//Capitolo 4//

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-Quindi, mi state dicendo che non avete delle vostre bacchette magiche?- Rosie era sorpresa.
Si stavano avvicinando a casa sua sempre di più così decise di cercare di non pensare a niente, ma quando gli chiese di fargli vedere le loro bacchette magiche e loro gli risposero che non le avevano lei si sentì tradita. –Che razza di strani genitori magici siete?-
Luke fu leggermente sorpreso quando quelle parole uscirono dalla sua bocca. ‘Strani genitori magici’. Fino ad ora li aveva sempre chiamati, ragazzi, fanta-genitori, ma mai in questo modo. A Michael piaceva, quasi nessun nuovo ragazzo o bambino stava al suo gioco. –Non lo so Rosie, non le facciamo noi queste fottute regole-
I sentimenti di Michael erano confusi. Da una parte era felice del soprannome che Rosie gli aveva dato ma dall’altra avrebbe volentieri dato una sberla a Luke per aver usato la parola con la F. –Zitto Luke, non dire queste parole- disse al posto di tirargli uno schiaffo sulla nuca.
-In ogni caso, immagino perché siamo…Moderni? Ashton non ci ha mai dato delle bacchette, siamo come delle streghe, o quelli sono i maghi? Quelli che fanno magie con le mani e tutto il resto-
-Non lo so- Luke non sapeva mai niente. Si limitava a scrollare le spalle ad ogni parola detta da lui e non si stava comportando molto bene, ne nei confronti di Rosie, ne nei confronti di Michael.
Era per Evan. A Luke mancava davvero tanto Evan. Era un piccolo diavoletto con la giusta dose di gentilezza. Lui non voleva che gli fosse assegnato qualcun altro che non fosse Evan. Voleva vedere il piccolo sorriso di Evan crescere sulle sue labbra mentre chiedeva un altro cane.
-Non abbiamo queste dannate bacchette. Capiscilo-
Rosie roteo gli occhi e Michael grugnì. –Non fare così, è maleducato da parte tua-
-Scusa mamma- gli fece il verso lei. Luke le stava dando sui nervi, al contrario di Michael.
Rosie era sempre sola e non sapeva come comportarsi con le persone, il sarcasmo era il suo scudo.
Michael era scioccato. Scioccato per aver scioccato Rosie. Scioccato perché Luke era scioccato. Scioccato perché quella maledetta parola era scioccata oggi, lo poteva sentire.
-Siamo quasi arrivati- Rosie avvisò i ragazzi. O forse stava avvisando se stessa, doveva mettere apposto i pensieri- quello che avrebbe detto, in che modo avrebbe spiegato tutto, ma soprattutto perché.
-Hai paura?- la domanda di Luke sorprese entrambi. Michael sapeva che Luke non era il tipo di ragazzo che si preoccupava delle persone, almeno che non gli piacessero o ci fosse affezionato. E Rosie, a lei non aveva fatto una buona impressione quando si sono presentati.
Scollò le spalle. –Più o meno. Voglio dire, non ha mai portato degli amici a casa, non ho mai avuto degli amici, non so cosa dire o fare-
-Non preoccuparti Ros, ci siamo noi con te- Michael sorrise. –Non che tu abbia altre opzioni-
Ros, le piaceva. Sorrise. –Lo so-
-E’ quella casa tua?-  chiese Luke indiando una casa che a Rosie sembrava più che familiare. Fanculo.

Fairly oddparents ||traduzione italiana||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora