Meditare lavando i piatti (pratica)

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Lavare i piatti è un ottima scusa per esercitare la presenza, ossia lo "stare" nel qui e ora, in ogni gesto che compiamo. 

Di solito questo tipo di cose le facciamo PENSANDO AD ALTRO, perché sono gesti automatici e abituali che non richiedono uno sforzo cosciente. Andiamo nel passato, voliamo al futuro e quasi mai siamo nel presente. 


Approfittiamo di questo momento, invece, per fare pratica di consapevolezza.


Fate caso alla vostra postura, mentre lavate i piatti, avete i piedi ben piantati al suolo, o posate il peso su una gamba? Siete ingobbiti o a spalle dritte? Com'è il vostro respiro? Che sensazioni provate, noia, ansia, serenità? Sentite freddo o caldo? 

E ancora... mentre lasciate scorrere l'acqua concentratevi sul suono che emette, sulla schiuma del detersivo, sul profumo che emana...

Prendete il piatto, sentitelo al tatto: è liscio, ruvido, pesante, leggero, ha disegni particolari, di che colore è?


👉Immergetevi completamente nell'azione che state facendo. 


Se vi scoprite ad un certo punto a pensare, per esempio, alla cena che vorrete preparare questa sera, oppure al film che andrete a vedere al cinema con gli amici, riportate semplicemente l'attenzione a quanto state facendo. Con delicatezza. Senza sentirvi di avere fallito qualcosa. E proseguite. 


👉State facendo PALESTRA MENTALE.


Perciò ogni volta che posate i vostri "pesi" mentali a terra, semplicemente risollevatevi, senza farvi problemi se li avete lasciati cadere per qualche secondo. 

✔La distrazione è parte della meditazione. 

Stessa cosa potete farla con qualsiasi altra azione. Divertitevi a provare. ;-)



Immagine da Pixabay.


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