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il piccolo passò subito la lettera a Louis, che non esito un secondo ad aprirla-"come ha fatto a sapere che l'avrei cercata?"-si chiese confuso

Harry mise in moto la macchina e senza fare domande prosegui lasciandolo leggere

<ps: si può scrivere un ps prima della lettera?non ne ho idea ma lo faccio lo stesso.
Purtroppo se stai leggendo questa lettera vuol dire che sono stata punita, senza motivo, per l'ennesima volta o vuol dire che ho deciso io di farla finita.
Tanto in ogni caso ciò che ho perso è la mia "vita", se così si può chiamare.>

<Sono contenta che tu stia leggendo, sapevo saresti venuto William, o meglio speravo mi avresti cercato dopo la stronzata che ho fatto, forse non avrei dovuto farla lo so, e me ne sono anche pentita, pensa che ho addirittura cercato di riprendermela ma era troppo tardi, ormai era tra le mani del ragazzo rosso.
E si come ti starai chiedendo sono venuta fin la fuori, fuori quell'enorme portone bianco della reggia in cui vivi, ero dietro un cespuglio quando dalla finestra spiavo il rosso che leggeva e ti ho visto sai? sei così carino, uscivi da un auto nera assieme ad altri quattro ragazzi, e c'è una cosa che ho notato più di tutte oltre alla tua bellezza, cioè come guardavi quello riccio Will, nessuno mi ha mai guardata così.
Tanto meno quell'uomo con il quale vivo.

Ma prima di arrivare a questo giorno voglio raccontarti ciò che nessuno sa mio Will, partendo del principio dopo aver mollato quel bambino e te in mezzo a quella strada me ne sono tremendamente pentita e ho sofferto tantissimo, se non l'avessi fatto forse adesso non sarei morta, ma sarei felice con te e quel piccolino.
Purtroppo però sono stata costretta, avevo 17 anni e mio padre vi avrebbe uccisi con le sue stesse mani.
Circa due mesi dopo, il giorno del mio diciottesimo compleanno, ho mollato quei due per sempre e sono andata a vivere da un amica, che mi ha trovato un lavoro e con la quale sono andata a vivere in Olanda l'anno successivo.
Fin lì tutto bene la mia vita andava bene, ho studiato mi sono laureata e volevo trovare un bel marito che mi rendesse felice e con il quale creare una famiglia.
Avevo 24 anni quando incontrai Peter, mi corteggiò, mi fece sentire amata e unica per lui, allora dopo poco decidemmo di andare a vivere assieme, li in Olanda a casa sua, tutto andava bene anche i primi mesi di convivenza solo uno schiaffo ogni tanto quando tornava a casa ubriaco e arrabbiato, ma "mi ama, è solo ubriaco, non mi farà mai del male" mi ripetevo io.
Le violenze aumentarono con il tempo ma io non dicevo nulla, tenevo tutto per me"ti amo, voglio il tuo bene" mi ripeteva la sera quando ubriaco mi sbatteva a letto e voleva per forza fare l'amore con me "l'amore è tutto in una relazione, ed io ti amo" -mi ripeteva quando ero allo stremo delle forze dopo un forte rapporto forzato.
Una notte mentre dormiva, ricevetti una chiamata da qui, era un vecchio conoscente di famiglia •non ci sono più i tuoi genitori• mi disse •devi venire qui, sono stati uccisi entrambi• continuò
Io spaventata lo dissi a Peter il giorno seguente, lui stranamente fu dolce, buono e comprensivo mi capì e mi disse che saremmo partiti subito, non ci credevo era cambiato.
Quelle sera fece addirittura l'amore con me quello vero, quello che non facevamo da mesi, mi baciava e non forzava, per la prima volta dopo tempo non piansi e/o sofferì durante un rapporto.
Ero contenta fosse tornato il mio vecchio Peter, ma questa mia felicità purtroppo non durò molto.

Arrivati qui a in Gran Bretagna prendemmo una piccola casa in affitto in un condominio vicino al quartiere dei miei e dopo aver messo a posto i conti lasciati in sospeso dei miei genitori con gli avvocati delle casa bruciata, provammo a tornare in Olanda ma i soldi non bastavano, Peter non aveva un lavoro e iniziò a riprendersela con me"se non avessi assecondato questa tua stupida idea di tornare qui per quei coglioni dei tuoi genitori adesso non staremo così"mi urlava.
Iniziò a picchiarmi di nuovo, sempre di più e io non potevo fare nulla se non che subire, era passato dal "ti amo, voglio il tuo bene" al "lurida puttana scopami o ti costringo e ti faccio male"in un batter d'occhio avevo il corpo pieno di lividi e piangevo perennemente, ma anche questo a lui dava fastidio, non dovevo piangere, sennò mi asciugava lui le lacrime a suon di sberle.
Circa due settimane fa scrissi quella lettera, dopo una chiamata da parte di Peter che diceva•ho scoperto che non molto lontano da qui abita quel coglione di cui mi hai parlato con il quale hai avuto quel lurido bambino, vive con una famiglia di ricchi, sono molto tentato di entrare in casa loro picchiare sia lui che quel neonato orrendo, ma se tu racconterai la verità su tutto forse non lo farò, rovinagli la vita amore, un bacio•
Tornò a casa e quasi mi costrinse a scrivere, io non esitai, non volevo altri lividi.
Lui spedì tutto immediatamente, ma io il giorno seguente mentre era via chissà dove uscii di casa e venni a cercarti all'indirizzo dove Peter spedì la lettera, ero pentita e volevo rimediare.
Mi fermai con dietro delle siepi e vidi un uomo con i capelli rossi e alto con la mia lettera in mano, pensai di aver commesso un grande errore, non avrei dovuto rovinare la vita anche a te. Tu almeno eri riuscito a scappare da questa vita orrenda e a viverne una migliore. Non avevo alcun diritto di metterti i bastoni fra le ruote.
Tornai a casa un po' tardi quella sera l'autobus fece ritardo e trovai lui li arrabbiato nero, sul divano con la cinta in mano, quella fu la penultima volta in cui mi picchio, la mia faccia grondava sangue e mi strappò i vestiti di dosso"dove cazzo sei stata lurida puttana"mi urlava poco prima di lanciarmi sul pavimento e stuprarmi li, per l'ennesima volta.

Io adesso sono morta, o a causa sua o perché mi sono uccisa, non ne ho idea, Non posso più vivere così, questa non è una vita, e dato che scappare da lui sarebbe inutile, aspetterò con paura che torni anche questa sera e spererò che non sia arrabbiato o ubriaco. Ma domani se non lo farà lui stasera andrò ad uccidermi.

Sappi Louis che ti ho voluto tanto bene, sei l'unico che mi ha davvero amata nonostante tutto. Spero la signora lili ti consegni questa lettera e spero tu possa essere felice anche per me, da a mio figlio ciò che io non gli ho mai dato.
Buonanotte per sempre la tua Fil>

Louis terminò le due pagine in lacrime, non riusciva a fermarsi-"non meritava tutto ciò, non era cattiva, meritava anche lei una vita normale e felice"-disse singhiozzando e passando la lettera ad Harry.

L'auto era ferma davanti il MCDrive quando anche Harry la lèsse e iniziò a piangere-"mio dio"-non disse altro cercando di trattenere le lacrime

Doveva essere forte in quel momento, l'uomo che amava aveva bisogno di lui, doveva consolarlo.

Trattenne le lacrime e lo abbracciò più forte che potè-"tranquillo, piangi quanto vuoi, capisco come possa averti fatto star male questa storia."-lo rassicurò.



Intanto a casa James guardava il TG

<ennesimo femminicidio, Filomena Marra, una povera giovane donna di soli 26 anni è stata uccisa ieri dentro il suo stesso appartamento dal suo compagno Peter Jansen, Il suo corpo è stato trovato in casa da una vicina che bussò per informarsi dopo aver sentito nuovamente molte urla in casa, l'uomo ormai non c'era più e la donna era morta dissanguata. Si presuppone sia scappato in Olanda la città da dove proviene, le ricerche continueranno, non sarà l'ennesima donna morta invano.>

Mio Dio è lei, capì subito James che cercò di contattare Louis con scarsi risultati, il suo telefono ormai era scarico e Harry aveva il silenzioso.

Quella notte Harry non volle portarlo a casa, Freddie non avrebbe dovuto vedere suo padre così, allora decise di portarlo lontano da tutto e da tutti per farlo tranquillizzare un po'.

Erano solo loro due in una camera d'albergo,
fece sfogare e piangere Louis più che potè, per fortuna poche ore dopo si tranquillizzo e si addormentò tra le sue braccia come un angioletto, era così piccolo dolce, ed il riccio soffriva tantissimo a vederlo star male, non sopportava di venderlo soffrire, gli si fermava il cuore solo a immaginarlo tremare e singhiozzare o piangere.

THE UNCLE! -larry stylinson Where stories live. Discover now