//Capitolo 8//

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-Dove dormiremo?- Luke chiese a Rosie.
Luke continuava ad andare in giro per la stanza come se fosse sua, a lei questo non piaceva. Era la sua stanza, il suo nascondiglio. Michael lo guardava continuare a camminare avanti e indietro con passo regolare. Il suo amico era un piccolo… non-so-quale-sia-la-parola.
-Cosa vuol dire?- si chiese Rosie. –Dormirete con me?- dopo aver visto Luke fare un sorrisetto compiaciuto si corresse. –Voglio dire, dormirete a casa mia?-
Michael annuì. –Si, ci piacerebbe- Rosie annuì cercando di capire.
Okay, non ci riusciva.
-Non so dove diavolo potreste stare, non avrei mai immaginato di incontrarvi oggi- elaborò lei. Michael capì. Di solito davano ai ragazzi qualche giorno di preavviso, cosa che con lei non avevano fatto.
-Posso desiderare che i miei genitori vi lascino vivere qui come se fosse la cosa più normale al mondo?-
-Ah, lei pensa!- cantilenò Luke. –Puoi farlo- annuì poi.
Rosie si stava stancando del suo atteggiamento da testa di cazzo.
-Oh, bene- sorrise dolcemente, aveva già un piano in mente.
-Desidero che i miei genitori lascino Michael dormire in camera mia e Luke nella cuccia del nostro cane morto. Fuori-
-Non farò avverare questo desiderio!- protestò Luke guardando Michael dritto negli occhi.
Il ragazzo dai capelli verdi rise e scollò le spalle, come per dire ‘mi dispiace amico ’.
 -Dobbiamo Luke, non lamentarti e obbedisci- Michael rise un’altra volta con Rosie prima che lui roteò gli occhi e borbottò qualcosa sulla razza umana e la sua stupidità.
-Zitto, o dormirai con il cane morto- a Rosie cominciava a piacere quest’idea dei fanta-genitori. Soprattutto da quando era riuscita a zittire Luke.
Non poteva far niente se non esprimere  i propri desideri con un sorriso diabolico.


-Odio queste persone- sussurrò Luke a se stesso. La cuccia del cane era un po’ troppo piccola per le sue lunghissime gambe e giurò di aver sentito un cane abbaiare nel bel mezzo della notte. Non sapeva se i genitori di Rosie fossero così ingenui e deboli da cadere sotto il loro incantesimo, però sapeva che erano degli stupidi con la S maiuscola. Quello che non sapeva però era che loro erano anche dei piccoli stronzi senza un minimo di cervello.
Mentre Luke non poteva far altro che lamentarsi dello sporco intorno a lui, Michael e Rosie stavano dormendo nello stesso letto. O almeno, ci stavano provando. Era che, Michael era troppo divertente e Rosie non poteva far niente se non desiderare ogni qualunque cosa gli venisse in mente (l’abbaiare vicino alla cuccia del cane? Si, Rosie si sentiva un po’ più meschina di prima. Ma Michael continuava ad obbedire, quindi…).
Tuttavia, entrambi sapevano che Rosie si sarebbe dovuta svegliare alle sette domani per andare a scuola.
-Buonanotte Michael. Sto cominciando a pensare che con voi mi divertirò più del previsto-
Michael non riuscì a fermare il sorriso che stava crescendo sulle sue labbra. –Notte Ros. Ci divertiremo. Solo, dai a Luke un po’ di tempo-
Rosie annuì alle parole del ragazzo e promise a se stessa che domani, dopo scuola avrebbe provato a far funzionare le cose tra lei e Luke. 

Fairly oddparents ||traduzione italiana||Donde viven las historias. Descúbrelo ahora