Capitolo 3

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Ieri sera mi sono addormentato abbastanza presto, avevo bisogno di recuperare le ore di sonno perse.
Stamattina mi sento decisamente più riposato, sbadiglio spegnendo la sveglia che odio - penso si sia capito.

Un'altro giorno nella nuova scuola è arrivato, fortunatamente oggi è venerdì.
Al sabato non ci sono lezioni, quindi il weekend è sempre libero - o almeno, quasi sempre, ció dipende dallo studio che ci danno per la settimana seguente.

Metto l'uniforme, come ogni mattina, costituita da: camicia bianca, cravatta rossa e blu, pantalone blu scuro e una specie di maglioncino anch'esso dello stesso colore con delle righe sui polsi e sul colletto che riprendono il bianco e il rosso.

Non mi piace molto indossare la divisa, preferirei sfoggiare il mio stile come nella mia vecchia scuola.
Amo il mio modo di vestire.

Scendo a far colazione con mamma, giá indaffarata di prima mattina con i mestieri.
La saluto velocemente prima che scompaia nella piccola lavanderia a fare le solite lavatrici mattutine.
Sbadiglio per l'ennesima volta come ogni mattina.

Scaldo la mia tazza di latte e afferro dalla mensola un pacco di biscotti al cacao appoggiandoli poi sul tavolo.

Faccio colazione senza troppa fretta e raggiungo il bagno per sciacquarmi il viso e lavare i denti.

Maledico i miei capelli guardandomi allo specchio.
Perchè devono essere ricci?
E soprattutto: perchè devono essere così disordinati??
Li sistemo, passandoci le mani, per quanto sia possibile ottenendo una piega piú ordinata.

Dopo essemi guardato un'ultima volta allo specchio esco dal bagno e trovo Gemma appena fuori dalla porta della sua stanza.

<<Buongiorno>> mormoro

<<Giorno>> dice con la sua adorabile vocina assonnata, si strofina gli occhi

Le do una piccola carezza sulla testa e prendo lo zaino dalla mia stanza.
Dopo aver salutato mamma e Gemma esco e raggiungo a piedi la stazione per prendere il treno, stamattina sono in anticipo rispetto al solito ma poco importa.

***

Le ore di lezione sono state abbastanza leggere oggi, posso semplicemente dire che mi sto trovando molto bene con il professore di filosofia, è migliore rispetto a quello che avevo nella vecchia scuola e penso che se lo dovessi dire ad Elisabeth mi odierebbe.

Rido mentalmente al pensiero.

Mi perdo a guardare fuori dal finestrino e penso a Louis, a ciò che è successo ieri e al fatto che oggi non l'ho proprio visto.

Arriccio il naso, vizio che ho quando voglio cercare di non pensare a qualcosa.
Cosa mi importa di lui?

Finalmente arrivo alla mia fermata e raggiungo casa mia in un batter d'occhio.
Oggi devo andare da nonna insieme a Gemma, gliel'ho promesso.

<<Gemma?>> la richiamo, so che è già a casa con mamma e aspettavano solo che arrivassi

<<Sh...>> scende mia mamma dalle scale <<Gemma è nel suo lettino che riposa... non ha avuto una bella giornata, ha finito poco fa di piangere e si è addormentata...>>

Guardo mia mamma abbastanza allarmato e noto che anche lei ha pianto.

<<Cioè? Che è successo?>>

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