Meditare sul respiro (pratica)

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Ok, ma quando si comincia? Adesso, se volete.

In questo capitolo vi mostrerò un tipo di meditazione classica, molto adatta a chi non ha mai fatto nulla. Non è la mia preferita, ma è un approccio semplice e pratico che vi permette di fare esperienza di meditazione. 

Se meditare è essere consapevoli, non si può solo leggere, bisogna sperimentare direttamente su se stessi. Dovremo cercare di sentirci un po' scienziati o esploratori... alla ricerca di qualcosa che in realtà è già dentro di noi. 


👉INIZIO DELLA PRATICA 

(1) COSTRUIRE IL SETTING 

✔Trovate un angolo tranquillo e sicuro, con temperatura confortevole: una stanza della casa (anche il bagno, se è l'unico posto dove non vi rompe nessuno!) all'inizio è preferibile. Arieggiate sempre l'ambiente chiuso; non accendete candele, né incensi (= le candele bruciano l'ossigeno e se gli incensi non sono naturali rilasciano depositi nei polmoni). Poi basterà un posto appartato in ufficio dove non passa gente, una panchina nel parco, accanto a un ruscello nel bosco. Il luogo che scegliete deve farvi sentire rilassati (anche la vostra solita seduta in corriera o in treno, se non ci sono disturbatori in giro). 

p.s. Se vi trovate all'aperto e  non volete sembrare "strani", indossate degli auricolari, fingendo di ascoltare musica. 

✔Sedetevi comodi (sarebbe meglio non sdraiati a letto, per evitare di assopirvi, soprattutto se siete stanchi) trovando una posizione stabile e confortevole per gambe, schiena, braccia, mani. Usate una coperta, dei cuscini, un tappetino, qualsiasi cosa vi serva per rendere gradevole il momento. 

✔Abbassate le spalle (che solitamente abbiamo sempre un pò sollevate per la tensione)

✔Indossate abiti morbidi

✔Silenziate i telefoni 

✔Predisponete un timer sui 10 minuti (con la sveglia del cellulare, oppure facendo suonare una melodia rilassante di tale durata, in questo caso abbassate il volume al minimo) 


(2) CONTARE I RESPIRI

Cercando di restare immobili, concentratevi sul vostro respiro

✔Contate mentalmente le inspirazioni e le espirazioni, senza forzarle, lasciandole scorrere naturalmente, da 1 a 10. 

"Uno, inspiro... Due, espiro... Tre, inspiro... Quattro, espiro..." e così via, fino a 10, poi ripetete. 

Se vi viene la tentazione di muovervi perché in quel momento la gamba vi si è addormentata o quella cavolo di ciocca di capelli vi è scesa a solleticare il naso, potete farlo, basta che ne siate "consapevoli". Dite a voi stessi: "adesso sposto la gamba, perché è in una posizione scomoda".

Quindi riprendete il conteggio dei respiri. 

FINE DELLA PRATICA👈



Al termine dei 10 minuti, potrete constatare quanto sia stato difficile mantenere la concentrazione su una semplice cosa come il respiro. Potrete avere provato dell'insofferenza, forse vi sono venuti dei crampi, oppure vi siete ricordati che dovevate comprare un ingrediente per la cena, o vi siete immersi senza nemmeno rendervene conto in un ricordo del passato, magari siete stati colpiti da un'ispirazione improvvisa... 

Nel momento in cui quietate il corpo, la mente si anima come una scimmia dispettosa.

Tutto ciò è normale. Avete cominciato ad allenare la mente, ed essa si divincola, si oppone. 

Sentirete una "resistenza", è del tutto normale. Lasciate che accada, senza sentirvi per questo frustrati o pensare che la meditazione non è per voi. Concedetevi di essere imperfetti. Non avete nessuna meta, non dovete arrivare da nessuna parte, né essere numero uno in qualcosa. Siete voi che regalate a voi stessi 10 minuti di tempo. Assaporate questo regalo. 

Meditare insegna ad amare noi stessi per quello che siamo. 


N.B. Vorrei sottolineare che i punti (1) e (2) della pratica indicata sopra sono entrambi parte della meditazione. Mi spiego meglio: anche predisporre il setting è meditare





Crediti immagine: Gert Altmann da Pixabay (copyright free)

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