VII

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La DM era un'agenzia ricca, per questo non aveva badato a spese affittando un intero locale per l'evento. Il debutto della loro nuova promettente solista meritava una festa in grande: l'attico di un grattacielo sembrava proprio la location perfetta.

Un lungo tavolo da buffet era stato imbandito e spostato a ridosso del muro, ma nessuno sembrava ancora attratto dalla cena. La maggior parte delle persone sedeva nella zona aperitivo sorseggiando vino e parlando ad alta voce, il resto se ne stava in piedi nella sala in gruppi più o meno numerosi. Sulla destra c'era un'altissima porta a vetro tramite il quale si accedeva alla terrazza: Miyeon immaginò che molti altri dovessero essere lì fuori.

"Kim Namjoon!" quasi urlò una voce dalla sinistra dei due ragazzi. 

Miyeon cercò la persona che aveva parlato, ma il piano bar era affollato e gremito di persone che ordinavano martini e ginger ale. Oltre il bancone degli indaffarati baristi stappavano bottiglie e scuotevano shaker circondati da una cacofonia di voci.

"Namjoon!"

Ah, eccolo. Un uomo basso, con la pancia prorompente stretta nel blazer e ormai pochi capelli (grigi) sulla testa era quello che continuava a chiamare Namjoon.

"Si comincia" le sussurrò il ragazzo al suo fianco mentre raggiungevano un gruppo di cinque persone. Miyeon sfoggiò un civettuolo sorriso, rischiando di perderlo appena riconobbe i due avvocati della sera al Madame. Attaccate al loro braccio c'erano quelle oche delle loro accompagnatrici.

"Namjoon! Che bello vederti, ragazzo, e in meravigliosa compagnia vedo".

"Chi abbiamo il piacere di conoscere?" chiese una delle due ragazze che aveva una fastidiosa voce nasale. Cercò lo sguardo complice della propria amica, ma l'altra era impegnata ad osservare Miyeon con un ghigno disgustato sulla faccia.

"Lei è la mia..." il corpo di Namjoon s'irrigidì sotto tutti quegli occhi che lo osservavano. "La mia... Miyeon".

Uno dei due avvocati, Sanghoon o Ho Pil (a Miyeon non poteva fregare di meno chi fosse chi), rise e dette una gomitata al proprio amico: "la sua Miyeon" sussurrò con scherno.

"Sì, tutta sua" disse lei avvicinandosi a Namjoon e posando la testa sul suo braccio. I due la fissarono con i Whiskey Sour congelati davanti alle facce allibite.

Strinse le braccia per enfatizzare il seno ed incrociò le gambe per mostrare lo spacco dell'abito. Guardò Namjoon con il sorriso più vizioso del suo repertorio, ma il ragazzo la stava già fissando. Gli fece l'occhiolino. 

L'uomo che aveva un'ossessione per il nome di Namjoon si rivelò essere un amministratore delegato della DM ed iniziò subito a parlare dell'agenzia e dei successi dell'ultimo periodo. Namjoon ogni tanto interveniva mostrandosi genuinamente interessato a tutti quei numeri che per Miyeon, al contrario, erano estremamente noiosi.

Si guardò intorno con curiosità beccando Scemo e Più Scemo (continuava a non sapere chi fosse Sanghoon e chi fosse Ho Pil) intenti a fissarle la pelle nuda delle gambe. Quando si accorsero di essere stati scoperti, Miyeon si limitò a sbattere le lunghe ciglia e stringere più forte il braccio di Namjoon.

Le due ragazze invece bisbigliavano fra di loro senza partecipare alla conversazione, ma a nessuno sembrava importare della loro maleducazione. Ogni tanto Miyeon le vedeva rivolgere occhiate languide a Namjoon e la cosa le fece venire la nausea; quella sera al Madame le due sugar baby ridevano di lui e delle sua goffaggine, ma ora sembrava essere diventato improvvisamente interessante.

Io indosso un Valentino e loro abiti da cocktail inguinali, pensò Miyeon fissando i loro vestitini succinti. Ovvio che per loro Namjoon è interessante adesso.

Bittersweet ¦ k NjWhere stories live. Discover now