"l'incubo"

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Arianna
Erano circa le 2 di notte, come la solito non riuscivo a dormire, sapevo che Cinque stava nella stanza dall'altra parte del corridoio, ma non ero sicura che mi avrebbe sentito se avessi avuto una delle mie crisi, e questa cosa mi faceva preoccupare.

Dovevo dire che questa stanza era davvero buia.

Avevo paura dal buio? No, avevo paura dell'effetto che aveva sui miei poteri e sulla mia mente.

Finalmente sono riuscita ad addormentarmi, ma ebbi un incubo.

Tutto in torno a me era buio, era come una specie di camera senza confini.

Ero seduta su una sedia di legno, ero legata con delle corde, e non mi potevo muovere.

Ad un certo punto in lontananza vidi Cinque, si avvicinava sempre di più a me, fino a posizionarsi a circa 3 metri di distanza da me.

Arianna:Cinque, ti prego slegami.

Era fermo lì davanti a me senza fare niente, il suo volto era impassibile.

Subito dopo dietro di lui si poteva vedere un'altra figura, era anziano, e più si avvicinava più distinguevo il suo volto.

Era mio zio.

Mi inizio a divincolare senza però riuscire a muovermi.

Arianna:Cinque attento dietro di te, è lui! È mio zio ti prego fa qualcosa.

zio:ti sono mancato nipotina?
Arianna:allontanati da me, allontanati da lui!
zio:oh non fare la difficile, Arianna, sei ancora la mia bambina?
Arianna:NO VATTENE VIA, NON TI AVVICINARE!

Adesso la mia più grande paura era che Cinque non riuscisse a proteggermi dalle mie paure, e mio zio era la mia paura.

Riesco a svegliarmi.

Sono dinuovo nella camera di Ben fortunatamente, ero sudata, stavo sudando freddo, avevo disordinato tutto il letto, mi stavo muovendo troppo.

Avevo il fiatone, mi guardavo in torno, e nella penombra comparve lui, dinuovo lui, i miei poteri avevano preso possesso del mio sogno e della mia mente.

zio:ti sono mancato Arianna, ti va di fare un gioco?

Si stava avvicinando sempre di più, fino quasi a sfiorarmi.

Arianna:CINQUE! CINQUE!TI PREGO!

Cinque
Erano le 3 di notte circa, mi sveglio di colpo sentendo qualcuno urlare, era Arianna, cazzo.

Mi precipito per andare da lei, apro la porta di scatto.

Era seduta con i piedi al petto e la testa tra le ginocchia, si stava tenendo le orecchie con le mani, e stava piangendo.

Cinque:Arianna! Arianna! Svegliati. Arianna puoi farcela.
Sono qui, sono Cinque.
Ti prego ascoltami, Arianna mi senti?

D'istinto le tolgo una mano dall'orecchio e la stringo forte.

Ebbe uno spasmo e ritornò alla realtà, si guardò in torno e poi mi guardò dritto negli occhi.

Aveva pianto.

Pensavo che l'avrei sentita, non mi sarei mai permesso che vivesse dinuovo nel suo sogno, ma questa volta non sono riuscito ad impedirlo, mi sentivo talmente in colpa.

Arianna:CINQUE!

Si alzo di scatto e mi abbracciò, aveva il fiatone, mi stringeva forte.

Non mi ha mai raccontato su che cosa fossero i suoi incubi, ogni volta che cercavo di iniziare a parlarne cambiava discorso.

~non capisco se tu sia il mio sogno o il mio incubo peggiore~ ❤FIVE HARGREEVES❤️Where stories live. Discover now