Parte 19

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Jack

"Jack, svegliati! È solo un incubo."

Spalanco la bocca alla ricerca di aria, la vista ancora annebbiata non mi permette di distinguere i lineamenti della figura che ho difronte.

Due occhi azzurri mi pietrificano.

Mi porto una mano al petto, cerco di afferrare quell'organo impazzito che palpita forsennato nel mio costato.

Due pozzi mi guardano, tentano di rassicurarmi.

Ma falliscono nel loro intento.

Mi alzo di scatto, la voglia di scappare da loro mi corre nelle vene, nei tendini, nei nervi.

"Ehi, sono io, Jack!"

Sbatto le palpebre, a quella voce. E lo vedo, il viso della biondina mi osserva accigliato.

Giro la testa a scatti. Sono ancora nel loro salotto: Judy stesa sul divano dorme indisturbata, Angel, d'altro canto, soppesa le mie mosse confuse.

Mi schiarisco la gola secca, bevo la mia saliva, ma ne sono a corto.

"Scusa, Angel, ti ho svegliato?"

"Cosa è successo?"

"Non... Non lo so. Che ore sono?"

"Le sette. Avete dormito sul sofà tutta la notte. Mi puoi aiutare con la colazione, sono una frana a preparare il caffè con la moca."

Annuisco, ma prima di dirigermi in cucina, mi fiondo in bagno.

Sono davanti allo specchio e quasi non mi riconosco. La pelle lucida, sudata, la barba da rasare, i miei occhi...

Oceano. Il colore di Josh?

Mi passo le mani nel tentativo di cancellare quella sfumatura che non mi appartiene.

Sbatto le palpebre e li ritrovo, verdi, un po' opachi.
Distolgo lo sguardo, apro l'acqua e la lancio a due mani sulla faccia.

Sfrego via la stanchezza che mi sta giocando brutti scherzi. Non vedo altre alternative... Deve essere questo, un tiro mancino del mio cervello.

Verde limpido.

Lascio andare il respiro e ne accolgo uno nuovo: dentro, fuori, dentro, fuori.

Rieccomi.

Judy

Un campanello.

"Vado io! Mamma, buongiorno!"

Troppo entusiasmo per i miei gusti. Anzi, mi sembra che Angel sia troppo euforica per essere... Mattina?

"La tua biondina è sempre così carica alle sette e mezza?"

È qui. Non è andato via.

"In questo momento non mi ricordo neanche il mio nome."

Indosso una maschera per celare lo stupore che la sua sola presenza ha dipinto sul mio volto.

"Per quello ho i rimedi migliori."

Le sue labbra mi stampano un bacio delicato sulla guancia e i miei sensi si attivano all'istante.

"Il primo direi che ha funzionato. Cosa ne pensi di una tazza fumante di caffè nero, come secondo?" 

Mia figlia ci ha riprovato davvero?

"L'ho fatto io, Angel mi ha confidato di non essere una brava barista."

"In questo caso, accetto volentieri."

Mi alzo, sgranchisco muscoli e ossa intorpiditi dalla nottata sul divano.

"Perfettamente Imperfetti" Volume II "Le mie mani, i miei occhi" Where stories live. Discover now