Meditazioni con oggetto (pratica)

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In tutte le meditazioni che seguiranno lo schema è sempre lo stesso:

1. COSTRUIRE IL SETTING + 2. CONCENTRARSI 


La costruzione del setting riguarda, come abbiamo visto, la scelta di un posto tranquillo, dove vi possiate trovare a vostro agio e non corriate il rischio di venire interrotti. Indossate abiti comodi che agevolino il respiro. Silenziate il cellulare. Predisponete un timer di 10 o più minuti (mi raccomando, evitate suonerie spaccatimpani, meglio suoni delicati, per non ridestarvi di soprassalto dalla meditazione vanificando tutto il rilassamento ottenuto). 

Al termine dei 10 minuti (o del tempo che vi siete concessi), fate dei respiri profondi e stiracchiatevi. 

Entrate e uscite dalla meditazione sempre con gentilezza, anche questi momenti sono, di fatto, parte della pratica. 

La costruzione del setting rimane invariata. Ciò che cambia è l'oggetto della vostra concentrazione...


✔MEDITAZIONE CON OGGETTO

a)oggetto fisico

Potete scegliere un fiore, un soprammobile a cui siete affezionati, un'icona religiosa, un'immagine per voi sacra, una pietra, un albero, una distesa marina, un ruscello, qualsiasi cosa  vi rimandi un senso di benessere, ma soprattutto vi ispiri pace, amore, armonia. (P.S. Non usate mai le candele, fissare la fiamma danneggia la retina degli occhi!)

Nella posizione più comoda per voi osservate, per esempio, il fiore. Colmate il vostro sguardo della sua immagine. Guardatene il colore, contate i petali, notate la forma del calice, inalate il profumo, immaginate la morbidezza delle foglie, studiate i difetti. Ogni vostro pensiero va rivolto al fiore. 

👉Se la mente si distrae, riportatela gentilmente al fiore, una, due, dieci, cinquanta volte, sempre con delicatezza, senza pensare che la vostra distrazione sia un errore o un fallimento. 

Vi state allenando a "restare con l'immagine del fiore". Tutto qui.


b)respiro

Concentriamoci sui nostri respiri. Possiamo contare le inspirazioni ed espirazioni (uno, inspiro, due espiro, tre..), oppure solo le inspirazioni (uno, inspiro ed espiro, due inspiro ed espiro...), oppure solo le espirazioni. 

In alternativa al conteggio, concentriamoci solo sull'atto respiratorio: focalizziamoci sull'aria che entra ed esce dalle narici, cerchiamo di sentirne il tepore, facciamo caso ai movimenti del nostro torace, il suo lieve dilatarsi e contrarsi, senza mai forzare il respiro, lasciandolo scorrere naturalmente. 

Andando più nel profondo: provate a respirare con l'intero corpo, sentendolo come un'unità. Immaginate l'aria che entra da ogni cellula ed esce allo stesso modo, come se foste una gigantesca spugna. ^ ^ (Pratica più intensa ma molto benefica, io la uso sempre all'inizio della meditazione o durante la giornata, mi aiuta a "tornare presente".)


c) oggetto mentale: parola, suono, immagine

Concentriamoci su una parola o una frase, che pensiamo oppure pronunciamo ad alta voce come un mantra. 

Possono trattarsi per esempio di parole che risuonano dentro di noi in modo speciale come "pace", "amore", etc. oppure una frase che ci ispira, un brano tratto da un testo mistico (Vangelo, Corano, scritture buddhiste, Veda, etc.), da una poesia o anche da una preghiera: il nostro rosario (Così snobbato!). Un altro esempio è il famoso mantra "Maranatha" del padre bendettino John Main.

Ripetiamola con calma mentalmente e focalizziamoci sul suono che produce, la forma che ha quando viene scritta, la sequenza delle sillabe che la compongono, il significato profondo. Cerchiamo di "incarnare" quella parola o frase. 

Oppure concentriamoci su un suono (può essere ritmico come il "dong" delle campane tibetane, o il ticchettio di un pendolo, oppure una melodia rilassante, il canto di un uccello, il suono della pioggia o delle onde del mare, etc. In rete si trovano suoni meravigliosi per la meditazione). Anche in questo caso, riempiamo la nostra mente di tale suono, diventiamo noi stessi quel suono

Oppure concentriamoci sull'immagine di un albero, una montagna, un tempio o un luogo per noi sacro. Anche in questo caso analizziamo ogni parte della nostra immagine mentale e cerchiamo di identificarci con essa. Sentiamoci, per esempio, radicati come un albero, stabili, sicuri, tesi verso al cielo con le nostre foglie e rami, ma agganciati alla terra, come tramiti di energia; oppure forti e immoti come una montagna, invincibili e saldi in noi stessi. O ancora percepiamo la sacralità della nostra vita, come se fossimo un tempio, vediamoci preziosi e unici. 


La meditazione dell'albero è fantastica quando ci sentiamo in balia degli eventi e un poco insicuri. Scegliete quella che fa per voi, anche in base al momento che state vivendo.




Crediti immagine: Ralf Kunze da Pixabay (copyright free)

MEDITAZIONE facile (guida)Where stories live. Discover now