Capitolo 17

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Ovviamente come non potevo non andare?
Ho preso il treno e sono sceso alla terza fermata, a Chelford.

Seguo le indicazioni di Maps per raggiungere il luogo in cui si trova Louis.
Entro in un bar non troppo lontano dalla stazione.
Eccolo lì, seduto in un tavolo abbastanza appartato e con una tazza di fronte a lui, mi avvicino e mi siedo.

Appena mi vede il suo viso sembra illuminarsi.

<<Alla fine sei venuto, stavo per andarmene visto che hai visualizzato i miei messaggi ma senza darmi alcuna risposta>>

<<Sì.. sono venuto. Che dovevi dirmi?>> mi sento un po' un cretino ad essere venuto, manco fosse qualcuno realmente importante per me

<<Niente volevo vederti, vedere se stavi bene>> mi guarda mentre spoglio la giacca

Mi blocco e lo fisso.

<<Stai scherzando?>> mi sto innervosendo e mi sento anche a disagio

<<No Harry, se te lo avessi detto prima ero sicuro che mi avresti dato buca... invece così... beh eccoti qui>> ghigna

La cameriera raggiunge il tavolo nel frattempo non dandomi il tempo di ribattere a Louis.

<<Cosa vuoi ordinare?>> mi dice cordialmente

Non posso dire che non prendo nulla quindi decido di prendere una tazza di the e rimanere.
Non credo che cercare di parlare con Louis o passare del tempo con lui possa essere una cosa così malvagia, mh?
Magari poi decide di lasciarmi perdere e basta.

La cameriera subito dopo aver scritto il mio ordine va dietro al bancone per preparare la mia bevanda calda.

<<Comunque non avevo alcuna voglia di venire, ma avevo pensato che potesse essere qualcosa di urgente. Se volevi uscire così a caso non potevi chiedere ai tuoi amici?>>

<<Nah, non mi va di stare con quei tre deficienti che vogliono soltanto mettersi nei guai>> sorseggia il suo the apparentemente non bollente

La cameriera raggiunge il tavolo e lascia la tazza bollente sul tavolo, la ringrazio accennandole un sorriso: è davvero carina.

<<Che intendi?>> cambio espressione puntando lo sguardo su di lui

<<Sono solo tre coglioni che mi stanno dietro perché sono il giocatore di calcio migliore della scuola, il più popolare e seguito dalle ragazze. Stanno con me solo per farsi vedere ed è divertente vedere come fanno quello che dico io, come fossi il loro padrone>> ride

Resto abbastanza allibito da ciò che sta dicendo, non so cosa rispondere perciò soffio sul mio the e lo sorseggio tenendo lo sguardo basso.

<<Non ho persone che reputo come veri amici>> si tortura le mani

<<Perchè?>> mi esce solo questa domanda

<<Non sono uno che da molta fiducia agli altri>> abbassa lo sguardo

<<E perchè lo dici a me?>> aggrotto la fronte

<<Non lo so>> sospira <<comunque... perchè non entri anche tu in squadra?>>

<<In quella di calcio intendi?>> che domanda stupida

<<No, in quella di danza classica>> prima è serio e poi ride

Ridacchio di rimando.

<<Si hai ragione, scusa... ehm, comunque ci avevo pensato ma risulterebbe difficile visto che ogni giorno devo farmi due ore in giro per andare e tornare da scuola, più le ore scolastiche e in più lo studio a casa... non avrei tempo per seguire gli allenamenti>> mi passo una mano tra i capelli e abbasso lo sguardo sul the

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