3.𝙉𝙖𝙣𝙚𝙩𝙩𝙤 𝙙𝙞 𝙢𝙚𝙧𝙙𝙖

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T/n pov:

Sono passati già sette mesi dal mio primo giorno come cadetta.
Devo ammettere che ho legato con tantissime persone, più di quanto avrei mai potuto immaginare.

Ho sempre trovato tante difficoltà nel relazionarmi con gli altri.
Dopotutto più una persona ti conosce più sarà facile per lei ferirti.

Come al solito indosso la mia comoda divisa.
Ho voluto provare a farmi fare una treccia da Christa questa mattina.
Ovviamente dopo almeno due settimane in cui mi ha assillata in continuazione con questa richiesta.
Pessima idea sinceramente.

È stata molto carina, ma per colpa sua ora sono in ritardo.
Non sono esattamente dell'umore giusto oggi.
Vorrei solo tornare a dormire al caldo e non allenarmi per tutto il giorno.

Accellero il passo e in men che non si dica mi ritrovo a correre.
Se dovessi arrivare tardi probabilmente dovrei andare avanti fino al tramonto.

Io odio correre, e in generale odio fare movimento fisico.
Mi pento di essermi arruolata? Si, ogni dannato giorno. Avevo alternative? No, nemmeno una.

Vedo Armin e Eren parlare poco più avanti, così giro la testa per salutarli.
In quel frangente vado a sbattere contro qualcuno.

-Ehy stai più attenta a dove metti i piedi mocciosa- mi risponde lo sconosciuto sprezzante.

Ho già detto di avere un carattere di merda? Bè...questa ne è l'ennesima conferma.
Come si permette di parlarmi così?
Se fosse stato zitto avrei potuto fare finta di nulla, ma mi sta letteralmente provocando.

Non l'ho mai visto da queste parti, è probabile che sia nuovo.
Ha gli occhi tendenti al grigio, i capelli neri come l'ebano ed una pelle un poco abbronzata.

-Attento a come parli nantetto. Dovresti girare con un cartello di segnalazione, oppure qualcuno potrebbe anche schiacciarti per sbaglio- replico facendo leva sulla sua altezza.
Probabilmente la reputa un'insicurezza.

Ho sviluppato questa capacità nel cogliere sempre i punti deboli emotivi delle persone. Così che ogni mio insulto possa andare a segno.

Non mi faccio problemi nel parlargli con poco riguardo. È un cadetto come gli altri che per giunta nemmeno conosco.

Mi sarei però aspettata un'altra espressione comparire sul suo viso. Mi aspettavo si sarebbe arrabbiato, invece sembra soltanto confuso.
Che nessuno gli abbia mai risposto male?

-Come ti permetti?- domanda sputando fuori le parole come veleno.
Vorrei replicare, ma sento un braccio afferarmi: è Armin.

Si mette di fianco a me stringendo la presa per intimarmi di stare zitta, iniziando a parlare al mio posto.

-Deve scusarla tanto Caporale Levi. È un po' strana come ragazza e...- non riesco nemmeno ad ascoltare le ultime frasi.

Caporale Levi?
Quel Caporale Levi?
Ho dato del nanetto al soldato più forte dell'umanità?
Oh merda...

Levi pov:

Ha veramente osato rivolgersi con tale sfrontatezza a me?
Avrei reagito diversamente se non fossi rimasto così stupito dal modo con cui ha avuto il coraggio di rispondermi.

È solo sfacciata o ha fegato?
Non saprei, però mi ricorda moltissimo me. Nessuno di un grado così basso mi aveva mai risposto così.

Non ha il fisico da soldato, però sembra piuttosto furba e scaltra. Da come ha ripreso l'equilibrio dopo essersi scontrata con me potrebbe anche essere brava nel combattimento.
È veloce e agile, ma troppo avventata.

𝐅𝐫𝐨𝐦 𝐇𝐚𝐭𝐞 𝐭𝐨 𝐋𝐨𝐯𝐞~𝐿𝑒𝑣𝑖𝑥𝑅𝑒𝑎𝑑𝑒𝑟Where stories live. Discover now