15. The rope

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Ho finito di lavorare nella libreria di Harry da ormai un mese, sono sei settimane che non ci vediamo, non ci incontriamo e non ci sentiamo in alcun modo. Da quando è successo tutto la sera del Mediterrean i rapporti sono rimasti abbastanza congelati. Gemma, Dallas, Harry, Florence e Niall stanno sempre insieme ma io non riesco più. Alla fine pare che ci volesse più tempo per leccarmi le ferite, non è stato così immediato come pensavo.

Non riesco neanche a concepire l'idea di stare con Harry nella stessa stanza, di parlare con lui come se nulla fosse. Altro che convivenza pacifica. Mi sono resa conto che se lo vedessi con una ragazza, se portasse qualcuno a qualche serata, se dovessi vederlo andare via accompagnato, non so come reagirei. Onestamente non sono disposta a scoprirlo. Soprattutto perché non mi sentirei supportata e capita dalle persone che avrei intorno.

Dallas si è scusato mille e mille volte, abbiamo parlato, chiarito, ci siamo confrontati. Ha provato a prendere il discorso di quello che è successo dopo che sono andata via dal locale con Simon ma non ho mai voluto ascoltare in nessun modo. Non voglio saperlo, non mi interessa e non mi riguarda. Avrei potuto evitare di andare via con quel ragazzo? Sì. Ma perché avrei dovuto? Soprattutto perché dovrei sentirmi in colpa nei confronti di Harry quando lui ha fatto la stessa identica cosa! Anche se lui lo avesse fatto come ripicca non cambierebbe le cose, anzi. Dimostrerebbe quello che ho sempre pensato di lui: è infantile, immaturo, egocentrico, egoista, pomposo e orgoglioso.

Gemma mi ha inviato un messaggio questa mattina chiedendomi di passare in libreria a prendere il mio stipendio, così mi sto dirigendo proprio lì in questo momento. So che Harry non ci sarà perché Gemma è stata abbastanza previdente da essere certa di non farci incontrare e di comunicarmelo. Appena entro respiro un po' l'aria di casa. La verità è che amo questo posto, amo l'idea che c'è dietro e l'atmosfera che si vive qui dentro, ho amato anche lavorarci. Mi guardo un attimo intorno e la trovo uguale ad un mese prima se non per qualche foto aggiunta qua e là sui muri. Gemma è dietro la cassa e sta sistemando dei documenti.

«Clem!» esclama appena mi vede. «Sei sempre così bella, mi manca averti qui intorno».

Sorrido serena mentre la guardo negli occhi. «Manca anche a me essere nei paraggi» rispondo.

Gemma sorride un po' triste. «Non manca averti solo in libreria manca proprio averti intorno».

Alzo le spalle senza sapere cosa dire. «Ci vuole solo un po' di tempo, tornerò a farmi vedere più spesso».

«Sai che nessuno ti da' colpe, vero? Avete sbagliato entrambi ed entrambi avete peccato di comunicazione e onestà reciproca. A noi non interessa qualsiasi cosa sia accaduta, sono fatti vostri. Vorremo solo poter vedere entrambi».

Gemma pensa che sia che io non mi faccia più vedere perché mi sento in difetto. Come le spiego che è perché non ho il coraggio di confrontarmi con gli occhi di Harry? Che non ce la faccio a pensare di sentirlo ridere o di vederlo e rendermi conto che abbiamo sbagliato tutto? Come le spiego che non ho il coraggio di ammettere di non aver avuto il coraggio di innamorarmi di lui?

«Era una storia che dovevamo chiudere per il bene di entrambi e per il bene dei nostri amici. Avremmo dovuto gestire tutto in maniera diversa, ormai è tardi. Mi dispiace solo che ne abbiate risentito anche voi ma per il momento non è il caso di stare nella stessa stanza. Non significa che non accadrà di nuovo in futuro» so di essere fredda e distaccata nelle mie parole ma non posso concedermi a troppi sentimentalismi purtroppo. Non so come potrei uscirne.

Gemma annuisce e passiamo a firmare la busta paga e tutto il resto. Mi dà il mio assegno e mi sorride.

«Capisco tutto ciò che mi hai detto ma ti invito lo stesso. Tra due settimane è l'anniversario della libreria e stiamo organizzando una serata per festeggiare, ci sarà musica dal vivo, alcol e tutti noi. Perché non vieni Clem? Farebbe piacere a tutti» Gemma mi lascia tra le mani un volantino pubblicitario della serata.

NarcisistaWhere stories live. Discover now