa essere qualcuno che ha fatto partire un colpo di cannone involontariamente, magari Connie Christa.

Mi volto nella direzione da cui sento provenire il suono, ma vengo accecata da una luce troppo forte perché io possa sostenere la sua vista.

È come se un fulmine avesse colpito il terreno. L'aria si sposta scompigliandomi i capelli mentre mi copro gli occhi con le mani.
Quando li riapro mi si gela il sangue nelle vene: davanti a me c'è un gigante in carne e ossa.

Ciaoooo,
Come va? Spero bene.
Innanzitutto mi scuso se ho pubblicato solo oggi, ma dovevo riordinare i pensieri.
Comunque, finalmente abbiamo avuto una piccola vendetta su Annie. Non credo sia ancora abbastanza, perciò vedrò cosa posso fare.
So che a voi interesserà solo sapere che è successo tra Levi e t/n, ma mi sa che dovrete aspettare ancora due capitoli.
Succederanno molte cose nel prossimo, che stravolgeranno la storia.
Alla pubblicazione di domani ❤️
P.S di solito faccio capitoli da 1200 parole circa, ma fatemi sapere se li volete più lunghi o più corti così mi adatto.



𝐅𝐫𝐨𝐦 𝐇𝐚𝐭𝐞 𝐭𝐨 𝐋𝐨𝐯𝐞~𝐿𝑒𝑣𝑖𝑥𝑅𝑒𝑎𝑑𝑒𝑟Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora