semishira

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Pride Enough For Two

pairing: semishira |semi-shirabu|
ratinf: fluff
di satyrsyd37 su ao3

"Cos'è questo?" Gli chiese Shirabu.

Semi aggiustò la sciarpa a strisce arcobaleno intorno al suo collo.

"È la settimana del Pride e io sono fottutamente gay."

"Oh." Shirabu esaminò la sciarpa, il suo sguardo curioso che spaziava sulle sue strisce, ma Semi non riuscì a leggere la sua espressione. Non era disgustato o ostile, non imbarazzato o disagio, solo curioso.

"È un problema?" Chiese sospettoso.

"Che cosa? No, non sono uno stronzo omofobo, se è questo che stai pensando", affermò Shirabu, il suo sguardo ancora fisso sulla sciarpa di Semi.

Il suo collo iniziò a bruciare. Semi aggiustò ulteriormente la sciarpa, tirando le estremità. Lui sogghignò: "Allora cosa cazzo stai fissando?"

Shirabu si accigliò, arricciando il naso e incrociando le braccia. Piccola merda. "In realtà, stavo per chiederti un consiglio, ma non sembri molto ansioso di parlare con me."

Semi alzò gli occhi al cielo. Una parte di lui voleva solo allontanarsi dal piccolo e maleducato prodigioso alzatore, ma gli piaceva quando i suoi compagni di squadra andavano da lui per un consiglio. "Che tipo di consiglio?"

Un rossore roseo iniziò ad offuscare le guance di Shirabu. "Come lo hai saputo?"

"Che sono gay?"

Shirabu annuì.

"Per me, non è stato molto difficile capirlo", disse Semi con un sospiro di soddisfazione, segretamente felice di aiutare Shirabu in questa faccenda. "Non avevo mai veramente capito il modo in cui gli altri ragazzi parlavano delle ragazze. Alla fine, ho capito che il modo in cui gli altri miei amici parlavano delle ragazze era quello che provavo per i ragazzi. Ho avuto la mia prima cotta per un ragazzo alle medie. Non sapevo che fosse una cotta fino a più tardi, ma ripensandoci era abbastanza ovvio. Mi sorprendevo a fissarlo, tutto il tempo: il suo viso, i suoi occhi, le sue labbra. Era strano, perché volevo toccarlo, baciarlo, ma volevo anche solo stargli vicino e renderlo felice".

Shirabu sembrò considerare la cosa, il leggero rossore che ancora gli adornava le guance. "Non ho chiesto la tua storia di vita."

Sogghignò "Bene, questo è quello che hai avuto invece. Sei tu quello che ha chiesto", osservò Semi. "Perché? Pensi di essere gay?

Lo sguardo di Shirabu finalmente si staccò dalla sua sciarpa e si spostò nello spazio tra i piedi di Semi. "...probabilmente."

"Probabilmente?"

Le sue labbra si incresparono. "C'è ... qualcuno... un ragazzo... per cui provo ...dei sentimenti. Sentimenti come quelli che hai descritto."

"Oh?" Disse Semi con un sorrisetto. La piccola merda ha una piccola cotta di merda. Una piccola cotta gay di merda. Quanto adorabile. "Chi è?"

"Come se te lo dicessi," lo schernì Shirabu, ma il rosa acceso delle sue guance tradiva il suo imbarazzo, rovinando il suo comportamento indifferente.

Il ragazzo più giovane si guardò i piedi e si avviò nella direzione opposta.

Semi gli afferrò la spalla prima che potesse andarsene. "Aspetta", disse. Shirabu era andato da lui per un consiglio e Semi pensava che si meritasse qualcosa di più che prenderlo in giro, anche se Shirabu era, beh, Shirabu. "Ehi, se hai bisogno di aiuto - con qualsiasi di queste cose - sono qui per te. Se hai bisogno di qualcuno con cui parlare. O consigli sugli appuntamenti", disse con un ammiccante occhiolino.

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