Prima volta

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"Chihiro svegliati!

La mattina seguente mi svegliai tardissimo! Era da tanto tempo che non dormivo così bene.

Ci facemmo una passeggiata, in effetti ora che ci penso era la prima volta anche che parlavamo di cose al di fuori del viaggio.

"Haku che fine ha fatto Rin?"

"Quando te ne sei andata, anche lei ha deciso di andarsene."

"Ah me lo aveva detto che il suo sogno era quello di fuggire via con il treno; sai dove è andata?"

"No..."

"Invece Kamaji?"

"Il vecchio Kamaji è rimasto a gestire le caldaie."

Quanto mi sarebbe piaciuto rincontrarli...

"Haku dove stiamo andando?"

"Presto lo vedrai!"

Camminammo per un po' fino a quando non ci ritrovammo davanti il mare!
Che bello che era...
Ci sedemmo su un tronco. La spiaggia era deserta; sembrava quasi un appuntamento!
Rimanemmo in silenzio. Mi voltai verso haku: aveva una coda alta, una camicia leggermente sbottanota bianca, come il colore della sua pelle. Come al solito era bellissimo!
Quello era il momento giusto, mi alzai.

"Haku... sicuramente saprai già quello che ti sto per dire, ma ora fammi parlare.
Io ti amo!"

Mi girai e per osservare le sue espressioni. Mi guardava senza far trasparire nessuna emozione.

"Io... non ce la faccio più... non capisco mai cosa pensi, cosa provi... e questo mi fa impazzire."

Stavo tirando fuori tutto quello che mi tenevo dentro.

"Tu non capisci quanto ti amo! Ti amo talmente tanto che potrei urlarlo a tutto il mondo e riuscire a far sentire la mia voce anche in quello degli spiriti.
Quando sto con te è come... è come se tutto si fermasse.
Lo so che sono solo i sentimenti di un'umana, ma per me sono tutto
Domani me ne andrò, ma prim..."

Si alzò, si avvicinò a me, mi baciò.
Finalmente ero riuscita a scaldare il suo cuore.

Rimanemmo alla spiaggia fino al tramonto, per poi ritornare al tempio.

Prima o poi le situazioni imbarazzanti dovevano arrivare. Ci ritrovammo in stanza seduti uno difronte all'altro.
Lui non muoveva di un millimetro i suoi occhi dai miei; erano glaciali.

Durante le mie ricerche studiai che i draghi, come altri animali, dopo essersi scelti il partner staranno con loro fino alla morte.

Non sapevo come rompere il ghiaccio dato che lui non si muoveva di una virgola.
Allora mi avvicinai e questa volta fui io che lo baciai.

A quel punto mi prese per le spalle e mi fece sdraiare su un futon posizionato proprio vicino a noi.
Ero così agitata che non avevo la più pallida idea di cosa dovessi fare.
Cominciò a slacciarmi lo yukata. Mi sorrise e disse:

"Ora sei mia".

Il ritorno alla  Città Incantata Where stories live. Discover now